Facemmo un lungo viaggio, dalla Campania alla Sicilia, insieme ad altre rondini. Arrivati in riva al mare ci riposammo per un giorno intero, perché il giorno dopo avremmo dovuto attraversare il mare, un volo senza sosta. Partimmo di mattina presto e, dopo aver volato a lungo senza riposarci un attimo, arrivammo sulle coste della Tunisia, dove ci riposammo ancora per un giorno intero, perché il giorno dopo avremmo dovuto attraversare il deserto, un percorso ben più arduo della traversata del mare. La migrazione fu lunga e faticosa, ma dopo tanto volare, finalmente arrivammo in Botswana, sul delta del fiume Okavango. In quel posto dove il fiume muore per dissetare il deserto, si riunivano molti animali, c’era da bere per tutti ed era un posto bellissimo. Le albe erano fresche e luminose e i tramonti accendevano di colori sfavillanti le oasi sul delta del fiume. Anche il cielo notturno era uno spettacolo, le stelle si contavano a milioni e sembrava quasi di poterle toccare. Fu proprio contemplando quei meravigliosi tramonti e quei cieli stellati che Elsie ed io ci innamorammo, e quando a primavera ritornammo in Italia, il nido di Alfred e Irina, che era ancora al suo posto sotto la grondaia, divenne nostro, e in quel nido ci amammo e nacquero i nostri figli. Riuscii appena a vederli uscire dai loro gusci i miei tre implumi rondinini, e a sentirli pigolare con i becchi all’insù. In quel preciso istante, caddi dal nido e, mentre venivo portato a terra da una forza misteriosa, tornai magicamente ad essere di nuovo un bambino umano. Durante quella metamorfosi che durò pochi secondi, riuscii a sentire per l’ultima volta la voce della mia dolce Elsie che gridava il mio nome, dopodiché sentivo solo una rondine cinguettare, mentre volava sopra la mia testa. Dopo oltre un anno da quell’ avventura, in compagnia delle rondini, riuscii finalmente ad abbracciare mia madre e mio padre che furono molto felici di rivedermi vivo, ma non riuscivano a credere alla mia storia. A settembre vidi mia moglie Elsie ripartire verso l’Africa, con i nostri tre figli, e provai un profondo senso di nostalgia. È strana la vita: ero stato nostalgico del ritorno a casa, dai miei genitori, e ora che li avevo riabbracciati ero nostalgico dei giorni passati in Africa con Elsie e la sua famiglia; e adesso con loro c’erano anche i miei figli. Aspettai con ansia l’arrivo della primavera, per vederli tornare, ma non tornarono, né mia moglie né i miei figli. Per molti giorni rimasi a guardare se nel nido ci fosse qualcuno, ma era sempre vuoto. Un bel giorno vidi arrivare una rondinella che venne a posarsi sulla mia spalla che aveva nel becco una lunga penna nera. Cominciò a cinguettarmi qualcosa all’orecchio. All’inizio non capivo quelle garrule parole, ma dopo un po’ cominciai a capire quello che mi diceva: «Papà, sono tua figlia Irina, purtroppo la mamma non ce l’ha fatta a superare il deserto e i miei due fratelli sono migrati altrove con le loro mogli. Quella che hai in mano è la penna di un’ala della mamma, conservala in ricordo del suo grande amore per te. Addio, papà!», e volò via.

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Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

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  • Lawrence Dryvalley: Riletto tutto senza soste, come già espresso in altri commenti il ritmo [...]

  • Rubrus: DM / LD: Coliandro era apprezzato anche dai poliziotti veri che si riconoscevano [...]

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Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

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  • Dax: Davvero bello. Mi sono divertito a leggerlo.Like a 1000...bro!

  • Dario Mazzolini: bello. molto bello. piaciute le descrizioni dei personaggi, mi sono anche divertito [...]

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Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

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  • Dax: azz.....Like

  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

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Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

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Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

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Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

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Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

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Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

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Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

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