Quando la pioggia si arrabbia

Il tempo sta cambiando.
Le nuvole si addensano nel cielo.
Il sole lascia spazio al vento che scuote gli alberi frondosi e il tuono lontano avvisa dell'arrivo imminente del temporale.
Le foglie iniziano a svolazzare in aria; e la polvere crea nebbia, mentre sbattono in casa le porte e le finestre aperte.
Arriva a timide gocce seguite da scrosci l' amica pioggia che porta frescura e vita a tutta la natura.
Montagne e colline vegliano immobili nella loro grande e imponente maestà.
I ruscelli raccolgono acqua fresca per abbeverare dando vita a pesci, gamberi e piante circostanti vicine alla sorgente; tra boschi e foreste verdeggianti come i cespugli e le brughiere.
E nei fiumi disseta pascoli e greggi; per poi inoltrarsi verso laghi e mari.
I prati risorgono da questa linfa vitale e provvidenziale.
Gocce di pioggia scivolano sulle foglie e scendono nel prato sottostante alimentando le radici.
Poi il turbinio dei venti porta a un repentino cambiamento del tenore del temporale, che volge a trasformarsi nella distruttiva grandine.
Al fragore del tuono fanno seguito lampi e fulmini tra le nubi plumbee.
Gli alberi si reclinano e iniziano a perdere le foglie a cominciare da qualche fragile ramo.
Quindi la forza della natura si esprime in tutta la sua potenza.
Anche la pioggia si è fatta più insistente e cade copiosa da far cadere alberi.
I  torrenti si tingono di terra e trascinano pietrame, sassi e alberi caduti nella loro discesa.
E ancora massi, detriti e fango.
I ruscelli traboccano di acqua e i tetti delle case scoperchiate volano lontano.
Gli orti, i fiori vengono letteralmente macinati dai grani di ghiaccio che cadono copiosi e violenti.
La gente intimorita dalla pioggia rabbiosa si rifugia in casa.
Quindi allagamenti, smottamenti e frane si registrano ovunque si trova l'ira del tempo, di cui l' uomo non ha ancora il controllo.
Succede questo ed altro quando la pioggia si arrabbia.
 

(©® Giuseppe Patellaro (™)

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