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Non era stata lei a sparare e, mentre si allontanava con passo svelto, si chiedeva perché avesse raccolto quella pistola. Affannosamente tentava di fare ordine nei suoi pensieri che , intanto, avevano preso il ritmo dell'arma che le batteva sul fianco. Era fredda e pesante. Non aveva mai pensato a quanto potessero esserlo, fredde e pesanti.
Comunque, più rifletteva più si rendeva conto che le era bastato un attimo: era stato sufficiente incontrare lo sguardo di quel ragazzo, i suoi occhi spaventati e dolenti. Una frazione di secondo e aveva deciso. Non aveva ucciso per vendetta, ma per mettere fine alla sua sofferenza. Lei aveva sentito che erano simili. Era come se qualcun' altro avesse dato forma e sostanza al suo dolore ed avesse agìto per entrambi.
Ma che ne avrebbe fatto di quell'arma? che senso aveva tenerla con sé?
Non si era accorta che qualcuno la stava seguendo. Venne raggiunta all'ingresso del suo ufficio: “Salve!” disse il tizio, “Salve” rispose lei guardandolo sottecchi. “E' andata via di corsa , non sono riuscito a fermarla. Dovrei farle delle domande, la sto rincorrendo da un bel po'. Passo svelto , eh!” concluse passandosi la mano sulla fronte “Posso sapere lei chi è ?” domandò la ragazza che, all'improvviso, sentì tutto il peso della pistola nella sua borsa di tela.
“Vice ispettore B* del commissariato Tor di *. Il suo nome? Lei lavora qui?“. ”Emilia L. e sì, lavoro qui. Anche se, oggi, lavorare sarà impossibile" Si morse le labbra: perché non poteva limitarsi a dare delle risposte semplici? Lo guardò in viso e si sentì persa.
Sembrava le scavasse in fondo agli occhi, che l'annusasse per sentire la sua paura. Cominciò a chiedersi se fosse in grado di raccontare quello che aveva visto e spiegare quello che aveva fatto. Come poteva? se non riusciva a farsene una ragione lei stessa.
Ma lui, il vice ispettore, aveva deciso di darle tregua, d'interrogarla dopo il lavoro e lei sentì di aver guadagnato tempo per pensare, per riprendere il filo, per ripercorrere la sua storia. In assenza dell'altra storia: quella del ragazzo.
Piccola stella, 13 March 2024
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Utente Anonimo
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Il CIELO AL TRAMONTO NARR 1: “Il pittore, il pittore è scomparso, non c’è più. Come faremo? Lui non c'è più e noi non sappiamo cosa fare. Il quadro s’ha da finire, è indispensabile! Doveva essere un masterpiece, il suo ultimo masterpiece. Ma lui se n’è andato, non so come, è scomparso, [...]
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stapelia:Grazie! La tua spiegazione è sta, per me, esauriente. Buona scrittura!
Attenzione: In questo racconto contiene passi della Sacra Bibbia. Coloro che vogliano evitarli possono leggere qualche altro mio racconto invece di questo. Buona lettura. ————————————————————————————————— Le giornaliere questioni di governabilità dell’inferno - Capitolo II (finale) Selafiele [...]
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Piccola stella:@LdR. a dirti la verità io mi sono divertita a leggere il tuo racconto. [...]
L’esilioDiRumba:Apprezzo molto sia i commenti costruttivi che il supporto. Un abbraccio
Autunno Verrà e porterà profumo di caldarroste di mosto che ribolle di funghi e mais da sfogliare e fagioli da mettere a seccare. Verranno le nebbie intrise degli umori della terra e alberi che lasceranno andare le foglie per il loro atteso, unico e solitario viaggio d’addio. Verrà il tempo [...]
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Patapump:bravo Lorenzo sai sempre descrivere in maniera egregia 🤗 le immagini? [...]
Nella tua mente non portare chiunque. Rischierebbe di perdersi nei vicoli stretti dei tuoi dinieghi,scivolando nelle curve delle tue incomprensibili contraddizioni. Negli anfratti dei tuoi euforici eccessi. Dei tuoi snervanti silenzi. Lascia entrare solo chi ama passeggiare sotto i temporali. Sotto [...]
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stapelia:Carola scrivi sempre in modo egregio. Sei in grado di fornire le storie di [...]
L’esilioDiRumba:Per quello che vale, ho letto che per un suicidio di un giovane influencer [...]
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L’esilioDiRumba:@Rubrus anche questa tua ultima battuta alla Leo Ortolani (per chi non lo conosccesse [...]