Puglia... quando ero bambina ci passavo parte delle vacanze estive in Puglia, a Taranto da nonna Maria. Abitava al quarto piano, senza ascensore, affianco allo zio Giovanni. Lo zio faceva l’operario, ma spesso lo vedevo a casa malato e allettato. 

Passeggiando per la città mi incuriosivano i panni stessi sui tetti dei palazzi e la fitta selva di antenne indisciplinate che si alternava a fili tesi per il bucato. Mi piaceva poi andare con la nonna al mercato che a me, bambina milanese, sembrava un mondo alieno, dove tutti sbraitavano e ogni mercante cercava di attrarre più clienti, urlando di più del proprio vicino e concorrente. Era poi prassi contrattare sul prezzo in modo melodrammatico, creando a volte vere e proprie piccole tragedie greche… anzi vere e proprie piccole tragedie della Magna Grecia, mi vien da dire. 

Taranto e il suo ponte girevole, una meraviglia ingegneristica che divideva il Mare Grande dal Mare Piccolo, il porto e l’indisciplinato traffico navale.

Ma la cosa di Taranto, che mi colpiva di più e che mi è rimasta più impressa, era la patina color rame che ricopriva interi tratti di sterpaglie lungo il mare. Io bambina domandavo: ma come mai qui tutto è così arancione? La mamma mi spiegava che era per via dell'Italsider che era una delle più grandi e importanti fabbriche del mezzogiorno e dove lavorava lo zio Giovanni e come lui tanti altri lì in Puglia…

Forse era sempre per via di questa fabbrica che era meglio non mangiare le vongole che avevamo pescato rovistando nei bassi fondali del Mare Grande? Un senso di disagio mi percorreva, ma i grandi sembravano tranquilli...

Oggi dopo tanti anni qualcosa é cambiato, l'Italsider non esiste più, ora si chiama:

ILVA

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21 November 2025

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La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

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20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

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La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

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Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

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La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

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L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

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18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

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L'uovo 1/2

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Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

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Se la vita ti dà limoni... 1/2

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In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

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Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

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