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La domanda era: ma se lei volesse, un giorno, tornare da te, tu, cosa faresti? Non rispose mai a quella domanda, Carl, perché sapeva di amarla tantissimo e per lei avrebbe fatto i salti mortali. Non accettò mai di essere stato lasciato e, ora che le cose andavano bene, cercava di capire chi scegliere tra le due. Ma Jane non si accontentava di essere una seconda opportunità... o meglio, una sala d'attesa. Lei, donna di altro mondo aveva le sue corrispondenze segrete, ma avrebbe fatto il diavolo a quattro per tenersi stretta Carl. Carl... Quell'uomo dall'aspetto giovanile, sensibile, ironico e autoironico, improvvisamente gli pareva l'unica persona della sua vita, l'unica persona che avrebbe per sempre guarito il suo cuore. Per sempre. Jane non avrebbe mai proferito quella parola anche se dopo anni di batticuore, ardori, estraniazioni e fantasie grottesche, lei aveva incontrato un uomo vero. Uno di quelli che sistemano casa prima di uscire, che svuotano la spazzatura di un giorno, che fanno il bucato stira o, insomma uno che, perfetto com'era, non occorreva aggiungere altro. Ma Carl aveva sofferto e molto. Non solo per la separazione, ma anche per il fatto di non vedere i suoi figli, oltre che aver perso una carriera di lavoro che lo aveva messo al posto giusto nel momento giusto. Che vessillo la vita! Jane intanto, mentre rifletteva sul loro incontro, si pettinò i capelli aggrovigliandoli come una ballerina di danza classica. Si guardò allo specchio, e vide, due occhi da cerbiatto che la guardavano, la bocca morbida e di color rubino, le gote rosee sotto le lentiggini. Aspettava Andrew quella sera, un uomo conosciuto in chat che si diceva esperto in giochi d'amore. Ma lei aveva in mente Carl, l'unico a cui avrebbe aperto il suo cuore. Lei e Carl si erano conosciuti al cinema, una sera, in quel vecchio cinema di paese. Lei, imbarazzata per aver bevuto troppo, lo urtò mentre facevano la fila in biglietteria. Fu da lì che iniziò la loro conoscenza e si guardarono il film insieme. Lui le raccontò la sua storia, fino all'ultimo dettaglio, ma poi, alla fine dello spettacolo si allontanarono senza salutarsi nemmeno, come se non si fossero neppure parlati. Ma quella sera, Jane, pensando a Carl, nel suo letto strofinò violentemente le sue dita contro la sua clitoride e raggiunse quel piacere che da anni non ricordava di aver vissuto. Un'unica cosa la turbava nuovamente, il rapporto di Carl con la sua ex. Si decise: non avrebbe incontrato più Andrew. Carl era troppo importante per lei, e avrebbe fatto di tutto per attrarlo nuovamente a sé. Se solo avesse saputo dove abitava!
Piccola stella, 16 April 2024
CUORE DI DONNA
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Nell'officina del cuore ho percorso sentieri incerti e tortuosi, scalato picchi annevati di sangue, disceso valli assetate di tempeste d'amore. Ho visto grande bellezza in un lago di lacrime, [...]
La spettatrice, 18 April 2024
Guscio
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Io, piccola noce, mi accoccolo e mi accartoccio nel mio guscio. Riposo in esso, avvolgente e protettivo. Vivo appesa a un vecchio albero, orgogliosamente in piedi da anni, forse secoli, in un giardino [...]
Lawrence Dryvalley, 15 April 2024
Fiaba
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Secoli fa, nei recessi della Foresta Nera, fu evocato un aiuto demoniaco per osteggiare un’orda di famelici troll. Dämon li sterminò tutti, mettendo fine di fatto alla loro specie. Sopravvivono nel [...]
Rubrus, 11 April 2024
Il soverchio
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Creava violini. Non li fabbricava perché – diceva – la forma era già dentro gli alberi e bastava tirarla fuori dal legno. Smussando, limando, lisciando, piallando. Togliendo il soverchio, come altri [...]
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Utente Anonimo
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Dopo le ferie di Natale Patrizio aveva dato di matto. Era venuto in ufficio urlando che era un regalo del cavolo, che l’anonimo donante era un vigliacco e che la faccenda non sarebbe finita lì. Sulla vigliaccheria dell’ignoto benefattore potevamo anche essere d’accordo, ma la reazione di Patrizio [...]
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An Old Luca:Rubrus hai ragone. Un cugino o l'amico di un amico...😁
Adribel:Aspetto la seconda parte ma mi viene un po' l'ansia a pensare che nei [...]
Nel 1815 il fratello Carlo muore lasciando un figlio, anch’esso di nome Carlo. B. si affezionò talmente al ragazzo che approfittando della scarsa moralità della madre ne contese la tutela che la ottenne dopo una estenuante azione giudiziaria. Ma questo nipote non gli procurò che dispiacere e non [...]
Ciao piccolo mio, siamo tornati adesso dall’ospedale dove ci hanno detto che il sesso del nascituro è maschile. Tu non puoi saperlo che padre avrai e che madre, mentre noi già sappiamo molto di te. Sarai un maschietto, che al momento gode ottima salute e che, da come si muove, sembra voler uscire [...]
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Lo Scrittore:Rubrus = contento che sia stato motivo di dissertazione, come da una semplice [...]
Patapump:le aspettative erano davvero molte preso spunto da lettera ad un bambino, [...]
Sara appoggiò dei fiori sopra una sedia e si sedette sul bordo del letto accanto ad Ada, la madre, accarezzandole la testa. Poi si rivolse a Sergei, l'infermiere ucraino, un uomo gentile, ma riservato. «A colazione ha mangiato?» gli chiese. L'operatore sanitario fece un cenno negativo col capo [...]
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stapelia:Oggi sono particolarmente tagliente o è la mia, di sensibilità, [...]
Patapump:a me piace l inserimento dei girasoli che conoscendo un po Scili ha voluto [...]
Nel caso di B. la musica è il percorso della sua intera vita. Ogni attimo è la che si presenta vivo ogni qualvolta noi ci avviciniamo ad ascoltare quella meravigliosa sublime musica. Le sinfonie: che tutto esaltano, tutto circondano di dolcezza e amore. A questo aspirava B. alla dolcezza, all’amore [...]
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Antonellina:Che bella Gennarino! La tua descrizione della figura di Beethoven è [...]
stapelia:Hai ritratto una figura non facile! Sul musicista si è detto e analizzato [...]
Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]
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stapelia:C'è una seconda parte? La aspetto, allora.
Patapump:può essere utile Gennarino che segni cosi parte 1di3 1di2 in [...]
“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]
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Adribel:Eh, l'azione dell'uomo è deleteria per la Natura. I bonsai poi, [...]
stapelia:Grazie Adribel. Tutti devono esprimere la propria opinione. Non hai necessità [...]
Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]
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NomadLantern:Ho letteralmente adorato questo racconto. Senza esitazione, senza esagerazione [...]
Rubrus:Grazie, Solitamente però i miei racconti hanno un registro diverso.
UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]
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Zio Rubone:Ciao, Antonellina. Premetto che la storia mi è piaciuta, al netto delle [...]
Antonellina:Ciao Zio Rubone, conosco molto bene sia il film di Elia Kazan che l''opera [...]
Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]
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stapelia:Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]
Patapump:caro Lorenzo qui hai toccato le corde giuste hai saputo raccontare [...]
«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]
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L’esilioDiRumba:Una bomba è esplosa nel racconto e una specie di bomba è il racconto [...]
Giuseppe Scilipoti:x Rubrus: vedo che sul tema "nazismo" sei molto ferrato. Non conoscevo [...]