«Arriveremo subito, sai guidare?»

«Sì, perché?»

«Mi metto al posto tuo per potermi girare e gli spiego cosa vedremo, segui le indicazioni dei posti di cui parlo, non è un posto grosso, sarà facile. Ecco, scendi»

Entriamo nell’albergo, Vale conosce tutti, ci arrivano subito due caffè e cornetti al tavolino. Li fa mettere  sul conto dei clienti. Chiudo gli occhi per gustarmi il momento

«Ti è piaciuto lo spettacolo?»

«Quale?»

«Il mio, stamattina ho trovato in giardino uno spinello e tracce organiche, ti sei fatto un servizietto da solo mentre eri su di giri, giusto? Non credere che abbia lasciato la finestra aperta apposta, fa caldo e per questo mi piace vivere da sola, per farmi i cazzi miei, non pensavo che saresti andato in perlustrazione. Almeno era erba buona?»

Abbasso gli occhi.

«Quando hai iniziato a dire che l’avevi scoperto, aspettavo il benservito. Grazie. Sì, sono stato in Jamaica due settimane fa, avevo fatto rifornimento, comunque avevo pulito tutto»

«Sei un maschietto, per te il concetto di pulizia è dare una bottarella dove passi, c’erano macchie bianche più distanti dal punto che avevi mosso. Dai, ti capisco, era tanto che non ti soddisfacevi, giusto?»

«Mi dispiace, sì è vero, scusa, erano mesi che non…»

«Tranquillo, non ti faccio pagare il sovraprezzo, stasera aspetterò di spegnere la luce prima di spogliarmi. Ora però non farti strane idee, non mi piace fare la nave scuola!»

«No, senti, è stato un caso, io…»

Arrivano i due escursionisti a togliermi d’impaccio, aspettiamo che facciano colazione con noi e usciamo, passiamo la giornata al Black Turtle Cove, un posto meraviglioso pieno di mangrovie che tartarughe marine, razze e piccoli squali usano come zona d’accoppiamento. Una barca a remi, che ovviamente remo io, ci porta in tutti i siti,  non posso esprimere il mio entusiasmo, in teoria dovrei già conoscere tutto.

Valentina è molto brava a spiegare tutto senza annoiare, è una gran donna… e una gran figa, peccato che sia più grande di me. Cazzo, mi sto di nuovo eccitando, se non mi vorrà fare da nave scuola pazienza, stasera basterà solo il pensiero!

A pranzo li porta in un buon ristorante, ci mettiamo in un tavolo separato, gli dice che almeno quando mangia vuole riposare il cervello, se vogliono sapere qualcosa sul cibo chiedessero al cameriere, lei a malapena cucina italiano. Mi dispiace veder trattare i clienti così, ma evidentemente lei  è abituata ad essere dura, odia gli uomini? O forse è solo il mio ego deluso? È più grande di me, che cosa mi aspettavo? L’amore a prima vista? È normale, mi tratta come un ragazzino.

Dopo pranzo andiamo al Charles Darwin Research Center, un centro di ricerca in cui si possono vedere gli studi relativi alle specie uniche di queste isole. Alle quattro stranamente i due devono allontanarsi per vedere una persona. Strano, non erano mai stati qui e non conoscevano nessuno. Ok, non sono affari miei.

«Adesso cosa facciamo?»

«Per oggi sei libero, non mi servi più, vai a prendere il sole in spiaggia, è bellissima a quest’ora, alle nove si cena»

«Vai di corsa? Ci metti un attimo a scaricare le persone?»

«E allora? Mi devi stare tra i piedi tutto il tempo? Vado a fare un sonnellino. Tranquillo, rimango vestita, è inutile che rimani per poter sbirciare.»

Vado in spiaggia, trovo un punto bello e ventilato e mi addormento subito.

«Pensi a Valentina?»

Mi alzo, è una ragazza, penso del posto.

«Perché?»

«Hai un gonfiore nello slip, fa questo effetto su quelli che lavorano per lei?»

«Chi sei?»

«Abito a 100 metri da voi, poco fa l’ho incontrata per strada e mi ha detto che ha un nuovo aiutante che la sera si smanetta fuori dalla finestra. Ero solo divertita, ma poi ho visto un tipo strano che non conosco sulla spiaggia e ho fatto due più due, avvicinandomi ho visto che eri eccitato, molto eccitato, e ho capito. Stai pensando a lei?»

«L’ha già scritto sul giornale dell’isola? Non mi butta fuori di casa ma mi sputtana con tutti! Beh, secondo voi una che va in giro nuda per casa è normale? Ovvio che in mezzo a una spiaggia senza avere altro da fare ripenso a lei. Mi piace fantasticare, allora? Ripeto, chi sei? Avrai un nome, perché parli così bene italiano? Non sei indigena?»

«Mi chiamo Consuelo, sono Ecuadorena ma del continente, non indigena, suona male, sembra qualcosa tipo selvaggia. L’italiano me l’ha insegnato Vale, sono quattro anni che la conosco»

«Ok, mi hai svegliato posso anche tornare a casa, scusa se mi sono incavolato, ti va un caffè?»

«Va bene»

«Che fai qui? Vendi la verdura?»

«Non sono una fruttarola, sono una ricercatrice, lavoro al Charles Darwin Research Center, per questo mi sono trasferita qui, mi hanno offerto un buon impiego, ero la prima all’Università. Prima con lode, non credo che tu abbia mai raggiunto questi livelli scolastici!»

«Scusa, ho detto una stronzata»

«Beh, sì, ma non ti preoccupare, ci avrai fatto il callo da quando sei arrivato, no? Tipo quando hai chiesto a Vale: ”perché sei scappata qui e quanti anni hai?” - ciao Ramon, tu già lo sai, io il caffè lo prendo macchiato e senza zucchero»

«Ci mettiamo seduti?»

«Va bene»

Si siede mettendo le gambe su un'altra sedia, la gonna le si alza

«Ho capito! Vi state divertendo! Avete trovato il coglione a cui farla solo annusare! Vi divertite? È lo sport nazionale? Patate al vento? Quanto continuerà?»

«Sì una cosa l’hai detta giusta, è vero, sei un coglione, ma non hai capito che questa è un’isola remota? O come dice Vale “in culo alla Luna”? Siamo abituate a stare seminude, fa caldo, gli altri sono abituati a vederci così, non possiamo stare attente al primo pipparolo che capita in zona!»

…e si riabbassa la gonna, per quanto possibile.

«Non so se Vale te l’ha detto, mi chiamo Alessandro, ho fatto proprio una figura di merda da maniaco? In fondo ho fatto solo una stronzata ieri sera! Ricominciamo da zero?»

«Facciamo da tre, come nel film di Troisi, uno: hai chiesto a Vale l’età, due: ti sei masturbato per lei e tre: ora mi hai quasi dato della poco di buono, hai detto che io ti mostravo le cosce apposta per farti arrapare»

«Va bene, tre! L’hai visto il film? È arrivato fin qui?»

«No, ma è un modo di dire di Valentina»

«Consuelo… tu parti avvantaggiata già dal nome, una che si chiama così dev’essere per forza una gran gnocca»

«Grazie, ma qui è un nome comune, forse a te piace perché è esotico, ma è come il tuo Giovanna, Francesca, anche questa è una mezza cazzata, puoi migliorare come complimenti»

Tutti i racconti

1
1
9

Senza confini 1/4

04 November 2025

"Dovrei tornare." pensò, mentre armeggiava con la sua macchina fotografica. Era ancora un'analogica, e col tempo aveva imparato a conoscerla, a comprenderla, quasi a darle un'anima. Credeva che questa intesa segreta le permettesse di scattare le fotografie che l'avevano fatta vivere fino a quel [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

0
10
19

La signora dei Topi 2/2

04 November 2025

Una sera Nico si recò sull’argine. La luna era alta nel cielo e il fiume una striscia argentata. Una voce lo chiamò. «Ti aspettavo» Lei era là, sulla riva, giovane, luminosa, bella: la pelle bianca come latte, i capelli che riflettevano la luna, gli occhi scuri e dolci. Nico non parlò, la seguì. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Ci ho scritto un racconto - è più divertente: uno dei pochi metanarrativi [...]

  • thecarnival: interessante come sempre Rubrus:)))

3
5
32

Lui e Lei 2\2

03 November 2025

Passarono settimane, mesi, Lui cominciava a sentire la sua mancanza ed era dispiaciuto di non esserle stato accanto. Di tanto in tanto si sentivano su WA ma s’inviavano messaggi vuoti e sterili. Un giorno però Lei gli disse di essere incinta del nuovo compagno. Lui rimase attonito, non era trascorso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Donatella: triste per lei credo, vivere una situazione con uomo che evidentemente non [...]

  • Damien: Non sono d'accordo con la scelta della ragazza, vigliaccheria? paura di [...]

2
2
26

La signora dei Topi 1/2

03 November 2025

Giovanna dormiva agitata, il viso imperlato di sudore e le coperte attorcigliate attorno alle gambe. La luce del mattino filtrava appena attraverso le tende, disegnando ombre leggere nella camera. Da fuori, si sentì una voce impaziente: “Giovanna! Sveglia, dai!” Era sua sorella, che bussava con [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
9
40

Una storia particolare (4/4)

Quando alcuni sogni diventano realtà

02 November 2025

Prima di partire chiesi ad Angelo di avviare le pratiche per poterci sposare. Dopo quasi un mese ci trovammo davanti al sindaco, mano nella mano, con il cuore pieno di emozione. Le nostre nozze furono semplici ma intense: uno sguardo, un “sì”, e la sensazione profonda di essere finalmente una famiglia. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Marisella: Grazie a tutti voi.
    Non sono brava a scrivere perchè nei miei studi [...]

  • BrunoTraven: Al contrario Marisella scrivi benissimo:) qualche defallaince ci sta sempre [...]

3
3
32

Lui e Lei 1\2

02 November 2025

In un giorno come tanti, a una ragazza pugliese arrivò una richiesta di amicizia su Netlog da parte di un ragazzo di Roma. Sin dalle prime battute tra i due c’era del feeling, nonostante fossero lontani e avessero età diverse. A Lui, di Lei colpì la fotografia in cui sedeva su una vespa rosa. Anche [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dax: Attendiamo il seguito. like

  • Donatella: amore e sofferenza interessante aspetto secondo parte

4
7
30

Una storia particolare (3/4)

Quando alcuni sogni diventano realtà

01 November 2025

Quando il medico mi chiese, quasi per scherzo, «Ma quindi siamo in un caso di utero in affitto?», risposi con calma: «No, dottore. È solo un gesto d’amore, un dono che Marianna ha voluto farmi». «E il padre chi sarebbe?» domandò lui. «Lo chieda a lei», dissi sorridendo. Alle sei del mattino nacque [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Marisella: Ciao a tutti.
    Avevo notato, in effetti, il passaggio repentino dall'indifferenza [...]

  • BrunoTraven: Beh forse si ma non è detto riducendo qualche descrizione non necessaria [...]

5
4
26

La Selva Oscura: Il Giardino degli Universi (2/2)

01 November 2025

Morgana mostra un pianeta tutto ricoperto d’acqua. MORGANA: Guarda il loro pianeta natale, quei banchi luminescenti in fondo all’oceano. C’è bellezza in questo spettacolo di luci. Sono solo cellule, batteri di appena dieci micron di diametro, connessioni sinaptiche, ridondanza… hanno cominciato [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Ed ecco dunque la corince che racchiude i quadri prima separati, fornendo coerenza [...]

  • Zio Rubone (Ezio Bruno): Grazie Paolo, Dario e Rubrus. Mi fa piacere che le storie abbiano suscitato [...]

4
5
45

Una storia particolare (2/4)

Quando alcuni sogni diventano realtà

31 October 2025

Dopo alcuni minuti di silenzio, presi la parola. «Marianna, in fondo tuo figlio non ha tutti i torti. Se te la senti, puoi portare avanti la gravidanza, e io ti sarò accanto in tutto e per tutto. Ma se preferisci interromperla, andremo insieme da un bravo ginecologo: potrai farlo in sicurezza e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Un racconto delicato....particolare....Like

  • BrunoTraven: bella continuazione anche se alcuni particolari li ho trovati inutili in un [...]

6
3
27

La Selva Oscura: Il Giardino degli Universi (1/2)

31 October 2025

Nel Giardino degli Universi, dove il tempo non ha dominio e lo spazio è solo un’eco, infinite bolle fluttuano, come semi trascinati dal vento. Ogni bolla custodisce un Universo, un insieme di valori per le costanti fisiche, e danza, con ritmo diverso. Tra queste geometrie sospese vegliano due entità: [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
5
26

A proposito di IA... Lei (Her, 2013)

Una riflessione sulle tematiche del film scritta dall’utente di LdM Oggetti Smarriti

31 October 2025

Segnaliamo la pubblicazione sulle pagine del blog di un nuovo articolo. Il nostro utente Oggetti Smarriti esamina come il film in oggetto faccia riflettere sul rapporto tra le persone e le IA evolute. Fantascienza o prossimo futuro? Invitiamo tutti alla lettura e, se vorrete, al commento nell'apposita [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
13
61

Una storia particolare (1/4)

Quando alcuni sogni diventano realtà

30 October 2025

Il 29 gennaio 1980, in una piovosa giornata d’inverno, venni al mondo. I miei genitori, già avanti con gli anni, avevano a lungo desiderato un figlio e finalmente il loro sogno si realizzò. Crescendo come figlio unico, ricevetti da loro tutte le attenzioni possibili: non mi fecero mai mancare nulla, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su