Amore, tu solo hai la capacità di farmi sentire veramente importante. Dentro il mio cuore vivi tu, ogni battito ha il tuo nome.
Sono così fortunata, sei il fidanzato che qualunque donna vorrebbe avere, il ragazzo più prezioso di tutto l'oro che esiste in questo mondo.
Adoro le tue intense poesie che accarezzano l'anima, per non parlare delle tue frasi dolcissime come il miele.
Sai cosa sei?
L'ANGELO MIGLIORE MANDATO DA DIO E SCESO DAL CIELO PER ME! E lo scrivo a caratteri cubitali in quanto ne sono pienamente convinta.
Purtroppo paradossalmente hai un difetto: bestemmiare e imprecare!!!
Perché lo fai?
Tante volte mi chiedo dove sbaglio...
Tesoro mio, ti auguro una dolce notte.
Ti amo!
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Gli scrisse LEI attraverso WhatsApp.
LUI si limitò a risponderle con una emoticon di una faccina che piange e successivamente una mezza luna.
LEI visualizzò e non ci furono altri messaggi.
Dagli occhi di LUI alcune lacrime rigarono il volto mentre stringeva nervosamente i pugni.
– Questa è bella! – pensò.
– Tante volte mi chiedo dove sbaglio... –, mimando ad alta voce la terzultima riga del messaggio di LEI.
LUI era un ragazzo sensibile, un aggettivo che la sua LEI aveva dimenticato di scrivere, un’indole che spesso ignorava, all’occorrenza. Appoggiò la testa nel gelido vetro della finestra.
Fuori pioveva. Una pioggia incessante, lo stato d'animo aderiva praticamente a quel tempaccio, ma la cosa non gli dispiaceva, in un certo senso le gocce d'acqua gli facevano compagnia.
– Il perché bestemmio e impreco? –, bofonchiò ironico e focalizzandosi su tali parole cercò di darsi una risposta.
Stilò una lista mentale:
1) Per tutte quelle volte che ti sei dimostrata lunatica e incoerente portandomi all'esasperazione con continui cambi di idee e di programmi, anche all'ultimo minuto.
2) Per tutte quelle volte che con le tue amiche hai parlato male alle mie spalle, di conseguenza trattandomi come un minchione.
3) Per tutte quelle volte che il fesso in questione, ovverosia io, ho realizzato nove azioni giuste su dieci e non hai saputo valorizzarle, impuntandoti e criticando pesantemente ciò che sbagliavo. Praticamente zero medaglie e una coltellata al cuore.
4) Per tutte quelle volte che desideravo un abbraccio o un bacio e hai ricambiato con freddezza oppure apparendo molto evasiva.
5) Per tutte quelle volte in cui ti chiedevo "Cos'hai?" e mi rispondevi con dei laconici "Niente!" particolarmente odiosi.
LUI, cominciò a sbadigliare, la stanchezza e la tristezza l'avevano appesantito, desiderava riposarsi benché la lista dedicata a LEI non risultava di certo finita.
Prima però, decise di aprire la finestra per guardare rabbiosamente il cielo tempestoso, con il chiaro intento di sfogarsi con “qualcuno” infinitamente in alto.
– Dio, se ero il tuo angelo migliore, perché non mi hai lasciato dalle tue parti? A quest'ora me ne stavo buono buono nella mia soffice nuvoletta del cazzo senza rompermi i coglioni. E invece hai preferito farmi scendere quaggiù e a trasformarmi in un diavolo. Bella mossa! –, urlò LUI stizzito e incazzato.
E dopo aver bestemmiato, chiudendo violentemente la finestra, si avviò nella sua camera da letto per andare a dormire.