Improvvisamente sono sveglia, lucidamente sveglia. Spalanco gli occhi. Il buio mi avvolge completamente. Sbatto le palpebre più volte, inutilmente.

È un buio intenso, strano. Conosco questo buio. L'ho visto una volta, quando i miei genitori mi hanno por­tato a visitare la Grotta del Vento. Per un minuto la guida ha spen­to le luci e ci ha mostrato il buio assoluto.

Strizzo gli occhi cer­cando vanamente di intravedere qualcosa, un vago chiarore, un raggio di luce che filtra dalla finestra. Niente. Sono immersa nel buio assoluto.

Aguzzo le orecchie, nel tentativo di udire qualche rumore noto. Un’auto che passa, uno scooter, voci nella notte, gli scricchiolii della casa, la tosse insistente da fumatore di mio padre.

Niente. Il silenzio è assoluto.

Le mie narici palpitano nel vano sforzo di riconoscere odori noti, ma percepisco soltanto un vago sentore di legno e di terra.

Mi chiedo dove sono.

Non nella mia stanza, no. Della mia stanza conosco tutto, i rumo­ri, gli odori. Non è mai completamente buia, la mia stanza. Dalle stecche della persiana, mai interamente abbassate, filtra sempre la luce del lampione davanti.

Cerco di capire, ma i ricordi sono con­fusi. Rammento vanamente qualcosa di grigio che mi viene incontro a tutta velocità, che mi investe con violenza. Poi più niente. Poi ancora una luce bianca e azzurra, il suono di una sire­na sempre più forte. Mani che mi prendono, mi sollevano, mi adagiano su qualcosa di morbido, mi chiudono dentro qualcosa di bianco. Poi più niente. Poi una corsa tra pareti bianche, una luce accecante che mi ferisce gli occhi, qualcosa di verde intorno a me, voci concitate. In lontananza i singhiozzi di una donna. Poi più niente.

Ho avuto un incidente, è evidente, ma non sento dolore.

Muovo la testa, a destra e a sinistra, cautamente, le dita delle mani, dei piedi. Lo sforzo è enorme ma tutto funziona.

Quindi sono in ospedale.

Credo.

Sono perplessa. Non mi convince questo buio assoluto, questo silenzio assoluto. In un ospedale ci sono luci e suoni e odori. Forse mi hanno messo in un reparto speciale.

Forse.

O forse è tutto un sogno, un incubo.

Sì, dev'essere così, è certamente così. Sto sognando di essere sveglia, ma in realtà sto dormendo. In realtà sono nel mio letto, abbracciata al cuscino, raggomitolata come al solito, e domani mi sveglierò. Sì, non devo preoccuparmi, devo soltanto chiudere gli occhi e riaddormentarmi. Basta lasciarsi andare. Domani mattina ho l'interrogazione di italiano e il compito di matematica. Mi sveglierò presto, alle sei, per ripassare. Sicuramente ho rimesso la sveglia. Poi mi alzerò, farò colazione, brontolerò con mia madre che insiste sempre per farmi mangiare più biscotti di quelli che voglio. Indosserò i jeans nuovi, quelli neri, e la magliet­ta rossa, quella che non piace a mia madre perché troppo corta, e gli anfibi, quelli che ho comprato insieme a Debora. Prenderò il motorino e andrò a scuola. Sì, sarà senz'altro cosi.

Ma stavolta me lo infilerò il casco, anche se mi rovina i capelli.

Tutti i racconti

3
2
18

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
5
18

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
21

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
3
27

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
5
43

C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

E adesso una casa museo per continuare a sognare

06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Oooh... e finalmente non si deve impazzire per cercare il link. Non conoscevo [...]

  • Lawrence Dryvalley: Walter, neanch'io conoscevo questo artista e la sua storia e sono andato [...]

8
11
47

La vera ricchezza

Il ricordo e la saggezza di mia madre.

06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

Tempo di lettura: 8 minuti

5
7
37

Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: bello ma....si parla del padre ondel nonno del protagonista?Like

  • An Old Luca: Come scrive giustamente Paolo: impeccabile.
    Coinvolgente, scorrevole e [...]

6
10
64

Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
10
39

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
10
31

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: Grazie comunque mi fa piacere e moltissimo vi ispiri delle idee vuol dire che [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette le due parti e apprezzate. Anch'io ricordo le notti su Italia1 a [...]

4
6
39

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

4
6
25

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Qualche annetto fa anche io scrissi un racconto simile, ma più cupo. [...]

  • thecarnival: grazie del commento Rubrus;))) se trovi quel racconto sarei molto curioso;) [...]

Torna su