«Prego, siete i benvenuti in casa mia»

I tre colleghi di Mario, Pino, Barbara e Marzia, cercano un piano d’appoggio ed entrano con pizza e bibite varie nell’ appartamentino a via del Caravaggio, sopra al Ruby’s bar

Barbara, quella delle ragazze che sembra la più estroversa, è la prima che si guarda intorno

«Carino! Davvero! Hai dato le terga per averlo!»

«No, siamo in tre a dividerlo, stasera erano gli altri due a lavorare, uno è pizzettaio e l’altro bartender»

«Barista!»

«All’incirca. Qualche pizza deve essere riscaldata? Il microonde è di là»

Pino parte subito per il controllo viveri

«Di chi è solo verdure?»

«Preferisco la morte, la mia è ‘nduja, pomodori secchi e funghi»

«Mario, sei calabrese, vero?»

«È la ‘nduja ad avermi tradito, vero?»

«Esatto, questa alla diavola è mia, quindi rimangono le vostre, ragazze»

Barbara alza la mano

«Quella alle verdure, la schifata è mia, l’altra speck scamorza e funghi è di Marzia che è scappata al bagno»

«Ha fatto subito territorio?»

«È sempre così, dove arriva controlla la situazione»

«La conosci da tanto?»

«Siamo venute a Milano insieme, io sono della provincia di Matera e lei di Campobasso, c’eravamo conosciute su Facebook, abbiamo una camera doppia a via Moretto da Brescia, angolo Guido Reni»

Interviene Pino «Ah, Mario è di Pizzo Calabro ed io sono di Latina»

«Come diceva De Gregori, “grande città del nord”, giusto?»

Da lontano Marzia interviene: «Giusto, il brano è “nero”, ho vinto qualche cosa?»

«Ah, sei tornata, ho passato il controllo bagno?»

«Carino, ordinato, hai buon gusto»

«Mi dispiace aver perso dei punti, ma è il mio amico pizzettaro a tenerlo in ordine, è gay»

«Beh, riguadagni subito i punti persi, vivi con un gay, molti si rifiuterebbero»

«È una persona splendida ed ha la mania dell’ordine»

Il tavolo è pronto, si mettono seduti, è Pino il primo a parlare

«Ragazze, com’è il vostro call-center? Abbiamo l’ufficio nello stesso piano del vostro, ma non ho mai capito cosa vendete»

È Barbara a rispondere: «Già, il nostro bel grattacielone in multi affitto al 45° piano. Uno schifo, vendiamo vino ed olio per una società ligure, quindi bisogna fare agli intervistati domande personali, dopo il secondo scambio già siamo all’invito a berlo insieme a casa loro, seguito da “come sei messa a tette?” e quelli peggiori ti dicono direttamente che ce l’hanno in mano ed è già duro per me»

«Sì, Barby ha ragione, anche a me, eppure potremmo denunciarli, ma tanto lo sanno che poi non succederà nulla»

Mario gesticola: «Non capisco, ma è mai successo nella storia della telefonia, da Meucci e Bell, che una abbia risposto: “dove abiti bello, non vedo l’ora di dartela! Sto arrivando, spogliati intanto!”, assurdo!»

Tutti ridono, il ghiaccio è sciolto.

«Comunque, sia perché siete donne, che per il prodotto venduto, avete problemi diversi, a noi la risposta primaria è “vaffanculo!”, mentre la seconda è “no, grazie!”»

«Cosa vendete?»

«Servizi di telefonia mobile»

«Capirai, quelli più odiati!»

«Già è tanto riuscire a trovare questo lavoro sottopagato, ma loro non contenti, preferiscono darlo in gestione in Albania, per fortuna appena sentono un accento strano, molti riattaccano quasi subito»

Mentre continuano ad interrogarsi per conoscersi, Mario fa il padrone di casa perfetto e va a mettere un CD di sottofondo, una miscellanea pirata creata da lui, inizia con “Moments in love” degli “Art of Noise”.

Barbara ridacchia «Hai intenzioni serie, roba da letto, porcellone!» Marzia si alza per accomodarsi sul divano, Mario si siede vicino a lei «Scusa, Barbie ama le battute dirette»

«Tranquilla, non me la sono presa, volevo un’atmosfera rilassante, forse ho esagerato»

«È tutto Art of Noise?»

«No»

«Meno male, di loro mi piace solo questo pezzo»

«Ci sono Bowie, Elton John, i Queen, Eagles, McCartney»

«Però ha ragione Barbara, è una trombilation »

«Vedete del male dappertutto, sono tutti brani meravigliosi e lenti»

«Appunto, quindi “Blue eyes” e non “Crocodile rock”, “Life on Mars” e non “Heroes”, “My love” e non “Goodnight Tonight”…»

«… Basta, basta, hai vinto, volevo un sottofondo calmo per chiacchierare»

«Dai, non ti sto colpevolizzando, volevo solo farti capire che so’ come gira il mondo»

Gli altri due si alzano, Pino guida la migrazione

«Noi andiamo a preparare il caffé»

«Va bene, grazie»

 

Ora tocca a me!

Sento che è cambiato qualcosa, Marzia sospira, si toglie i sandali ed infila i piedi tra due cuscini

«Ti dispiace? Mi piace stare comoda»

«Mi spiace solo perché per un po’ non vedrò i tuoi piedini»

Lei ride senza coinvolgere gli occhi

«Che ti succede?»

«Va sempre a finire così»

La interrogo con lo sguardo

«Non mi fraintendere, Barbie non è certo una tipa facile, però se le piace un ragazzo non gli rende la vita difficile»

«Quindi stai dicendo che il caffè arriverà tardi?»

«Penso di sì, mi rende la vita impossibile, ti giuro che è una ragazza dolcissima, simpatica, ma così… così… non lo dire!»

Faccio il segno dei Boy Scouts: «Qualunque cosa hai pensato, non è quella che ho pensato io, giuro!»

Mi guarda con aria sorniona, decido una variazione, mi alzo e le porgo la mano

«Senti, non mi va di stare così, ti propongo di prendere il caffè qui vicino»

«Quello sotto casa? Il Ruby?»

«No, un altro, ti fidi di me?»

«Un caffè con te o la possibilità di ascoltare gli orgasmi di quei due? Queste sono le grandi decisioni da prendere nella vita!»

Scherza, mi da la mano, l’aiuto ad alzarsi, le porgo il cappotto con una mossa bruscamente affettuosa, lei mette le braccia all’indietro per aiutarmi, quando l’ha indossato indugio volutamente un secondo di troppo per scostarmi da lei

«Ti piace il mio odore?»

«Non ho fatto in tempo a riconoscerlo, non volevo essere troppo audace»

Lei ancora di spalle fa un passo indietro, porgendomi il collo mentre si rimette le scarpe «Potrei vampirizzarti»

«È un rischio che devo correre»

«Che buon profumo, quello che non indossi, il migliore»

Si gira: «Sono una ragazza acqua e sapone»

Rimaniamo vicini, fissandoci negli occhi, lei si guarda intorno, come in cerca di una via di fuga che le do subito

«Dai, usciamo»

Mentre vado verso la porta mi raggiunge prendendomi la mano

«Grazie»

La guardo di profilo, è proprio una bella ragazza e non parlo solo dell’aspetto fisico.

Sotto al portone mi dirigo a destra, la sua mano è sempre nella mia, mi segue docilmente, il suo sguardo è tornato rilassato, potrei portarla in capo al mondo, sento che mi seguirebbe

«Ma come, andiamo verso San Vittore? La prego commissario, non mi porti in galera!»

«Seguimi e tutto andrà bene, è dopo il parco Giussani»

«Vorresti violentarmi tra i cespugli?»

«No, vorrei proteggerti per sempre»

L’abbraccio, lei si accoccola sul mio fianco

«Siamo quasi arrivati»

 

Tutti i racconti

1
0
21

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
22

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
1
30

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
4
32

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

5
4
41

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
10
54

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lawrence Dryvalley: Mi unisco ai complimenti. Il contrasto tra il mondo dei bambini, i loro giochi [...]

  • Riccardo: piaciuta Ezio!
    Tema sempre attuale.
    E l'unione del gioco ad una [...]

5
7
37

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
5
30

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
8
65

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
9
58

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
36

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
50

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

Torna su