Mi alzai dalla scrivania ancora logoro per la lite con Jenny. A volte le adolescenti proprio non capiscono. La stanza era un completo disastro: fogli sparsi qua e là, inchiostro che macchiava i muri, sedie a cui erano state spezzate una o più gambe. Mi affacciai alla finestra, osservando un paesaggio che non c'era, tanto che la pioggia cadeva fitta e incessante da ormai parecchie ore. Con la fronte appoggiata al vetro, cercai di mettere al loro posto almeno i gangheri che mi erano saltati poco prima. Il dolce suono della pioggia di certo aiutava, ma non era sufficiente.

- Il signore comanda?

Agenore era apparso sulla soglia del mio studio con il suo solito fare reverenziale e servizievole.

- Quella stupida ragazzina, guarda in che condizioni ha lasciato lo studio. C'è bisogno di una bella sistemata.

- Capisco signore... Mi metto subito all'opera.

Presi la felpa-giacca dall'attaccapanni e, congedandomi da Agenore, uscii di casa. Di norma camminare sotto la pioggia ha sempre avuto il potere di calmarmi, oltre che aiutarmi a prendere decisioni importanti. E poi era quasi l'ora dell'aperitivo.

 

Mi inoltrai sulla poco transitata Madison Street, in modo tale da giungere più velocemente al Bar di Lauren. Non andavo mai lì aspettandomi di trovare qualche faccia conosciuta: era sempre così pieno di gente che, quando nessuno dei miei conoscenti era in zona, un modo di fare nuove amicizie c'era sempre.

- Oh dottore! Cominciavo a stare in pensiero! Qui i bicchieri carichi di gioia scorrono avanti ed indietro già da un'ora ormai e mi chiedevo dove ti fossi cacciato!

Lauren mi accoglieva sempre con un particolare riguardo, ma soprattutto con la sua enorme panza che tirava ai limiti del sopportabile con quel mini grembiulino taglia M. Lui diceva a tutti che era un regalo sbagliato e si vergognava a darlo indietro, ma diverse delle mie fonti lo videro uscire dal negozio che vende articoli per la ristorazione mentre se lo annusava tutto, quel grembiulino.

- Allora come iniziamo la serata, negroni o spritz?

Solitamente, 7 volte su 10 avrei preferito cominciare la serata in modo leggero, facendo salire la sbornia piano piano, aumentando, bevuta dopo bevuta, la difficoltà dei drink che poco dopo avrei odiato. Ma quella sera volevo darmi da fare subito.

- Deliziami con un negroni fatto come Dio comanda, Lu. Ricorda che non sono uno di quei pivellini che ti infestano il bar dopo le 23: io l'alcol lo so reggere!

- Ma vai in culo vai Marvin! - disse ridendo il panciuto barista, preparando subito il mio cocktail. Ricordo che una volta era in grado anche di eseguire delle simpatiche evoluzioni acrobatiche con le bottiglie, il vecchio Lu. Ma l'età, oltre che al peso, aveva ormai preso il sopravvento sulla sua abilità. Nell'osservarlo creare come un maestro la mia bevuta notai, ad un paio di sgabelli di distanza sulla mia sinistra, un gruppo di tre ragazze che ridevano a suon di Martini, sgocciolandolo troppo generosamente dai loro bicchieri, messi alla prova da troppi insensati brindisi. Non era il gruppo in sé che aveva attirato la mia attenzione. Fu quella ragazza dai capelli rossi, seduta accanto ad una bionda con una coroncina di plastica in testa (forse la festeggiata di un qualcosa), a colpirmi. I miei occhi furono attraversati da una scintilla e capii subito che dovevo farla mia.

Quegli occhi nocciola che balzavano ovunque, quella risata fantastica messa in risalto da una bocca carnosa ed accattivante, quei capelli mossi rosso amaranto, quello stacco di gambe, quel seno nel quale già immaginavo di tuffarmici dentro. Dovevo averla.

Il gruppo sembrava già abbastanza alticcio, il che avrebbe potuto crearmi dei problemi nell'approcciarlo. La solita paura di fare il primo passo... Una brutta bestia che non abbandona mai nessuno. Presi un respiro profondo, carico di speranza ed eccitazione, diedi una sorsata veloce al drink che Lu mi aveva appena servito e mi incamminai verso quello che sarebbe stato il sogno di quella sera.

Arrivato vicino al gruppo, che parlava e lanciava sguardi languidi e divertiti verso il resto della sala, non mi fermai subito ad attaccare bottone, ma proseguii dritto verso il bagno. O almeno feci finta di fare così. Non appena passato il gruppo, mi fermai un attimo, quasi mi fossi dimenticato qualcosa, e mi girai con la testa verso le ragazze, parlando da sopra la spalla.

- Ehi, ma avete visto che casino hanno fatto, qui fuori, quelle due che si picchiavano?

- Cosa? - mi rispose ridendo una ricciola castana col naso da furetto, la meno bella delle tre ragazze.

- Sì dai, si era creata una bella calca qui fuori, quasi come si vede nei film. E nel mezzo c'erano queste due ragazze che si spintonavano e si graffiavano!

- Oddio, ma sei sicuro? Qui non ci siamo accorte di niente!

Sapevo benissimo che non se ne erano accorte: mi ero inventato tutto. L'importante era iniziare la conversazione in maniera non banale.

- E ci credo, con tutto quello che avete bevuto! Peccato, vi siete perse una scena epica!

E così feci per andarmene, voltandomi e facendo mezzo passo in direzione del bagno.

- No dai, non puoi lasciarci così! Raccontaci com'è andata!

Era la bella rossa che mi stava pregando di raccontarle tutto l'accaduto. Aveva abboccato. Dovevo giocare le mie migliori carte. Mi girai verso di loro, prendendo posto accanto alla bionda con la coroncina. E quindi cominciai la mia commedia.

- Ok, se ci tenete... Allora, ero fuori che stavo per entrare, quando mi accorgo di questo energumeno biondo che se la stava ridendo di gusto. Glenn mi pare si chiamasse... Un nome da cafoni, Glenn. Insomma, il tipo era al centro di una contesa fra queste due ragazze che se le stavano dando di santa ragione. Ed a un certo punto è saltata fuori pure una tetta! In certi casi non mi dispiace vederne una, sono un uomo, ma questa qui... Sembrava una borsa flaccida, stile documentario di National Geographic.

Le ragazze si misero a ridere. Il mio umore stava subendo un'impennata di piacere. Mi stavo caricando. Poiché ero ancora in piedi e non volevo risultare, alla lunga, invadente sul gruppo, decisi di provare un piccolo trucchetto. Parlai alla rossa.

- Te hai l'aria di una che crede nella magia.

Mi guardò con fare circospetto.

- Mmm... Magia tipo Harry Potter?

- Ma va - le feci io di rimando - tipo David Copperfield. Guarda qua, ti faccio vedere.

Le presi la mano facendola alzare, le feci fare una giravolta e mi infilai al suo posto, lasciandola lì in piedi mentre io mi godevo il suo sgabello, trionfante.

- Ah-ah, te l'ho proprio fatta!

Le sue amiche si misero a ridere, mentre la rossa fece un sorriso beffardo, tipico di chi accusa un colpo come quello.

Tutti i racconti

0
1
0

Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

0
0
0

Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e.. pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
20

Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
7
19

Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
2
16

Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
21

Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

3
5
28

Destabilizzazione (3/3)

28 June 2025

Nei mesi successivi Giulia affrontò la situazione. Era tornata a vivere dai suoi genitori. Fece prendere alla madre i vestiti e qualche oggetto utile dalla casa coniugale ma non volle niente che potesse ricordare la vita precedente. Tramite il suo legale procedette per la separazione dal marito [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
2
25

UNA STORIELLA CON LA SINDROME DELLA STRAMBERIA.

di Chiara Mazzavillani Vasi

28 June 2025

Era la normalità: dormire, mangiare, dormire, mangiare, dormire, dormire, e ancora dormire. Giorno e notte i sogni di mozzarella e pomodoro volavano da un universo all'altro, lasciando un profumino che faceva svegliare i terrestri. Era pazzia, pura pazzia. Follia… Non si può nemmeno immaginare [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Scrivere è... volare, svolazzare tra sostantivi e verbi, anche immaginari [...]

  • Dax: ho fatto fatica a seguire la storia, lo confesso. like a prescindere

2
1
15

Destabilizzazione (2/3)

27 June 2025

L'ispettrice fece accomodare i genitori di Giulia. "Vostra figlia sta bene” cominciò, "ha chiesto di voi. È molto scossa ma sta bene”. Raccontò loro la tragedia. Aggiunse che "il marito è in fermo di polizia in attesa del giudice”. Accennò alla famiglia dell'avvocato che era in un'altra parte della [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

1
2
15

Sciopero dei dannati

Continuo saga fantastica su inferno e paradiso. Proseguio di “Le giornaliere questioni di ingovernabilità dell’inferno”

27 June 2025

In un periodo che sembrava uguale a tutti gli altri, all’interno dell’inferno succede qualcosa di misteriosamente insolito. I dannati, prima uno di loro, poi dieci, fino ad estendersi a macchia d’olio, smisero di emettere lamenti. I diavoli incaricati della fustigazione e messa in atto delle [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
9
51

📝 A Giada

26 June 2025

La luce del sole pomeridiano filtrava attraverso le foglie degli alberi, creando arabeschi dorati sul pavimento del piccolo caffè dove ci trovavamo. Di fronte a me, Giada sorrideva, i suoi capelli biondissimi incorniciavano un viso delicato e puro. Gli occhi chiari brillavano di una luce vivace, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
21

Destabilizzazione (1/3)

26 June 2025

Mattia si stira. Pensa alla giornata che inizia. A volte l'ultimo sonno è angosciante. Giulia si è già alzata e sta trafficando in cucina. Non si preoccupa di far rumore. È l'ora di alzarsi. Mattia avrebbe voglia di un viaggio oltreoceano ma tra un'ora deve essere sul tram per il lavoro. Il lavoro [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Sembra un racconto finito... incomprensione, noia, gelosia, omicidio, assassino [...]

  • Dax: Azz, colpo di scena. like

Torna su