Roma, 1527.
Catacombe di Domitilla.
I tuoi passi sono leggeri,come l'ultima neve dell'inverno.
Quella che cade sui primi boccioli degli alberi in fiore.
La mia vita è stata lunga.
Infiniti sono gli attimi in cui ho cercato di dissetarmi alla sorgente dell'amore.
Ma tu,non puoi saperlo.
Ho carne, sangue e vita esattamente come te.
Ma la mia, è stata una vita in compagnia delle Tenebre.
Loro, le posso domare.
E mi portano, al galoppo, ovunque voglia andare.
Ma l'unico posto in cui io desideri essere,mi viene negato.
Arriverai qui.
Tra una manciata di secondi.
E i petali morbidi dei primi fiori cadranno, sotto il peso della neve.
Potrai porre fine ai miei giorni.
Al dolore che graffia il mio animo.
Il dolore di una madre.
Perchè le Tenebre ti rendono invincibile davanti agli uomini.
Ma nessuna difesa esiste all'amore.
Solo tu, che sei la mia luce, puoi uccidermi.
Ci siamo incontrate tante volte.
E ho sempre sperato che mi vincessi.
Stavolta ce la farai.
Solo mia figlia può battermi.