Abbiamo bisogno di un punto fermo. Di qualcuno che ci aspetti a casa. Ma nello stesso tempo, abbiamo bisogno di esplorare il mondo. Di assaggiare tutto e tutti. Di corteggiare e di essere corteggiati. Di giocare e di far l'amore. Per poi, però, tornare a casa. Dal punto fermo. Che nonostante tutto, c'è. Ci soffoca con la sua gelosia. Ci fa implodere. Ma c'è. Tanto noi quando ci allontaniamo da quel punto fermo, sogniamo di volare, di arzigogolare pensieri ma, in fondo, non facciamo molto. O meglio, non facciamo nulla. Ci manca la libertà di essere quel che vorremmo perchè le nostre radici sono andate via nel tempo, lasciandoci quella "libertà" fittizia che crediamo sia tutto il possibile. Invece non è nulla. E' la nostra prigione. Ci affligge ma non evadiamo. Accettiamo tutto per quel poco di calore che crediamo ci dia quella prigione. Crediamo sia amore e invece è rabbia ancora inesplosa. Non sfogata. O almeno non del tutto. Ma nel silenzio dei nostri sonni. Quando nessuno ci vede o ci può sentire, neanche noi stessi ... è lì che diamo sfogo alle nostre lacrime. E' allora che viene fuori quel bambino che non ci hanno mai concesso di essere. E' allora che ci liberiamo di quella maschera che si trasforma ogni giorno in altro e in altro ancora. Siamo in bilico. Sempre in bilico tra quello che vorremmo e che saremmo e quello che vogliamo e che crediamo essere. Uno specchio riflette di noi un volto sorridente. Eppure è disperato. Aggredisce chi "vorrebbe amarci". Per non sentirci inferiori, quel punto fermo lo trattiamo con disprezzo pur dicendo "ti amo". Ma quel nostro "ti amo" è quasi un "no, vorrei amarti ma non sei tu quel che voglio". Tu sei il mio punto fermo ma non amo te. Di te amo quello di cui ho bisogno. La stabilità che mi hanno negato e l'abbraccio ormai violato da troppo tempo. In una scatola di ricordi ho abbandonato anche me. Come stracci rattoppati sono là, ed io ancora sopprimo le mie emozioni. Voglio te, dico al mondo anche se non riesco ad amare. Mi servo del mondo. Uso il mondo, e ne sono anche fiero. Orgoglioso. Sono superiore a tutti, dice il mio ego ma io lo so che non sono niente. Sono piccolo. Incapace. Un'ignorante del cazzo, ma solo perchè non ho la forza di tirar fuori me stesso. La mia anima, la mia vera natura. Mi hanno fatto soffrire. E ora devono soffrire gli altri. Chi non mi vuole, scoprirà nel tempo che un giorno “mi vorrà ma allora non ci sarò più”. Io godrò allora, forse. O forse no. Perchè quel che mi confonde è proprio qui dentro. Nel basso ventre. Mi inquieta perchè non so in che direzione andare. Non riesco a trovare non quello di cui ho bisogno ma me stesso. Quel barlume di speranza che mi dia il coraggio. L'essenza per trasformare i miei sogni, i desideri in reali itinerari di vita. Lo so, ho sempre scritto altro solo per creare un mondo diverso che mi piacesse, in cui potessi intingere le mani e sentirmi, finalmente, a casa. Ora, invece, troppo spesso mi affianco a quella frase che non mi appartiene ma è lo stesso mia, “guardami. Guardami”. E in quello sguardo non vedrai me ma quello che io possiedo. Quello che mi fa sentire appagato. Non realizzato ma presente. Se la vita mi abbandonasse, ora, forse sarebbe un sogno disilluso. O forse un sogno realizzato. Ma non ho paura di questo. Ho paura di tornare ad essere il bambino negato o annegato nell'egoismo altrui. Voglio nuotare ma non lo so fare. E so dov'è la mano che mi potrebbe salvare ma non voglio afferrarla. Ho paura. Ho paura. Ho paura. Ho paura, di essere, esattamente, quello che sono.

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Fatalità

04 July 2025

Tra le vigne senza grappoli maturano nembi di tempesta, e gli sguardi del sudore, delusi, sul cuscino della notte senza nome temono i tradimenti dei cieli senza tetto dove quietarsi, Grandine nel vento senza ragione, e acque senza clemenza piegano antiche e vinte ginocchia sul suolo umiliato [...]

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Non guardare quella finestra (1/2)

04 July 2025

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Il figlio

03 July 2025

Sono terrorizzata. Ho freddo. Lo sento. Non riesco a muovermi, non posso muovermi. Sono paralizzata. Vorrei urlare, voglio urlare. Non riesco. -------- Non sono pentita. Ho deciso. Non lo voglio, non ti voglio. Ti rifiuto perché sei un rifiuto. Solo a pensarti mi viene il voltastomaco. E questi [...]

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Rothmans Demi

03 July 2025

Ci piaceva scambiarci gli odori, i sapori e i respiri. Ci piaceva mischiarci l'anima fino alle ossa come a consumarci, a disarmarci, ogni volta. Ci piaceva fonderci in un unico focolare al centro della stanza, con le finestre chiuse e le luci spente. Eravamo noi a dare colore alle pareti. Ci spalmavamo [...]

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Sono uno scrittore povero

(Un povero scrittore?)

02 July 2025

Sono uno scrittore, ma non voglio spaventare nessuno, a parte i bambini sotto il metro e mezzo. Sono uno scrittore inclusivo, ma non esagero perché non è mai bello, soprattutto in pubblico. A proposito, sono uno scrittore in cerca di personaggi pubblici possibilmente ricchi che sanno cosa significa [...]

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Parto Lunedì

se non c’è sciopero dei treni.

02 July 2025

Ho sempre detto che sarei partita un lunedì qualsiasi, di una settimana qualsiasi, di un mese qualsiasi. Ti avrei fatto una sorpresa al tuo bar preferito, dove scribacchi, mangiucchi, prendi il caffè e ti guardi intorno. Ma non sai quando e neppure io sapevo quando. Ora lo so. Perché oggi ho [...]

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Nel Cielo

01 July 2025

Fermo in cielo sopra i tetti più alti, con il sole alle spalle, sembra quasi dare il tempo alle persone di sapere e arrivare. La gente in strada comincia infatti ad accalcarsi in preda a un’euforica frenesia. Dannati supereroi, così odiosamente vanitosi. [NdA: il titolo “Nel Cielo” si rifà alla [...]

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Buono come il pane che facevi

Grazie di ogni secondo passato con te

01 July 2025

“Ciao Nico. Che assurdità, ne avevi solo 57...” "Ciao caro. È così. Stavo sistemando un cesto di ciabattine, poi un dolore qui, sotto l'ascella e... pum! Ho pestato il naso sul bancone e sono crollato a terra. In negozio non c'era nessuno, meno male. Chissà che spavento si sarebbe preso se qualcuno [...]

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  • Dax: onore a Nico. like

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Cemento Mori

30 June 2025

La morte uno se la può immagine in mille modi. C’è chi pensa al tristo mietitore che gioca a scacchi, chi a qualche ombra strisciante, chi alle danze macabre. Probabilmente molti miei coetanei pensano a riferimenti cinematografici (Voldemort, l’occhio di Sauron, Pennywise/It su tutti). Io se ripenso [...]

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Ma cos'è stato... un colpo di pistola?

Ricordi del 2001

30 June 2025

Torino, venerdì 2 febbraio 2001 Oggi piove. E’ tutta la giornata che piove: gocce persistenti e fastidiose, ma non un acquazzone violento. Ieri è stato il mio compleanno e ho dato fondo a tutte le mie riserve di cibo. Occorre fare un po’ di spesa: pane, frutta, burro, latte. Mi imbacucco ben [...]

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    Se mi avesso preso in testa, probabilmente [...]

  • zeroassoluto: P.S.
    Avevo dimenticato di aver già scritto la storia dell'incidente, [...]

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Techetechetè

29 June 2025

Il ticchettio triangolare tetragono ad ogni tentativo tortuoso, traccia, tragicamente, un tragitto tormentato tipicamente tratto da una terminologia trappista tutta terra terra, totalmente tendente ad una trasfigurazione teatrale tutta tarallucci e trippa! E questo è veramente troppo! Ma, se tanto [...]

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Il caricatore di elio liquido

29 June 2025

Il furgoncino bianco con le scritte blu procedeva lento nel traffico, diretto verso l'ospedale. Enrico guardò l'orologio sul cruscotto. Lo stavano già aspettando. Era infatti un'emergenza e non un rabbocco programmato. "Si vede che ci sono stati dei problemi” pensò, qualche perdita magari. La [...]

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  • zeroassoluto: Prendersela con un fratello che ti ha LIBERATO della moglie, invece di abbracciarlo, [...]

  • Teo Bo: Ciao CD. Secondo il mio più che opinabile parere, l'espediente narrativo [...]

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