Nicola assestò un colpo deciso alla portiera del vecchio Ford Transit bianco e respirò l’aria greve dell’area di servizio. La brezza serale sfidava il tanfo di gasolio e gli scarichi delle marmitte.

Lui si lisciò il cranio sguarnito, sbottonò la casacca di fustagno beige e si concesse una cauta passeggiata.

I riccioli grigi di Piero e il suo naso a becco sbucarono dal finestrino. «Vai al bar e ordina i caffè.» Un colpo di tosse spezzò la frase a metà. «Mi raccomando, con un bel po’ di grappa.»

Nico annuì senza energia e attraversò il nastro di cemento che separava la pensilina dal sobrio locale prefabbricato. Le gambe ad arco e le spalle proiettate in avanti non rubavano nulla al suo metro e ottantacinque.

Le grosse dita screpolate afferrarono la maniglia in alluminio, con un gesto goffo, e i vistosi mocassini scamosciati, misura 45, strisciarono sulla scacchiera del pavimento.

I tavoli in plastica rossa erano deserti, ma il locale profumava di caffè. Nico ruminò un saluto e alzò la testa. Lo specchio del retro banco restituì il suo sguardo azzurrino, velato da sopracciglia cespugliose.

Il sorriso della florida barista gli imporporò le guance ben rasate.

«Caffè?» chiese lei, in tono amichevole.

«Due» ruminò lui, fissando la vaschetta porta zucchero. «Corretti con grappa.» Sfilò il portafoglio dalla tasca, attese lo scontrino e pagò le consumazioni. «Mi raccomando, la migliore.»

Scelse un tavolo accanto alla finestra e si lasciò incantare dal crepuscolo. Pennellate d’oro intenso e di un morbido viola creavano giochi d’ombra sulla corona dei monti.

La donna servì i caffè e ciabattò verso il retro del locale. Nico si concesse mezza bustina di zucchero e sorseggiò la bevanda, intiepidita dalla grappa.

Il portafoglio era rimasto sul tavolo, come una piccola fisarmonica. Il bar era vuoto e lui non aveva fretta, inoltre Piero era un gran perditempo e preferiva il caffè tiepido.

Lui cavò una foto dallo scomparto centrale, stringendo appena il bordo tra l’indice e il pollice, come se temesse di sgualcirla. Il viso fresco e imbronciato lo intenerì, ma l’ombra di timore nello sguardo della ragazza gli strappò un rauco sospiro.

La voce acuta di Piero lo fece trasalire.

«Fra un quarto d’ora potrai goderti la cena e le moine della tua fidanzata.» L’amico schermò le labbra col pugno e soffocò un colpo di tosse. «Ma dammi almeno il tempo di buttar giù il caffè.»

Nico seppellì la foto nello scomparto e intascò il portafoglio. «Ho sbagliato a spedire una foto di vent’anni fa. Cosa dirà la ragazza quando mi vedrà?»

«Cosa vuoi che dica?» lo interruppe Piero. «La piglierà con filosofia, del resto tu hai parecchio da offrire. Sei un brav’uomo, per nulla avaro, e la tua azienda agricola rende bene.»

Nico si alzò di scatto e raggiunse il varco che immetteva sul retro del locale. «Buonasera signora» gridò attraverso la tenda a strisce multicolori. Non attese neppure la risposta e guadagnò l’uscita a passi decisi.

Il furgone li aspettava a lato della costruzione, vicino a un giardinetto spoglio, chiuso da una bordura in cemento.

Piero sembrava a disagio. Accese subito la radio e si concentrò sulla guida, fischiettando a tratti.

La tavolozza del crepuscolo si era smorzata, ma lo strato di nubi rifletteva gli ultimi bagliori argentei.

Un cortile, aperto sulla provinciale, li accolse tra lenzuola stese, susini in fiore e un dondolo scrostato, coperto da un cuscino a pois.

Posteggiarono accanto a un muretto divisorio, scesero con gesti risoluti e raggiunsero il portoncino d’ingresso. Una donna, bassa e tonda, uscì di volata e li esaminò senza diffidenza. Indossava un abito grigio, di buon taglio, e uno scialle fatto a mano. Il suo viso, dai tratti forti, era illuminato da uno sguardo schietto.

Nico le porse la mano. «Ci scusi per il ritardo, signora Valeria» esordì mangiandosi le parole. «Abbiamo perso un po’ di tempo al distributore.»

Lei sistemò la crocchia brizzolata. «Non si preoccupi, mia nipote non è ancora pronta.» Il tono cordiale aveva un fondo imperioso. «Nel frattempo potete assaggiare qualcosa, prima della cena in famiglia.»

Fece mezza piroetta e li scortò in un ampio ingresso, arredato come un salotto d’altri tempi: cristalliera a sei ante, divano damascato, enorme specchio appeso alla parete e sedie imbottite. Il tavolo centrale, coperto da una tovaglia di fiandra, esibiva i calici del servizio buono, pane dall’aria casalinga, vini, formaggi e un magnifico salame affettato per metà.

Piero versò un goccio di bianco, lo studiò alla luce del lampadario in rame e lo assaporò con l’aria arguta di chi sta per emettere un giudizio, ma un colpo deciso contro la porta a vetro interruppe la recita.

Una giovane donna bruna, provvista di una fiera bellezza, si fermò accanto al tavolo. Lo sguardo acceso scandagliava i due uomini e la bocca semiaperta reclamava aria.

«Che ti succede, Luisella?» chiese la zia. «La fotografia del signor Nicola è un po’ datata, ma è un trucco perdonabile.»

La ragazza scosse il capo e arretrò. «No, io non lo sposerò mai, nemmeno se fosse l’ultimo uomo.» Fece un rapido dietrofront e fuggì, sbattendo la porta.

Piero mise il calice sul tavolo. «È una reazione naturale» balbettò. «Diamo tempo al tempo.»

Nico deglutì a vuoto. «No, amico mio.» Sistemò il bavero della casacca e riprese fiato. «Lei ha ragione da vendere. Io ho sbagliato e devo accettare le conseguenze.»

Valeria si tormentò le mani quadrate. «Noi siamo gente di parola. Lei è venuto qui per sposarsi e tornerà a casa con una moglie.»

«Sua nipote ha parlato chiaro e io non intendo forzarla.»

«Conosco bene Luisella. Niente riuscirà a farle cambiare idea, ma questo ha poca importanza.» Valeria si strinse nelle spalle e un sorriso arguto le accese lo sguardo. «La sposo io, signor Nico. Sempre che lei sia d’accordo. Ci pensi su, nel frattempo io vado a dare un’occhiata al risotto.» Sistemò lo scialle e uscì a falcate nervose.

Piero immerse le dita nei riccioli sale e pepe. «E ora cosa facciamo?»

Nico sorrise e addentò una fetta di salame. «Aspettiamo che i parenti abbiano digerito la novità, poi spolveriamo l’antipasto.»

«Tu sei pazzo, vecchio mio.»

«Lo sarei se cercassi un’improbabile felicità con una moglie troppo giovane.» Nico versò due dita di bianco, sorseggiò il vino e si asciugò le labbra con la manica. «Ho voluto giocare sporco, ma il rimorso ha distrutto le illusioni. Ora voglio godermi la cena, lo stupore dei parenti, la fine dei miei crucci e la presenza di spirito della mia fidanzata.»

Tutti i racconti

3
3
8

Sorriso Di Luna

16 June 2025

Si schiarisce il cielo della notte dopo la tempesta d'estate che si arrende ai raggi di luna, abbandonati sul tuo attraente sorriso di luna crescente, somiglia alla nostra passione, prima come fresco torrente d'impeto, poi estasi del riflesso della pace che mostri con orgoglio scintillante, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
6
40

Obsession

16 June 2025

"Mo' passando per via Toledo, appena dopo il magazzino di don Tiberio Sgambati.” "Quando?” "Non mi ricordo. Sa, era in uno di quei giorni afosi di agosto in cui chi non era andato al mare rimaneva segregato in casa al riparo di serrande sbarrate alla luce della canicola. Fu allora che incrociai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Bravo. Bel racconto con un finale imprevedibile e originale.

  • Virginia Lupo: buongiorno. Scusatemi l'assenza ma impegni di convento mi hanno tenuta [...]

5
6
23

La luce e l'oscurità

15 June 2025

La luce e l'oscurità Ci sono mani che pregano e mani tese in avanti per non sbattere Ci sono occhi che ammirano una nascita e occhi chiusi per un addio Ci sono piedi che attraversano nuvole e piedi che scottano Ci sono pensieri che danno libertà ed altri che rinchiudono per sempre Ci sono vite [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: La poesia arriva diretta...like

  • Oggetti Smarriti: Una poesia sentita, limpida e sincera, che riesce a comunicare un messaggio [...]

7
7
29

Stazione

15 June 2025

Cammini con passo incerto questa mia vita, in bilico su un binario morto. Passeggiare annoiato di un viaggiatore sbadigliante che attende in una stazione vuota, qualcosa che non sa. Mi hai giurato amore, perfetto come una circonferenza, incantevole illusione, consunta da brevi lacune di felicità. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
9
33

La finestra verde

14 June 2025

“Mamma, mamma, corri, c’è qualcuno che mi spia dalla finestra!” La giovane donna salì di corsa la lunga scalinata. Fu aggredita da un’improvvisa tachicardia che l’accompagnò per tutto il tragitto fino alla camera del figlio. È vero, i bambini sono molto creativi e fantasiosi, ma il suo grido d’aiuto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
9
30

Ascia Nera

Dax
14 June 2025

Trom posò il guanto corazzato sulla porta di legno della taverna. Le lanterne ardevano già, e il tramonto aveva lasciato dietro di sé un alone rosato su nuvole color latte. Quando i cardini gemettero, l’odore di fumo e maiale arrosto lo accolse come un vecchio amico. Varcò la soglia. Si fermò. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Scure nera è carino, magari di può modificare il titolo....

  • Lo Scrittore: ben scritto, descrizione perfetta e divagazione sul tema Nani - Gimli della [...]

5
3
20

Baobab

13 June 2025

Baobab Ballonzolando beatamente come un babbuino sopra un baobab nell'isola di Bora Bora, durante la festa della befana, mi balenò per la testa che a Bologna c'era la sagra del bombolone e del budino alla banana con bacche di betulla. Così invitai la badante bielorussa di mia nonna Brenda che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
12
22

Lei e Pasquale

13 June 2025

Aveva litigato con Serena. Donato lo ascoltava in silenzio, seduto allo stesso tavolo del dopolavoro. "… Dopo dieci anni di matrimonio Martina ancora si comporta come una bambina. Non mi rivolge la parola. Se faccio io il primo passo mi ignora, esce di casa senza dire dove va, salta il pasto e..." [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Scorrevole, divertente e ben scritto.

  • Lo Scrittore: prima del web gli appuntamenti al buio era di tutt'altro tipo. c'era [...]

8
16
64

Forme e colori a Boccadasse

Storie colorate

12 June 2025

L'Italia è un paese fantastico, un paese unico, un paese che se qualcuno avesse voluto inventarlo mai avrebbe potuto farlo così bello e perciò amici lettori eccoci di fronte a una visione spettacolare, vengo a parlarvi di una storia che ha come protagonista un sassofonista di Boccadasse, antico [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
70

INSONNIA

12 June 2025

Buonasera Notte, mi farai dormire? Buonasera a Te, che mi vieni a cercare, a me ora ti volgi chè ti porti alle stelle? Che miele, sei antica! ma dimmi: stanotte mi farai riposare? Sai bene chi è prima causa di sé, nemmeno rispondo… ti svelo però che dentro tu trovi chi rallentare la sua imprimitura, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Domenico Caricasulo: Mimmo ok, grazie a tutti per i like, per questa volta e l'altra... La realtà [...]

  • Riccardo: shakespeariano pensiero...piu in profondità
    amletico nelle numerevoli [...]

7
10
34

Lanterna...

Da leggere dopo il racconto "Seconda stella a destra"

11 June 2025

Ho freddo… Qui, fuori, è tutto buio. Sopra, lontano lontano, si intravedono minacciose nuvole nere che viaggiano spostate dal vento e innumerevoli puntini luminosi, che sembrano irraggiungibili. Siamo in dieci, tutte sorelle e tutte ancora trattenute al suolo da una cordicella. Alberto aveva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
12
31

La curva dell'imprevisto (3/3)

Un imprevisto non avvisa. Entra in scena, e riscrive tutto

11 June 2025

Tremava, ma sapeva esattamente perché era lì. James, intanto, stava parlando sottovoce con il suo manager. Poi si voltò verso la sala. I suoi occhi incrociarono quelli di Amanda. E si fermò, sgranando gli occhi. Amanda sentì un brivido lungo la schiena. Lui la stava guardando. E le stava sorridendo. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Ondine: Intanto benvenuta. Ho letto tutti e tre le parti, si legge con piacere, forse [...]

  • Lawrence Dryvalley: Lette tutte le parti. Ok, il romance non è nelle mie corde (anche se [...]

Torna su