Un giorno del fine settimana Armando si sveglia senza troppa fretta.

Oggi non deve lavorare, è giusto alzarsi dopo.

 

Si alza dal letto, lava la faccia e prepara la colazione.

 

Armando fa l’operaio e è un patito sfegatato di Vasco rossi. Tant’è che possiede una marea di gadget a casa sua.

 

È anche una persona molto abitudinaria, in molte cose, specialmente l’abbigliamento.

 

Quando esce nel tempo libero indossa sempre il solito berretto. Se è bella stagione come questo periodo e c’è una buona temperatura, una maglietta a maniche corte. Ovviamente quella di un tour del suo idolo. E pantaloni corti, che dire vissuti è un eufemismo.

 

Oggi però, per qualche ragione, vuole provare a uscire dagli schemi. Diciamo che oggi “se la sente”.

 

Così squadra l’armadio da cima a fondo.

 

Tira fuori addirittura le cravatte indossate soltanto per i matrimoni delle sue conoscenze.

Tra le camicie che possiede, non ricordava di averne una leopardata.

Considera tutto. Fa una temperatura troppo alta per i blezar o per le giacche.

Si sposta sulle magliette. Quelle più sotto alla pila hanno addirittura uno scollo a “v” che non sfoderava da tempo.

Poi passa ai pantaloni. Gli potrebbero andar bene anche lunghi. Su quelli ha una maggiore scelta. Gessato, Jeans con diversi lavaggi o più classici ed eleganti di tessuto.

Data l’indecisione decide di provarli davanti allo specchio. Quelli in tessuto sono più di suo gradimento oggi.

Poi il cappello. Invece del berretto firmato Vasco quest’oggi potrebbe optare per una coppola. E allora sia.

Prende portafogli e orologio e si dirige alla porta d’ingresso serafico.

 

Un’ultima controllata allo specchio che si trova prima dell’uscita e…

 

…tra sé e sé pensa:

“Però con la maglietta scollo a ‘v’ mi si intravedono i peli del petto. I pantaloni lunghi con questo sole non sono il massimo e la coppola su di me mi fa sembrare un anziano.”

 

Mesto cambia vestiti, senza neanche a diro, con la solita maglietta e il berretto di un concerto, i pantaloncini che ‘camminano da soli’.

 

Esce di casa con il solito ‘outfit’ e si dirige al solito bar. Saluta un gruppetto di persone che frequenta sempre questo locale. Questi si voltano, ricambiando il saluto uno di loro aggiunge “Ciao Armando! Fermo un attimo, devi aver fatto qualcosa perché oggi mi sembri diverso. Eppure non riesco a capire cosa.”

 

Armando sorride “Spero in meglio allora.”

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