Utilizziamo i cookie strettamente necessari per il funzionamento del nostro sito.
Opzionalmente si possono abilitare i cookie usati da Google per offrire annunci pubblicitari personalizzati.
Per informazioni più dettagliate sui cookie che utilizziamo, e per cambiare in futuro la tua scelta, puoi consultare la nostra pagina Privacy
I cookie strettamente necessari abilitano le funzionalità principali del nostro sito web e
consentono statistiche anonime. È possibile
disabilitarli solo modificando le impostazioni del browser, ma ciò potrebbe influire sul corretto funzionamento
del sito stesso.
Imposta cookie di terze parti per ricevere una pubblicità
mirata ai tuoi interessi. Se questa impostazione è spenta, riceverai pubblicità generica.
Il treno viaggia rapido, eppure a tratti sembra lento, un sussurro che mi invita a godermi l'esperienza. Gli alberi ancora nudi sono scheletri di un passato che mi scorre davanti agli occhi e che non ho più voglia di cercare di afferrare. Preferisco concentrarmi sui graffiti colorati che impregnano la pietra dei muretti delle stazioni che sorpasso, chiedermi quali fossero i pensieri che affollavano la mente degli street artists mentre premevano l'indice sul diffusore delle loro bombolette spray. Mi immagino al loro posto, a schiacciare con troppa forza, tutta la delicatezza di cui mi sono sempre fatta forte ormai dimenticata, come un velo da sposa strappato, appeso solitario su uno di quei rami che osservo mentre passo oltre.
Vorrei scrivere un grosso vaffanculo, eppure finisco sempre con l'abbandonarmi a colate materiche di colore ad olio, alla spasmodica ricerca di un modo per dare un volto, un'immagine, a tutte le emozioni che sento ribollirmi dentro mentre mi scopro una persona nuova.
Mi è sempre piaciuto viaggiare, ma è la prima volta che mi sento come se durante queste traversate in treno stessi compiendo un viaggio d'addio, e non solo di scoperta. Per la prima volta, non c'è malinconia nello sguardo che da dietro le lenti ambrate degli occhiali da sole osserva la polvere depositata sul vetro esterno del finestrino.
Mi chiedevo dove fosse rimasta sepolta tutta la rabbia adolescenziale che non ho mai tirato fuori, e solo ora mi rendo conto che non è solamente tramite pianti isterici e urla furiose che l'ira trova il suo modo di uscire. Io sono più come una farfalla, in questo momento: con grazia sbatto le mie ali e inizio a capire quanto sia bello abbandonarmi al soffio primaverile del vento, e con la compostezza che mi contraddistingue sputo sul mio bozzolo abbandonato a terra. Non lo faccio con ribrezzo, ma con la voglia di rivalsa a darmi la forza di smettere di avere paura.
Sono stanca di costringermi a restare bruco solamente perché gli altri bruchi non possono capire il mio desiderio di libertà. E sapete cosa?
Sto capendo che per affrontare la paura di volare non resta altro che sbattere le ali per la prima volta.
Così il viaggio inizia.
Piccola stella, 30 April 2024
LAVORI IN CORSO
Tempo di lettura: 30 secondi
La saliva che lenisce le piaghe macina cemento per le pietre della mia cattedrale.
Lawrence Dryvalley, 06 May 2024
La Rapina
Tempo di lettura: 30 secondi
I tre uscirono dal banco dei pegni armi in pugno. La soffiata ricevuta da Q era giusta. M stringeva al corpo la borsa sfilata al gestore. “Molto stupido prendere la pistola dal cassetto” pensò J. [...]
Laura Lapietra, 11 May 2024
Senza Titolo Il Tranello Del Riflesso
Tempo di lettura: 4 minuti
In una gelida sera invernale, sotto il manto di stelle che adornava il firmamento, Monica si ergeva davanti allo specchio del suo aposento. Si era fatta bella per Lucas, un ragazzo appena conosciuto, [...]
stapelia, 05 May 2024
Letture da metropolitana
Tempo di lettura: 30 secondi
Ci sta un posto qui vicino dove l’afa non dà noia perché il canto del ruscello puoi raccogliere e tenere dentro Ci sta un posto poco noto dove il buio si sopporta perché suona il violoncello [...]
Tutti i racconti
Utente Anonimo
Per utilizzare questa funzione è necessario effettuare il login. Accedi oppure
registrati per avere la password
Aveva liberato mammut con le mie chiavi e ora voleva uscire dall’istituto insieme a lui, scagliando frecce contro chiunque li volesse ostacolare. «Cosa fai Alberto? Ti farai ammazzare!», gridai. Un agente della sicurezza fece fuoco sul mammut, colpendolo alla zampa posteriore. Alberto incoccò [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
0
0
4
Pollame in volo
Poema ispirato al documentario “Food for profit” - andato in onda anche domenica 05/05 su rai 3
Siete nate al chiuso nessuno vi vedrà? Eppure deporrete uova per umani dopodiché ve ne andrete continuando a essere state invisibili. I galli invece non sono mai nati. Voglio pensare un giorno volerete via almeno le penne ce le avete sempre avute. Anche se adesso vogliono privarvene [...]
PROFILI Senti un po’ cosa m’è capitato: l’altro giorno mi trovavo da un vecchio amico che vive in campagna. Ha una tenuta agricola, una fattoria. Son stato da lui tutta la sera e, prima di andare via, gentilmente mi ha voluto fare un regalo: ha tirato fuori dal congelatore una metà maialetto, [...]
L' amore solo l'ammore Solo l'ammore scritto così con due m È un dolce tormento Un 'inquietudine placata Una scintilla mai spenta Un incontro tra due storie Due anime si cercano da sempre e quando si ritrovano il cuore batte veloce Puoi fare finta di non ascoltare Ma l'ammore sta lì L'ammore è [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Lawrence Dryvalley:L'Ammore è quello che hai poeticamente descritto tu. L'amore [...]
Adribel:Anche io sono un po' scettica, comunque è un bel componimento.
Quando sognavo da bambino Quando sognavo da bambino era tutto cosi etereo Come viaggiare su nuvolette spinte dal vento Sentivo il profumo del dopobarba nelle narici, e il sapore del seno di chi mi amava Potevo andare ovunque con quella sensazione Era come mi tenessero la mano forte forte Come [...]
Tempo di lettura: 30 secondi
Adribel:Componimento tenero, "il fanciullino" vive sempre in noi.
Aspettammo oltre quattro ore, ma l’elefantessa non si decideva a partorire, poi all’improvviso la vedemmo muovere freneticamente la coda, e mentre con gli occhi esprimeva una grande sofferenza, un tratto piegò leggermente le zampe posteriori e, dopo un secondo travaglio , riuscì finalmente a osare [...]
Tempo di lettura: 5 minuti
Piccola stella:Sempre più interessante. Bravissimo a regalarci questa esperienza.
Zio Rubone:Lo spunto alla base del racconto è interessante. Mi riservo di dire [...]
Era una magnifica giornata di inizio settembre, il sole entrava dalla finestra della cucina in un largo fascio di luce obliqua, accendendo il pulviscolo dell’aria e anche il viso di mia moglie mentre guardava fuori dalle persiane appena socchiuse. «Il postino ha imbucato della posta, vado fuori [...]
Sotto il celato drappo dell'essere incostante ove il chronos urge e fluisce incessante, si dispiega una danza di affetti e aspirazioni, come vortici di penombre e chiarori da tessere in boccioli che sbocciano lenemente per divenire. E in questa complessa trama di intrecciati fati, si nasconde [...]
Tempo di lettura: 1 minuto
Piccola stella:Quale condensato flusso di vertà sulla condizione umana scorrono i tuoi [...]
Herr Staub, come ogni sera, stava aspettando l’ometto. La faccenda era cominciata due settimane prima. Quel tizio si era fatto vivo verso l’ora di chiusura e si era piazzato davanti alla vetrina, immobile, insensibile al freddo, al vento, ai passanti che lo spintonavano. Muto, rigido, quasi cadaverico. [...]
Tempo di lettura: 5 minuti
Rubrus:La maggior parte dei fatti riportati è stata accertata storicamente, [...]
Zio Rubone:Non sapevo dell'ossessione di Hitler per l'Isola dei morti, ma ho capito [...]
Ormai entrato di diritto nell’immaginario collettivo e nella cultura pop moderna, Arsenio Lupin ha segnato più di una generazione con le sue avventure da ladro gentiluomo. Sorrisi gengivali. Gambe secche, bianco latte e con peli al naturale. Giacca rossa, ma che cambia colore a seconda delle [...]
Tempo di lettura: 2 minuti
L’esilioDiRumba:@Piccola stella Ciao. Certo, già letto a suo tempo.