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Che buffo signore ho incontrato sulla metró... Indossava una giacchetta buffa, bianca con tante medagliette e ciondoli, sembrava un ambulante… i pantaloni corti… una camicia con una cravatta variopinta. I suoi occhiali erano normali… niente di che, una montatura semplice… il suo naso bè, non [...]
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Quando con un fischio penetrante si aprono le porte è come se da un foruncolo se ne esca materia purulenta trattenuta per giorni. Veniamo succhiati fuori come interiora da un ventre bollente e buttati in corridoi dove la luce è tendenzialmente gialla, seguendoci l’un l’altro come acciughe, allo [...]
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Hélène De Lafièvre: cinico superbo quasi crudele e poi così triste...sembra la personalità [...]
Sandro Amici:
Forse la mia personalità... stanca... turbata! Grazie...
Sandro
Quindi ti pare normale... Ti pare normale che io, dopo aver percorso dieci chilometri sotto un sole a picco, tra campi di grano verde per la fitta pioggia, sotto a un cielo variegato di fine maggio, aperto a tratti da stralci d'azzurro e coperto a momenti da stracci pesanti di nubi... è normale [...]
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Francesca: Bravo rende bene l'idea
Sandro Amici: Grazie Francesca. Buona serata
E' una mattina come mille. Milano è grigia e uggiosa alle 7,30 del mattino. La metropolitana sferraglia e la gente, seduta e in piedi, è estranea, sonnolenta, persa negli schermi degli smartphone o nelle poche pagine di qualche giornale free-press. Lui ha più di 50 anni ed è seduto. E’ salito al [...]
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D. B.: Con questo il "trittico" di racconti ambientati nella stessa carrozza [...]
Giuseppe Scilipoti: D.B. dunque: innanzitutto ti faccio i complimenti per questo componimento, [...]
E' una mattina come mille. Milano è grigia e uggiosa alle 7,30 del mattino. La metropolitana sferraglia e la gente, seduta e in piedi, è estranea, sonnolenta, persa negli schermi degli smartphone o nelle poche pagine di qualche giornale free-press. Patrizia (o come dicon tutti Patty), invece, ama [...]
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E' una mattina come mille. Milano è grigia e uggiosa alle 7,30 del mattino. La metropolitana sferraglia e la gente, seduta e in piedi, è estranea, sonnolenta, persa negli schermi degli smartphone o in qualche giornale free-press. Lei è una donna di più di 40 anni senza nulla di particolare: un [...]
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“Loreto, prossima fermata Loreto”, ripeté la voce registrata. Sergio osservava i pendolari di quel vagone della metropolitana milanese in viaggio verso la città. Loreto era un crocevia di percorsi dove le persone si incanalavano e, una volta scelta la direzione, il flusso le avrebbe portate in [...]
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Anna Crisci: Bisognerebbe essere anziani più spesso... bel pensiero che ci farebbe [...]
Giuseppe Scilipoti: Mi ha colpito )-: )-: )-: la realtà in cui viviamo è assai triste [...]
Era una ragazza come tante, lei. Un nome ordinario: Alice. Il nome di chi sogna. Di chi aspetta che la vita prenda la forma dei sogni sul serio. Di chi aspetta l'unico grande amore per anni, e quando lo trova, sillumina di luce nuova. Matteo: il solito uomo impegnato, che, a guardarlo, lo vedi [...]
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Wabi: @dario: decisamente Sì. Per altre, però, rimane comunque un luogo [...]
Giuseppe Scilipoti: Molto bello. La metro oltre ad essere il luogo più strano del mondo [...]
Perché sto pensando al punto perfetto del poker? Il gioco è congegnato in modo da non avere alcuna possibilità di vincita sicura, però c’è una falla… Scendo le prime scale mobili del metrò con questo pensiero in testa, dietro di me percepisco un sole cocente che improvvisamente ha sconfitto le [...]
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Dario De Santis: Sì sì, dillo spesso!!!!
Miri Miri: La frase migliore di tutto il componimento è “mento spudoratamente [...]
Sotto terra non ci sono solo morti. Lo spazio del metrò brulica di passi nel silenzio delle voci. Camminano ma non vanno. Il treno arrivò in orario e come d’abitudine l’uomo, con appresso il carrello, prese posto nel vagone di mezzo sul sedile affianco ad una delle porte. Nello stesso erano seduti [...]
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Giuseppe Scilipoti: Bello e interessante, l'ho letto interamente senza "fermate" [...]
Allontanarsi dalla linea gialla. Una linea che gialla non è più perché scolorita dal tempo e dalle intemperie. In effetti bisogna saperlo, intuirlo, che la linea gialla è proprio quella, l'unica che c'è forse. Ma è più un colore indefinito piuttosto che gialla. In ogni caso poco male, non ho intenzione [...]
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Giuseppe Scilipoti: Kelala anche in questo secondo racconto te la sei cavata egregiamente scrivendo [...]
Mi infilo tra le due colonne di gente pronta a scendere sulla scale mobili, scarto un trolley senza padrone ed un padrone senza cane, scendo le scale immobili a due a due fino a che non ne avanzano tre, che salto a piè dispari. Il cicalino delle porte che si chiudono fa scattare le mie gambe, che [...]
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Giuseppe Scilipoti: Non me ne voglia l'autore!Il racconto non l'ho particolarmente apprezzato...forse [...]