Non capita di frequente nei musei, di trovarsi accanto a un bambino.
Ma ora sei di fronte a una tela che tra centinaia di altre ben più famose e celebrate è quella che ti ha colpito dentro, e che piano piano ti sta scavando una voragine profonda che ti lascerà il seme di quell’opera, il suo aroma nell’anima per anni. Forse per sempre.
Poi piano piano, quando l’essenza dell’opera oramai è dentro di te e tu provi quel senso di appagamento che già sai durerà solo qualche altro minuto, cominci a prestare attenzione a quello che c’è intorno, uscendo da quella sorta di rapimento che non accadrà mai più, pur conservandone l’eco.
In quel momento ti metti a osservare il ragazzino. È goffo. Sta dritto come un soldatino (come si conviene, credo gli abbiano insegnato) e ha le gambotte grosse dentro ridicoli calzettoni marroni che arrivano fin sotto il ginocchio.
Indossa un paio di pantaloncini al ginocchio con le pence e una camicina a maniche corte di un verde smorto. Quello che ti colpisce è l’espressione rapita del suo volto. Siete arrivati quasi contemporaneamente ma, a differenza di te, lui sta ancora guardando la tela estasiato.
“Vedi come nei bambini la meraviglia è più estesa? Duratura? In te c’è voluto così poco perché svanisse! Ora stai già pensando alle incombenze, alle scadenze, ai grattacapi. Lui no: lui è ancora rapito dal quadro. Pare come che ne voglia ingoiare l’essenza con lo sguardo…”
Poi guardandolo meglio sopraggiunge qualcosa di famigliare: quell’aria poco vivace e anzi triste, quell’abbigliamento da botteguccia di paese; quegli accostamenti di colore così provinciali. Ti fai più vicino e annusi l’aria. Il profumo… il profumo… ecco che ti stordisce e ti ricorda lo specchio del bagno di casa, le boccette messe in fila, il braccio di tua madre riflesso dallo specchio mentre ti cosparge di lozione. Così ti accorgi che quel bambino sei tu da bambino. Lo capisci dalla pancetta in fuori, dai gomiti assolutamente puliti e dalla fragranza della camicina, stirata come se dovesse andare in parata, com’era anche per il fiocco bianco e il grembiule nero delle elementari. Sei tu da bambino perché ha quest’aria addolorata mentre non ne avrebbe il motivo; ha questa pinguedine di cui non avrebbe bisogno. E allo stesso tempo però questa passione forte per le cose belle, che abbagliano e che lasciano senza parole.
“Dio mio! Ma non dovrebbe a quell’età giocare? Non dovrebbe a quell’età stare con i suoi coetanei, scambiare le prime frasi sceme con le bambine? Quei rintuzzi tipici dell’adolescenza, quei dispetti inutili, che fanno tanto ridere?
Perché questo visino serio, questa vecchiaia anticipata di molti, troppi decenni?”
Ti accorgi che a sua volta ti guarda.
“Che vecchio strano… questo vecchio manda un cattivo odore! Puzza di pesce e di scaffali. Puzza di libri e di muri. Puzza di brodo! E guarda come tiene il piede! Lo tiene tutto in qua; pare che stia a guardarmi, il piede. Forse la notte se ne sta in un baule come i vampiri. Ha la faccia di Dracula da vecchio! Però è strano… forse è un mio lontano zio? Forse quello zio di cui tutti mi parlano e io non ho mai visto? E sta da solo! Per forza! I vampiri stanno da soli! Non hanno mica moglie! E vorrei vedere chi se li piglia, i vampiri! E quel naso grosso, a patata, come il mio? Quindi anche lui da bambino metteva le dita nel naso e la mamma gli diceva non mettere le dita nel naso che ti si allarga! Sì: deve essere un parente! Deve essere un cugino! Ma che parente triste, solo, antipatico! Farò finta di non conoscerlo! Non si può dare confidenza a uno così, che pare uscito da una grotta insieme ai pipistrelli! E odio questo suo odore di brodo. È lo stesso brodo che fa la mamma tutti i sabato e che io non sopporto! Sì: deve essere un mio cugino lontano lontano!”

E stanno un po' uno di fianco all’altro.
Poi nello stesso istante decidono che è ora di andare e ognun per sé tornano sui loro passi. Il vecchio per la rampa in discesa e il bambino su quella opposta salendo. Il primo ondulando un poco, sguardo basso e l’altro trotterellando allegramente sulle scarpone strambe, su per i gradini. Poi si voltano indietro come per congedarsi.
Non si salutano. Si incontreranno ancora.

Tutti i racconti

0
0
2

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

0
0
4

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
6
20

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
6
27

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Curioso che sembri drammatica. Voglio dire, non più della vita reale: [...]

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
39

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
56

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
30

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
2
30

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like .
    Quanti noi esistono?
    per meglio dire quante maschere diverse [...]

  • Dax: urka, una bella storia di malattia mentale. Povero.😭.Like

2
6
27

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: Pigrizia,il dolce far niente e,forse, la pace interiore sono tentatrici. like

  • FuoriFuoco: Concordo! 🙂

3
3
22

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
9
27

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su