Avevo un gatto una volta. Era un bel gatto arancione. Le orecchie, gli occhi, i baffi, la coda e le zampe erano proprio da gatto. Ma il suo busto era allungato come un grosso hot dog. Simile ad un bassotto ma più magro ed elegante. Potevo tenerlo in una mano prendendolo per il suo lungo busto e dargli degli ordini per giocare un po'. Così quando dicevo al mio gatto « FAI L'ACCIUGA » lui si irrigidiva tutto, stava fermo e teso come una mazza da baseball. Quando gli dicevo « FAI IL PESCIOLINO » lui metteva la testa di lato e la lingua di fuori e buttava tutto il corpo a peso morto, era come tenere in mano una sciarpa dalla faccia strana. Quando gli dicevo « FAI IL RICCIO » lui diventava una ciambella mordendosi la coda in un cerchio perfetto. Ero fiera del mio gatto e mostravo cosa sapesse fare a tutti quelli che conoscevo. Mi piaceva quel gatto fino a quando non è scappato.

La povera bestia era scappata perché inseguita da un altro gatto, un gatto-palla, a dirvela tutta. Aveva la faccia da diavolo ed un pelo lunghissimo che formava una morbida sfera intorno a tutto il suo corpo. Da quella bambagia informe di pelo bianco e marrone ne uscivano quattro zampette corte corte, che si muovevano all'unisono. A vederlo correre pareva ridicolo, ma bastava guardare la sua perfida espressione per capire che non c'era da fidarsi. Così il mio gatto hot dog scappava inseguito dal gatto-palla e saltava dei muri nel tentativo di sfuggire al suo inseguitore. Ad ogni salto, però, il povero micio dal corpo oblungo si trovava addosso delle catene che rendevano più pesante e lenta la fuga. Un altro salto, altre catene. Un altro salto ancora, altre catene ancora. Il mio gatto sembrava stremato ma finalmente si perse in dei cespugli. Era ricoperto di metallo ma non scorgeva più la malefica palla di pelo. Riprese fiato. Ebbe a stento il tempo di girarsi e capì che la corsa non era finita: il gatto-palla stava arrivando. Via a correre nel verde! Fino ad incontrare un'altissima rete anziché un muro. Faticosamente ci si arrampicò sopra, portandosi dietro tutte le catene guadagnate. Un ultimo balzo e si ritrovò dall'altra parte. Appena poggiò le zampe a terra notò con gioia che le catene erano scomparse. Era dunque libero? Libero dall'acciaio e dal suo inseguitore? Stirò il lungo busto per poter godere della leggerezza del suo corpo e si voltò indietro per stiracchiare maggiormente la schiena, alzò gli occhi al cielo e la vide: la faccia di quell'orribile gatto-palla stava per arrivargli addosso con un grosso “MIAOH”!

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Mucchietti di sabbia

03 May 2025

La fine della scuola ci dava la sensazione di una ritrovata libertà, con la spiaggia di giugno non ancora affollata, le corse nell’acqua, la pelle bruciata dal sole e le lunghe giornate di luce. Claudia fu la prima a parlare di ragazzi. «Lo so che vi piace Sergio. Piace a tutte!» «A me no! È antipatico [...]

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IL VOLTO

03 May 2025

I colpi si ripetevano ritmicamente riempiendo con il loro rumore il piccolo locale. Fuori, qualche lieve fiocco di neve cominciava ad imbiancare i tetti delle case vicine. Lui non era più giovane, avrà avuto forse settant’anni. Le mani erano piccole ma la pelle era spessa e le unghie affondavano [...]

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Non eri tu.

02 May 2025

Non eri tu A farmi tremare il cuore Non eri tu A farmi scoppiare in lacrime Non eri tu A tenermi per mano Quando fuori c’era la tempesta E I nostri corpi Erano ignudi sotto la pioggia E le galassie ci guardavano Con rammarico e deferenza, Non eri tu A sussurrare ‘’ti amo’’ Mentre I tuoi occhi mentivano [...]

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  • PRFF: I like.
    Ìn un cuore tradito il disincanto ci induce a non credere [...]

  • Virginia Lupo: molto triste questa poesia.
    bella ma triste.
    Mi permetta di esserle [...]

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La metamorfosi

02 May 2025

Non ho piu una faccia. Ho una maschera. Quei 4 amici che mi leggono penseranno che tutti indossiamo una maschera per apparire come gli altri ci vogliono. Ma la mia non è una maschera metaforica è reale, in carne e ossa. Tutto è cominciato cinque mesi fa quando ricevetti una telefonata da una mia [...]

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  • Rubrus: Peccato che si concluda così invece che con una progressiva, esponenziale [...]

  • An Old Luca: Bravo Dario. Scritto veramente bene.

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Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

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  • PRFF: I lke.
    Intrigante, scorrevole,asciutto,ritmato con bravura:
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La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

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Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

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Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

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IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

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Go to Mars

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29 April 2025

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un sogno irrazionale. O forse no?

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Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

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STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

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