<<Io mi sono fermato atterrito. Mi sono sdraiato per terra, ascoltavo e vedevo i compagni che si erano riuniti davanti a un albero di ulivo. Un albero enorme, grande quasi quanto la nostra nave. Li ho visti tutti vicini all’albero perché sembrava che la voce uscisse proprio dal ventre di quell’albero.>>

<<Ho capito>> fece Eurialo <<immagino lo spavento che vi siete presi, ma non vedo come un albero poi abbia ucciso i miei uomini, sei sicuro che non c’erano altri nelle vicinanze?>>

<<Nessuno mio comandante, eravamo solo noi in quello spazio. Noi e il grande albero. Poco distante da quello enorme ce n’erano molti altri di dimensioni normali. Non erano fitti come in una foresta, erano disseminati lungo tutta la campagna, ma erano tanti, nessuno però aveva frutti, nemmeno un' oliva, solo tronchi contorti e secchi. Sembrava che fossero tutti agli ordini di quel grande ulivo. A un certo punto un paio dei nostri si sono recati presso uno di quegli alberi vicini e hanno spezzato dei rami fronzuti, volevano fare delle torce per dare fuoco a quello grande. Non mi è sembrata una grande idea, ma ero lontano e non potevo dir niente. Al primo taglio di ramo si è sentito agghiacciante un grido di dolore. Poi un altro a un altro ramo spezzato, a  quel punto si sono fermati atterriti, perché succedeva quella cosa, che c’entravano gli alberi con quelle grida di dolore.>>

<<Il grande albero allora con una voce gutturale e greve ha parlato ancora: "Folli! Non sapete che state massacrando uomini come voi? Ogni albero qui intorno è un uomo tramutato in albero e se tagliate i rami è come se gli tagliaste un braccio o una gamba. Anche voi fra poco sarete tramutati in alberi, nessun umano può uccidere gli animali sacri al Dio Apollo" >>

<<Sei sicuro di aver sentito bene soldato, o era la tua paura a farti sentire queste parole, come può un albero compiere atti di magia?>>

<<No capitano, no,  li ho visti uno alla volta scomparire in una nuvoletta di fumo e poco dopo al loro posto c’era un albero di ulivo. A quel punto non ho resistito e sono scappato, non potevo fare niente e dovevo venire per avvisarvi del pericolo, ho dovuto lasciare le pecore morte per correre veloce. Questo è tutto, non so come ho fatto a scamparla. Abbiamo perso sei valorosi compagni.>>

<<Per il momento credo alle tue parole, rifocillati e resta qui di guardia con gli altri. Io devo decidere cosa fare.>>

Eurialo si allontanò pensieroso, il racconto del suo soldato era stato preciso e dettagliato anche se poco credibile. Lui conosceva bene l’indole  dei suoi uomini, coraggiosi fino all’estremo in battaglia, ma fragili mentalmente, credevano nella magia, nelle storie  basate sulla superstizione. Doveva valutare bene il da farsi.

Perdere sei uomini non era uno scherzo, se partiva senza aver fatto nulla per recuperarli sapeva che prima o poi il rimorso lo avrebbe preso nelle sue morse. Se si attardava correva il rischio di perderne degli altri, ma a conti fatti, per quanto potevano essere magici gli alberi, non credeva che potessero anche camminare, forse nel loro raggio d’azione si poteva anche pensare, magari aiutati da un Dio pieno di rancore.

Dopo aver vagato per la spiaggia da un punto all’altro decise di andare da solo a verificare la storia dell'albero magico. Convocò tutto l’equipaggio e parlò loro.

<<Uomini, avete ascoltato le parole del vostro compagno in merito alla scomparsa di sei vostri compagni. Le circostanze della loro sparizione sono dubbie, anche dando credito al racconto che avete ascoltato, rimangono dei punti oscuri che intendo chiarire. Andrò da solo a verificare l’accaduto, in mia assenza il comando passa a Eridione, lui si preoccuperà di portarvi in salvo seguendo la rotta che avevamo già tracciato. Mi prendo un giorno di tempo. Domani al sorgere del sole, partirò per l’interno, se per la sera non sarò tornato è inutile che aspettiate ancora, levate le ancore e partite alla svelta. Prima di partire prendete nota e segnalate a chiunque incontriate il pericolo che presenta questa terra, io spero che il nostro amico si sia sbagliato, ma ora non posso dire niente. Ora cercate di riposare e non pensate a eventi funesti, la Dea Diana ci è sempre stata favorevole e non permetterà questa ingiustizia. Confido nel suo aiuto.>>

L’assemblea degli uomini si sciolse e a capo chino tutti si ritirarono nelle loro tende, altri andarono sulla nave e altri rimasero di sentinella.

Eurialo seguendo le tracce del giorno prima arrivò al punto dove si erano divisi e prese la strada che lo avrebbe dovuto portare davanti al grande albero. Aveva portato con sé un otre di acqua. In quella terra arsa di sole pensava che per un albero un dono simile poteva essere gradito. Infatti non dovette camminare molto per vedere la piana piena di ulivi, sulla sinistra, su un poggio c'era davvero un maestoso albero rugoso e strano, a vederlo  di profilo aveva delle sembianze umane. Un vecchio imbronciato e stizzoso.

Eurialo, stando a quanto aveva udito, si mantenne a una certa distanza dal tronco. Si accovacciò per terra, ma prima fece un inchino di rispetto verso quel gigante verde. Non ci fu nessun segno, rimase in silenzio a osservare la bellezza terrificante che riempiva l’orizzonte con la sua chioma di foglie. Dopo un’ora di tempo, non successe niente, allora Eurialo pensò di far vedere l’acqua, prese l’orcio  e prima di bere fece il gesto di offrire una bevuta anche all’albero. Stava per avvicinare l’orcio alle labbra quando l’albero parlò:

<<Fermati umano! Non contaminare con la tua impurità quell’acqua, se proprio vuoi offrirmela, non la devi sporcare. Vieni avvicinati e versala dove ti dirò io.>>

<<Oh! Grande ulivo, sarà un onore per me offrire questo piccolo dono per alleviare la tua possente sete, se lo gradisci posso tornare e portartene dell’altra. So dove andare a prenderla, non per me, ma solo per le tue esigenze.>>

<Non la fare tanto lunga umano, questa basta e avanza, vieni e versala dove ti sembra di vedere delle labbra, ti sarai accorto che ho delle sembianze come le vostre, vero?>>

<<In verità sì, mi sono accorto di questo particolare e in onestà non capisco come possa essere successo. Del resto non voglio entrare nelle tue faccende private, io sono solo un uomo che è venuto a chiedere in tutta umiltà dove sono andati i miei compagni di viaggio.>>

<<Ecco che ci risiamo, i soliti umani che non vogliono capire con chi hanno a che fare e credono di poter disporre di tutti e di tutto ciò che trovano sul loro cammino. Vi è stato detto di non toccare gli animali sacri di Apollo ma voi niente, ottusi, avete ucciso due esemplari. Dovevate essere puniti per questo affronto. Io sono il guardiano e anche se non posso muovermi sono in grado di badare a tutto. Lui, il Dio mi ha fornito gli strumenti per punire i trasgressori.>>

Tutti i racconti

0
0
2

FELICITA'

19 July 2025

“Cosa posso fare per farti felice?” La domanda arrivò inattesa ed improvvisa mentre stavo per uscire. Mi guardava con quello sguardo sornione ed un mezzo sorriso, si poteva pensare ad una battuta scherzosa ma, conoscendolo, sapevo che non era così. Subito pensai alle ore precedenti, se fosse capitato [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

Immoti Interrogativi

Poesia D'amore

19 July 2025

Hai mai sentito scavare il silenzio dell'immoto nelle schegge del varco della distanza che disegna lacrime in schizzi di emozioni sottopelle? Hai mai dimenticato la dolce brezza che nuda accarezzava la pura estasi che abbracciava i nostri tremuli cuori sulla scarpata del nostro fato in [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

6
8
36

Percorsi

18 July 2025

Passi veloci, in fretta, scale, ancora altre scale. Il bip delle porte della metro che stanno per chiudersi accelera il cuore: un ultimo sforzo! Ce l’ho fatta. Le porte si chiudono con un tonfo muto e indifferente, stranamente c'è un posto libero, che occupo subitamente pregando che nessuno mi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Non male brava, benvenuta tra di noi. Non posso fare a meno di chiederti....realtà [...]

  • Ondine: Qui e ora. Bel racconto riflessivo profondo e scritto bene

1
4
26

Lolita

18 July 2025

Lolita Era domenica. Lo studio del Cardinale Pamphili. era come sempre pieno di libri — e dunque, di cultura. Sulla scrivania, ordinatamente in disordine, si accatastavano scartoffie, volumi e una scatola di sigari cubani, rigorosamente selezionati. La notte precedente era venuta a trovarlo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Benvenuto a bordo. Concordo con lo Zio ma la scrittura scorre ben e si intravede [...]

  • Ondine: In letteratura ci si deve avventurare anche 'nelle ombre' e nel vaticano [...]

6
9
33

Le rotelline

17 July 2025

Il muro della chiesa era fresco. Enea si sedette sul sedile in pietra accanto all’ingresso e vi si appoggiò, godendosi l’insperato riparo dal caldo del pomeriggio, incurante delle asperità del muro. L’ombra della chiesa occupava la piazzetta – uno slargo pavimentato con ciottoli tondeggianti tra [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Eh, il treno è sempre il treno! 🤣
    Grande Prof!

  • Ondine: Bello a suo modo romantico che sa di luoghi lontani atmosfere un po' perse. [...]

9
10
35

Là nelle stoppie dove singhiozzando…

In difesa del gerundio

17 July 2025

Negli ultimi tempi mi capita di usare spesso l'Intelligenza Artificiale (IA) per chieder pareri su quanto vado scrivendo. Ovviamente non bisogna accettarne pedissequamente i suggerimenti: in sole 10 righe l'IA vi potrebbe infilare 10 twist di trama che manco Chubby Checker… e che, soprattutto, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
13
49

Il ladro di zucchine

16 July 2025

Una mattina, alle sette e venti, sento suonare alla porta. È il mio vicino. Non so neanche come si chiama quell’antipatico. Io lo chiamo il rospo: tarchiato, senza collo, sempre ingrugnito, con gli occhi cerchiati e la bocca larga. – Guarda che l’ho visto! – gracchia con un tono minaccioso. – Visto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
7
33

Quelle strane occasioni

L'occhio indiscreto in una sera d'estate

16 July 2025

Era il 1994, avevamo undici anni ed eravamo amici. Non era una cosa strana per noi trovarci nella mansarda di casa mia, solitamente in orario preserale, a guardare fuori dall'abbaino. Oggi non potremmo più; ma non per colpa dell'abbaino che è più o meno sempre lo stesso, ragnatele comprese, bensì [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
11
37

Tuscia

ricordando mio padre

15 July 2025

Bionda cavalla maremmana che importa se non ti trovo qui sei figlia come me sei tuscia e selvaggia odori di finocchio selvatico giù verso il mare che langue la discesa è troppo ardua anche per te, bella siamo spiriti portati dal vento la ferita brucia e va leccata o bagnata nell’acqua natia ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ondine: Mi emozionano il vostro interesse e i commenti così vicini. Grazie

  • Dax: intensa e selvaggia. like🤩

7
11
33

Domenica 31/8/1969 first kiss (2/2)

15 July 2025

Non riesce a distogliere lo sguardo, un qualcosa che non aveva mai provato prima gli dà una sensazione di calore, si vergogna di quello che gli sta succedendo in basso, non può nascondersi spostandosi verso il biliardino perché lo spuntone avversario lo trafiggerebbe, spera che nessuno lo veda, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
15
63

Tempo perso

(non cercatelo)

14 July 2025

Ho sempre pensato a giorni alterni che le persone non abbiano un motivo reale per vivere. Inventano. Le persone inventano motivi per giustificare la loro esistenza in vita. Credo che le persone dovrebbero arrendersi all’evidenza. La loro presenza sul pianeta non è necessaria. Ritirarsi, pian piano, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Boh... ogni punto di vista è rispettabile, sia il tuo che quello del [...]

  • Giovanni: Sono d'accordo con te, Ondine.

22
12
132

Domenica 31/8/1969 first kiss (1/2)

14 July 2025

Cari amici di LdM, non ci conosciamo molto, è da un bel po’ che non entro nel sito, quando lo faccio vedo scrittori nuovi, qualche amico di lunghissima data, mi sento un estraneo, vorrei approfittare di un meccanismo, che non mi fa impazzire, il “Riassembla un vecchio racconto, metti tre virgole, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su