Cosa succede dopo il “e vissero tutti felici e contenti”

Cenerentola digitava veloce sul suo smartphone:

Cenny: “Raga, io non ne posso proprio più!! Qui a corte non succede mai niente.. due palle!! Quasi quasi preferivo quella vecchia ciabatta della mia matrigna.. almeno con lei non mi annoiavo, e poi se non sapevo che fare almeno potevo fare gli scherzi a quelle cretine delle mie sorellastre!”

Rapu (Rapunzel): “Eddai, Cenny, non esagerare.. mica te la passi poi così male alla fine.. io cmq preferisco la mia vita di adesso.. sapeste che palle quando stavo in quella torre!”

Biancaneve: “Cenny, ma almeno con il principe tutto ok?”

Cenny: “Mah, non so che dirti.. all’inizio era meglio.. si trombava come ricci, niente da dire, però.. a distanza di due anni mi rendo conto che forse avrei dovuto rifletterci un attimo prima di sposarlo.. in fin dei conti l’avevo visto solo una volta, forse sono stata un po’ frettolosa.. ed ora mi ritrovo qui in questo castello, e lui che fa? Se ne sta sempre in ciabatte a giocare alla play station..”

Biancaneve: “a chi lo dici.. anche il mio principe è cambiato non poco.. un appiattimento totale! E poi mi mancano i nani”

Cenny: “Ma non stavano da te?”

Biancaneve: “ma va’.. sono stati qui per un po’, ma poi quando hanno capito come buttava hanno deciso di tornare alla loro casetta nel bosco.. hanno detto che se voglio posso andare a trovarli, ma di vivere al castello con me nn ne hanno più voluto sapere.. Dicono che si annoiano perché non c’è niente da fare.. E come dargli torto?”

Peter: “Ah io ve l’avevo detto che è meglio non crescere mai!”

Pino (Pinocchio): “anch’io sono un po’ pentito.. alla fine come burattino qualche vantaggio c’era. Ora che sono un bambino vero tutti si aspettano che io sia diligente e buono.. ma non si può mica essere sempre perfetti.. E come se non bastasse a scuola le cose non vanno granchè bene. Un gruppo di bulli ha iniziato a prendermi di mira.. me ne stanno facendo di tutti i colori”.

Uncino75: “Cenny, perché non ti prendi una vacanza? Se vuoi puoi venire all’Isola che non c’è.. sul mio vascello si sbevazza parecchio e il divertimento non manca.. Ti offro ospitalità!”

Cenny: “Grazie Unci, ci penserò”

Si salutarono con affetto, ed ognuno tornò alle sue faccende.

Cenerentola continuava ad essere inquieta. Amava il principe, ma lui ultimamente era cambiato, aveva iniziato a dare per scontato la loro relazione e se ne stava sempre a cazzeggiare col cellulare o giocando alla Play.. E poi la vita di corte la annoiava..

E così Cenerentola prese una decisione: avrebbe ascoltato il consiglio di Uncino e si sarebbe presa una bella vacanza. Ancora non sapeva se sarebbe tornata. Iniziò i preparativi: si tagliò i capelli, li tinse di nero e si liberò degli scomodi abiti da principessa, per indossare dei molto più pratici jeans. Ai piedi, invece delle solite scarpette, un bel paio di Doctor Martens.. e per completare il tutto, una t shirt dei Nirvana, ed un bel giubbotto di pelle. Soddisfatta osservò il risultato allo specchio. Scarabocchiò su un foglietto poche parole di encomio per il principe, dopodiché prese il suo scarno bagaglio e partì in sella alla sua motocicletta.

Decise di tagliare per il bosco.. avrebbe dato meno nell’occhio.

Cenerentola sfrecciava tra gli alberi in sella alla sua motocicletta, mentre il vento le accarezzava il volto e gli uccellini sugli alberi gorgheggiavano allegramente. Non si era mai sentita così selvaggia.. e mentre il sole tramontava, Cenerentola continuava a zigzagare tra gli alberi, finalmente si sentiva di nuovo viva e piena di energia.

Ma quando il sole tramontò del tutto, Cenerentola iniziò a sentirsi stanca.. in effetti doveva ammettere che le comodità del castello un po’ le mancavano e anche, pensò con rimpianto, il suo principe..

Si fermò su un piccolo spiazzo tra gli alberi.

Tirò fuori il suo smartphone e scrisse un messaggio nella chat.

Purtroppo però, quella sera erano tutti impegnati e nessuno rispose al messaggio.

Cenerentola si sentiva sola e demoralizzata.

Ad un tratto da un cespuglio spuntò fuori il lupo: camminava trascinando i piedi, a braccetto con una nonnina dall’aria allegra.. Entrambi biascicavano una canzone a squarcia gola ed erano, chiaramente, un po’ brilli. I due si avvicinarono a Cenerentola e sempre biascicando le chiesero chi fosse e cosa facesse lì.

Cenerentola, grata per il loro interesse, si presentò e raccontò loro la sua storia.

I due, che altri non erano che il lupo e la nonna di Cappuccetto rosso, le dissero che stavano andando alla taverna “Lupus in Fabula”, un locale modaiolo molto conosciuto nel paese delle fiabe a mangiare qualcosa. La invitarono ad unirsi a loro, e lei accettò di buon grado.

Fu una serata indimenticabile.. il vino scorreva a fiumi, ed il cibo era ottimo. Cenerentola trangugiò una quantità spropositata di entrambi, al punto che gli avventori del locale si domandavano chi mai potesse essere quella ragazza minuta e delicata, che mangiava e beveva peggio di un camionista.

A fine serata Cenerentola era sbronza ma soddisfatta. Di rimettersi in sella alla sua motocicletta non se ne parlava proprio, con tutto quello che aveva ingurgitato.

Ad un tratto Cenerentola sentì il familiare trillo del suo cellulare.

Principe: “Dove ‘zzo sei finita?”

Ma Cenerentola era troppo ubriaca per rispondere.. si addormentò vicino ad un albero.

In sogno le apparve la fata di Pinocchio.. pareva le volesse dire qualcosa, ma Cenerentola era troppo sbronza e non capiva niente.

Il rombo di un motore annunciò il sopraggiungere di un’auto, (svegliando Cenerentola), ed ecco ad un tratto dalla boscaglia spuntare il coupè del principe.

Inchiodò non appena la vide, la portiera si aprì ed ecco il principe saltare giù dall’auto..

Ma c’era qualcosa di diverso in lui, al punto che Cenerentola stentava a riconoscerlo, e pensò che fosse un’allucinazione dovuta alla sbronza. Il principe aveva abbandonato i suoi pacchiani abiti azzurri.. Giacca di pelle, jeans, insomma, vestito così, pensò Cenerentola, era proprio uno strafigo!!

Si abbracciarono appassionatamente ed il principe promise a Cenerentola che non avrebbe mai più dato niente per scontato..

Parlarono a lungo, quella notte.

E sul fare del mattino, mentre il sole faceva capolino dietro alle fronde degli alberi, Cenerentola, guardandolo dritto negli occhi gli sussurrò: “Vabbò, amò, siamo sposati, abbiamo forse appena superato la crisi del settimo anno, insomma, mò me lo puoi dire come cazzo ti chiami?”.

Tutti i racconti

0
0
5

Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
6

Tu quoque

23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
3
16

Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Patapump: un cuntastorie di paese
    che bello!
    la tradizione orale che travalica [...]

  • Rubrus: Sono andato a leggere il racconto (suggerimento: usate l'opzione "ricerca" [...]

0
4
19

Un Tram Chiamato Desiderio

22 April 2024

UN TRAM CHIAMATO DESIDERIO Mollie O' Reilly era una giovane donna dai rigogliosi capelli biondi con qualche leggera sfumatura di rosso, erano solo leggermente ondulati e le conferivano un aspetto ribelle. In effetti Mollie era, non tanto ribelle, quanto coraggiosa e molto determinata. Mollie [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Patapump: Antonellina ti dico la mia pur non essendo solito correggere
    cosa avrei [...]

  • Antonellina: Sì, forse ho ripetuto troppe volte "Mollie", potevo sottintendere [...]

1
2
17

morte di un amico

22 April 2024

Morte di un amico Il vero amico è una persona rara, è il tuo riflesso nello specchio. é sempre lì che ti guarda e risponde alle tue provocazioni con altre uguali, senza uscire, tuttavia, mai fuori dalle righe. Un amico è quello che, quando lo vai a prendere a casa per uscire, lo trovi sempre [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • stapelia: Mi sono commossa questa volta ma, nel leggere, vedo la rassegnazione! Impotenza [...]

  • Patapump: caro Lorenzo
    qui hai toccato le corde giuste
    hai saputo raccontare [...]

31
42
194

L'ultimo ballo

21 April 2024

«Sei ebrea?» Angela non rispose e rimase a fissare un punto indefinito del pavimento di quel rifugio, una piccola casa composta da una stanza scarsamente arredata. Uno strano silenzio regnò incontrastato per alcuni istanti poi spezzato dai bombardamenti sempre più vicini. Horst Kleine, capitano [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
7
20

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te

Seguito della mia precedente poesia “La farfalla e l’elefante”

21 April 2024

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te Ci siamo trovati in una vita precedente siamo stati bene assieme. Così tanto bene che lei mi ha riconosciuto e vorrebbe ricongiungersi a me anche in questa vita così come nelle prossime fino al limite. Ma ogni vita dovrebbe [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • stapelia: La mia impressione è che sia molto personale e dedicata. La fantasia [...]

  • L’esilioDiRumba: Puramente fantasiosa, non credo nemmeno nella reincarnazione. Mi sono lasciato [...]

3
4
13

Sedoka - 3

21 April 2024

frangie di spume sul mare col grecale scontra quei faraglioni scalda la lana sotto grigiastre nubi le mani infreddolite Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
3
17

Altrove

21 April 2024

Il mondo non ha bisogno delle mie parole, io non ho bisogno delle parole del mondo, altrove è la realtà che non parla, selciato che si cammina scalzi, le finestre spalancate, i vetri rotti tra le rovine di una casa diruta, è bellezza che si spoglia del tetto, delle mura, degli orpelli, che non [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • stapelia: Ho letto e riletto il testo per capirlo nel profondo. Non ha importanza quello [...]

  • Rosnik: Diciamo sempre addio a qualcosa ogni giorno che passa, spero che la scrittura [...]

2
4
17

Haiku

20 April 2024

tra i primi freddi quei rossi gigli ragno - tributo al cielo Laura Lapietra ©

Tempo di lettura: 30 secondi

4
8
23

Che poi mia moglie vuole anche lei

Vita fantozziana - contiene riferimenti al sito Letture da Metropolitana su cui scriviamo

20 April 2024

Tizia è una casalinga. Madre di tre figli piccoli. Sposata con un operaio. Quando ha del tempo libero dalle sue mansioni e dal doversi curare dei figli, si diletta nella sua passione preferita: la lettura. Un giorno, navigando su internet, scopre il sito “Letture da Metropolitana”. Essendo una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Patapump: il termine perentorio della moglie mi ricorda qualcosa.. 😅
    ma cari uomini, [...]

  • stapelia: ah, ah, ah. Conta il risultato. Stesura e prosa perfetti! Risate!

4
17
49

Un calcio e via

Potere alla fantasia

20 April 2024

Un calcio al pallone poi di testa la prendo Provo un tacchetto faccio una finta chiedo un passaggio tutto sommato non sono malaccio stanno al gioco i ragazzini e con la fantasia godo e mi inebrio ah! Se i potenti avessero questi poteri nella memoria nascosti. N'carcio ar pallone poi la [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Piccola stella: Visto che mi tiri on ballo, Walter, ci tengo a precisare che :
    Mi sono [...]

  • stapelia: Grazie Walter! Questo è l'unico modo che ho di ringraziarti pubblicamente! [...]

Torna su