L’incidente accadde una sera di fine novembre. Pioveva a dirotto e il traffico era quasi inesistente. Le poche macchine di passaggio illuminavano una strada deserta. Le enormi buche piene d’acqua, nascondevano insidie oltre lo strato d’acqua stagnante. Il risuonare dei passi sul selciato, che aveva visto e sopportato altri passi, molto più pesanti, dava solo l’impres­sione di una vita che si era fermata per la pioggia. La verità, invece, era che anche in quelle condizioni di disagio, la strada continuava ad essere piena di fermento. Un’attività celata agli occhi, nascosta negli anfratti bui, nei vicoli oscuri e poco illuminati. Un intero mondo di creature abituate al buio della notte, alla sopravvivenza. Persone che come uccelli rapaci uscivano al calar delle ombre in caccia di prede, fantasmi silenziosi in agguato, pronti a colpire.

L’ora non era tarda, mancava poco alle nove, un orario che poteva dare una certa sicurezza a chi transitava in quei paraggi. Le botteghe avevano chiuso da poco, qualche esercente ancora si attardava per le pulizie prima della chiusura. Niente lasciava presagire eventi nefasti in quella notte di pioggia battente.

Marta, una delle ragazze più grandi, aveva superato da poco i venti anni, aveva accompagnato, su insistenza, una ragazza appena più giovane, Patrizia, a fare una passeggiata lungo la strada principale, giusto per prendere un po’ d’aria e vedere qualche negozio. Subito dopo, però, era arrivata la pioggia. Le due si erano rifugiate in un bar della zona, si erano sedute e consumato una cioccolata calda, con la speranza che smettesse di piovere quel tanto che bastava per poter tornare a casa senza bagnarsi troppo. Le due giovani, molto carine e prosperose, non erano sfuggite agli sguardi dei numerosi maschi presenti nel bar. Cominciarono subito le manovre di avvicinamento, con sguardi lascivi, verso le due ragazze. Marta se n'accorse e decise che era preferibile farsi un bagno sotto la pioggia  piuttosto che dover subire le avances di un gruppo di maschi eccitati. Prese per un braccio la compagna e si diresse velocemente verso l’uscita. Incurante dell’acqua, che sferzava i loro visi, le due si misero a camminare veloci verso il portone di casa. Furono raggiunte e, purtroppo, fermate da tre giovinastri che le afferrarono e le trascinarono verso un vicolo, poco illuminato. Le introdussero a forza in un portone di una casa fatiscente e abbandonata. Nel giro di poco tempo, le stuprarono entrambe, non risparmiando nessuna offesa ai loro giovani corpi. In silenzio, come tutto era avvenuto, se ne andarono lasciandole per terra umiliate e ferite. Ci volle del tempo, prima che le due realizzassero che potevano muoversi, a fatica Marta si alzò e aiutò l’altra a fare altrettanto. Avevano i vestiti a brandelli, escoriazioni su tutto il corpo, erano senza indumento intimo perché li avevano strappati con selvaggia lussuria. Sanguinanti e fracide di pioggia si avviarono verso casa dove giunsero allo stremo delle loro forze. Ebbero il tempo di suonare al citofono che svennero appena dentro il portone.

Benedetta non se la sentiva di scendere per andare a verificare perché, le due ragazze, dopo aver suonato, non erano ancora salite. Mandò due ragazze a controllare e, le grida che sentì risuonare nel cortile, la fecero sobbalzare, mettendola in allarme. Qualcosa di sinistro doveva essere accaduto, ma non immaginava di assistere allo spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi, quando finalmente le compagne riuscirono a portare a casa le due sventurate.

Ci furono momenti d'autentico terrore fra le abitanti l’appartamento al terzo piano. Grida convulse da parte delle più piccole. Panico e orrore sui volti di tutte, un gran via vai ,di ragazze in vestaglia da notte che correvano per casa non sapendo cosa fare. Benedetta in preda ad una crisi di paura restò inebetita fino a quando una delle piccole la strattonò tirandole la vestaglia. In quel momento si scosse e prese le redini in mano. Ordinò di preparare due vasche da bagno piene di acqua calda, predisporre due pigiami di flanella, uno per ognuna, da indossare subito dopo il bagno. Andò di persona in camera sua a prendere dei sali da bagno profumati. Sperava così di attenuare il senso di sporco che le due vittime dovevano avere ancora addosso.

Ecco la risposta alle sue domande, del perchè la madre si era ostinata a preservare lei e la sorella, dai contatti con il mondo esterno, un mondo fatto di lupi, di iene, di animali pronti a colpirti quando meno te lo aspetti. Doveva rivedere i giudizi sui suoi genitori, forse erano stati eccessivi, adesso, alla luce di quanto accaduto, non poteva condannarli del tutto. Evidentemente loro sapevano i rischi che si annidavano fuori le mura di casa e volevano proteggere le loro figlie. Il modo che avevano adottato per farlo, forse era stato troppo severo e restrittivo, con la conseguenza che aveva prodotto altri inconvenienti.

Le due povere ragazze erano ancora in uno stato confusionale, si lasciavano fare tutto senza reagire, erano due automi nelle mani delle compagne. Furono fatte immergere nelle vasche da bagno piene di acqua molto calda e con dei sali profumati. Due ragazze le strofinavano delicatamente con delle spugne, facendo attenzione a non insistere sulle zone doloranti. Il tepore dell’acqua, i profumi e i leggeri massaggi le fecero riprendere dal torpore in cui erano sprofondate, quando si accorsero di dove erano e, guardandosi il corpo nudo e offeso, scoppiarono in lacrime inarrestabili.

Con l’aiuto delle amiche finirono di lavarsi e indossarono i pigiami di flanella che le tennero al caldo. Furono condotte a letto e due compagne rimasero vicino a loro per tutta la notte, nel caso ci fosse stato bisogno. La più piccola, Patrizia, infatti, durante la notte, balzò a sedere nel letto in lacrime, in preda al terrore. La vicinanza di una compagna riuscì a calmarla e farle riprendere il sonno anche se popolato da incubi.

L’episodio fu raccontato anche alle amiche che lavoravano al negozio e ignoravano l’accaduto. La reazione delle due fu veemente, volevano andare alla polizia per denunciare il fatto, ma Benedetta spiegò loro che purtroppo, non avrebbero risolto niente. In una società prettamente maschilista, questo genere di reato, veniva visto come consequenziale. La tendenza era quella di addossare le colpe alle donne, per aver provocato i maschi o per essere consenzienti all’atto sessuale. Il danno era stato fatto e niente e nessuno poteva rimediare, tanto meno la giustizia degli uomini.

 

( brano tratto da " Le sorelle Benincasa" by L.Barbieri )

Tutti i racconti

4
3
36

Il gatto e il topo 1/2

29 December 2025

“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo.” Da “Il gatto e il topo”, Elias Canetti, 1973 Non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare così in fretta. Fino a pochi mesi fa vivevo in un piccolo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
5
44

Manuale di Zoologia Urbana

Sopravvivere tra Broensis e Ironicus

Miu
29 December 2025

PROLOGO Prima di leggere questo estratto del mio Manuale di Zoologia Urbana serve una piccola prefazione. I nomi latineggianti non sono lì per darmi un tono, ma per catalogare due tipi umani molto reali che mi capita spesso di osservare. L’Homo Broensis, per esempio, è il giovane moderno che vive [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Piaciuto. Credo che il primo esemplare non sia che lo stadio larvale del secondo, [...]

  • Dax: bello.Like

6
54
153

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Rub, anche tu ti sei fatto plagiare dalla tv? Non si tratta di voler la pace [...]

  • Rubrus: Non capisco cosa c'entri la TV. Cioè: se non guardiamo la TV le [...]

4
10
54

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo ai complimenti e ai fan di "nuovi Orizzonti"... We want [...]

  • Dax: @MarcoFanta.Grazie, errori di battitura sfuggiti. "trasalì" [...]

3
5
46

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una prima parte davvero accattivante. Brava.

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

4
2
221

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
35

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
35

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

6
5
37

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
11
188

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

  • Lawrence Dryvalley: Rinnovo like. Rileggendo il mio precedente commento, forse non sono stato molto [...]

8
6
45

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
186

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

Torna su