Era sopravvissuto alla guerra del '39 e alle intemperie del tempo, ai numerosi governi e ai loro provvedimenti nel settore edilizio. E rimase in piedi finto ai nostri giorni in tutta la sua possanza architettonica, realizzata dalle pietre, una sull'altra, e le tegole antiche. Aveva un patio con tre colonne di tufo sormontate da una trave di legno. Lì, probabilmente appendevano gli animali per scannarli. Perché un tempo il complesso fu adibito a stalla, con le camere piene di vitelli e mucche e mi ricordo quarant'anni fa zì Vicè faceva ogni mattina la ricotta in un suo pentolone nero per le fiamme del legno secco dei rami d'olivo. Era una festa a vedere dal vivo affiorare la ricotta in superficie e riempire le fascelle di tanta prelibatezza scaturita del latte lavorato caldo caldo. Il casale contava le stagioni: estate autunno inverno primavera e di nuovo estate. Nel tempo rimaneva tutto come prima  fino a quando zì Vicè si ammalò e rimase per anni in un fondo di letto. Nessuno dei suoi figli volle proseguire il lavoro e quella tradizione si perse mentre il vecchio allucinato raccontava di apocalissi agresti dove le donne si abbracceranno agli alberi ed avverrà la fine del mondo. 
Il casale fu abbandonato. Rimasero le mura e la struttura incorruttibile con le stanze adibite solo a deposito di fieno. Un giorno si sentì dire che tutta la proprietà era stata acquistata da un costruttore, che non riuscì ad avere la concessione edilizia per costruire tante ville con piscina o a trasformarlo in un agriturismo. Ma smuovendo le carte si scoprì che tutta la struttura era abusiva. Non ci volle neanche una ricerca storica che diceva che un tempo il casale era stato adibito a sede del Comando Alleato e quindi di grande valore. storico.  Il casale si attorniò di ficodindia selvatici e di spine piene di babbaluci. Rimase per alcun tempo in piedi fin quando una ruspa mandata dal sindaco in carica lo abbattè. Ora c'è un terreno incolto ed abbandonato e si dice che fra gli alberi d'olivo qualcuno abbia sentito la voce di zì Vicè ed un pianto sommesso perché dopo circa cento anni  avevano abbattuto la sua casa.

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Il tempo e il profumo

12 December 2025

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12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

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I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

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La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

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Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

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Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

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10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

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09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

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Il condominio 3/3

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