Lento  passò  quel treno, che portava le speranze di tanti in cerca di lavoro, si fermò alla sgangherata stazione ed un uomo salì. Con la valigia di cartone, trattenuta dallo spago e che conteneva pure la provola ed il salame buono di quell’annata,  già dalla prima ora di viaggio, Raffaele si sentiva dentro ad una scatola di sardine, dove invece di vedere i pesciolini sottolio, c’erano uomini e donne frementi di cambiare la loro vita di povertà e di stenti in un’esistenza di benessere e tranquillità, di lavoro e di pace. C’era tanta paura di essere lì, dentro quel vagone di ferro arrugginito perché poco tempo prima si era in queste condizioni, quando i tedeschi trasportavano i prigionieri ai campi di concentramento e decidevano del  destino di quelle persone. Il treno continuava la sua marcia e mangiava la strada con tale famelica voglia che pareva un cane affamato, che non mangiava da parecchi giorni.  Dentro la scatola Raffaele guardava i visi tristi di chi gli era accanto e nei discorsi tra di loro ogni tanto si accendeva la speranza di risorgere dopo tanti stenti e povertà. Una donna allattava senza vergogna la sua creatura  ed accanto un vecchio  faceva finta di fumare la sua pipa, come se potesse permettersi il tabacco per ricaricare il camino. Si andava in Germania. Le acciaierie, che erano sorte dopo la guerra, avevano bisogno di manodopera. Si riconvertivano quelle fabbriche, che prima erano state  produttrici di ordigni di morte in fabbriche del "boom economico".  Ritornerò, ritornerò,  aveva fatto Raffaele alla moglie, che in lacrime rimaneva silenziosa, mentre stringeva a sé i suoi tre figli, i loro tre figli. Ritornerò, non ti preoccupare, moglie mia e tutto cambierà…. La speranza la si leggeva negli occhi di tutti. Ed in particolare in coloro che erano rimaste a custodire il focolare domestico con i vecchi e di bambini. Le braccia del lavoro erano partite, ma in paese erano rimasti i cuori. E nel vecchio paese c’erano solo le donne con le loro coroncine del rosario ed i loro veli neri.  Raffaele arrivò dopo cinque giorni di viaggio, che se avesse preso un carretto avrebbe corso più veloce, pensò, stremato dal viaggio. Arrivò a destinazione in un  paese, dove non capiva niente per via della sua lingua. Non aveva mai voluto frequentare le scuole e ricordò che aveva fatto tanto disperare sua madre, che si era ammalata di cuore per la continua preoccupazione. E comprese ora, nel momento del bisogno, quanto fosse importante avere un’istruzione. Ma qui, altro che licenza elementare! Ci voleva la laurea a capire il tedesco! Eppure questa lingua l’aveva sentita qualche anno prima, durante l’occupazione e non capendo niente,  aveva avuto sempre paura dei soldati tedeschi alti, prepotenti e maleducati. Ora invece si trovava a casa loro a chiedere lavoro, pane e lavoro. La storia era cambiata. Ma si sa, ogni italiano meridionale si fa sempre capire anche in terra straniera e Raffaele riuscì a trovare lavoro presso una fabbrica di cioccolato, tanto che nei mesi a venire si era riempito la borsa piena di dolciumi, che portò a Natale a sua moglie a i suoi bambini  assieme agli stipendi e ai soldi guadagnati, quando scese al paese con quei pochi giorni di ferie godute. La vita era ormai cambiata. E Maria dopo un mese da Natale annunciò in una lettera a suo marito Raffaele, che aspettava un altro figlio. Fu così che a Pasqua decisero tutti assieme che era tempo che Maria ed i bambini dovevano ricongiungersi al marito e al loro padre. E partirono tutti per la Germania, dove ora hanno messo radici. Maria ogni tanto pensa alla loro storia di emigrazione nei momenti di nostalgia e la racconta ai nipotini che parlano tedesco e non sembrano più figli della Sicilia di un tempo. Raffaele, ormai vecchio e malato,  spesso non ricorda più chi sia quella donna, che dorme nel suo letto e grida che lo vogliono ammazzare.  In pensione, conduce una vita inattiva e la sua demenza avanza. Dice il dottore che potrebbe essere pericoloso e gli ha prescritto farmaci come fossero caramelle, che lo rendono debole e assopito. Ogni giorno gli rimangono solo pochi momenti di lucidità, durante i quali stringe a sè Maria e la bacia, piangendo.

Tutti i racconti

1
6
27

Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

2
3
12

Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: grazie Paolo ma sai benissimo ch ci vuole molta ciccia in un romanzo e francamente [...]

  • Maria Merlo: Un finale aperto che meriterebbe davvero uno sviluppo. Bravo.

4
6
33

In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Maria Merlo: Stile deciso e buona gestione del tema scelto. Bravo.

  • ducapaso: Elena, Paolo, Spettatrice, Dax, Maria, grazie a tutti voi, ho apprezzato ognuno [...]

3
4
19

Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

Ricordo ancora quando accadde la prima volta, e come quel personaggio, o meglio, tutta quella mentalità, entrò nella mia vita. Era un pomeriggio come tanti altri e non avevo voglia di fare i compiti. Fuori il cielo era grigio; non avevo voglia di uscire e accesi la TV. Erano le 18, evidentemente, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Maria Merlo: Davvero originale e ben scritto. Bravo.

  • thecarnival: mea culpa;) ops errore temporale ... ora la memoria continua a farmi cilecca [...]

6
9
35

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Secondo racconto che ha per oggetto un pianta. Tenero e gradevole, riesce a [...]

  • Davide Cibic: E’ ufficiale, le piante vivono! Spesso si dice che per il buon andamento [...]

3
12
29

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Elena D.: Bel racconto, intenso e che incuriosisce molto parola dopo parola !

  • GiuliaCango: Grazie ancora

7
8
29

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

9
24
35

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Oh, nice! Un bel drama teso! Ho sperato che si soffocasse col formaggino, ma [...]

  • Maria Merlo: Grazie, Smoki, mi hai regalato un commento bellissimo.

3
3
28

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
11
66

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

  • Elena D.: Parole che evocano istantanee nitide. Perdermi in racconti e storie rimane [...]

3
3
31

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
40

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su