Il sole assopito, apre gli occhi illuminando la città mentre il rumore delle auto in fila al semaforo infrange il silenzio.
Eco di tazzine scosse al bancone del bar, l’odore di erba bagnata al primo mattino.
Apre e chiude gli occhi, Lara, davanti a una tazza di latte caldo … Dura svegliarsi quando quella nebbiolina fitta fitta abbraccia i prati, e quel caffè sale così lento fino al naso, fino all’anima, quasi a fare da sveglia.
Assonnata, percorre quel breve tratto con il cuore che batte regolare, segnando i passi che la separano dal treno mattutino. Dieci minuti a piedi, ogni giorno, li calcola perfettamente, affinché, appena arrivata, lo stridere della metro raggiunga il suo orecchio e la conduca in 15 minuti vicino a scuola.
Scende le scale attaccata al corrimano, e il forte odore di gomma bruciata misto a olio da motore, sale nel naso, quasi le arriva in gola … eh si è proprio sveglia … Ecco il fragore, si aprono le porte e il viaggio nei sotterranei della città ha inizio.
Appollaiata sul sedile, quello all’angolo della metro, rimane ferma ad ascoltare.
15 minuti, solo 15 eppure spesso mi sembrano un’eternità … come se si potesse scrivere una storia, e se ci penso, a sommare i 15 minuti quotidiani, verrebbe fuori un libro, una sorta di diario del mio viaggio quotidiano. ‘Che poi alla fine non parlo con nessuno, è che mi piace ascoltare, e adoro immaginare, facce e espressioni e emozioni. Quanto si può condividere in un viaggio di 15 minuti? 15 minuti in cui racchiudi le aspirazioni e i sogni di un’intera vita …
Persa tra i pensieri, la mente vola verso gli impegni della giornata, disturbata ogni tanto da qualche movimento impercettibile di sbadigli e palpebre che cadono dal sonno.
Alla prima ora geografia ... sono sempre stata una "pippa" in geografia eppure mi ha sempre affascinato pensarmi su un treno, su un aereo, su un auto e a volte persino su un cavallo, alla scoperta di terre lontane.
Chissà com'è la gente nel lontano Oriente, e come vive tra i deserti aridi dell'Africa. E chissà che freddo è il Polo Nord. Se chiudo gli occhi e annuso bene, l’odore di freddo gelido sale cosi lento fino al naso, fino all’anima, quasi a fare da sveglia.
Ah no ... è l'odore del mio vicino ... quello non sa di fresco, direi piuttosto di chiuso, come se avesse chiuso in un cassetto il suo maglione, le sue speranze, le sue paure e al primo sole le avesse riprese tutte insieme ... e aprendo quel cassetto di nuovo quello stesso odore cosi lento fino al suo naso, fino alla sua anima, quasi a fare da sveglia.
Chissà cosa sta pensando il signore assorto qui di fianco. Eh già forse alla moglie … già forse gliel’ha regalato lei quel maglione. Rosso porpora, caldo e pure un po’ infeltrito, forse come il loro amore.
Uno stridere improvviso irrompe nel torpore del viaggio, e il canto di una mendicante appena entrata, si fa spazio nel vagone.
La mattina si respira ogni cosa, persino la disperazione di chi poco ha da perdere.
Schiarisce la voce e canta, dolce ninna nanna, quasi a riportarla tra le braccia di Morfeo.
Deve essere una giovane ragazza indiana che ha lasciato la sua terra da bambina. E chissà come erano colorati i cieli laggiù in India.
Si dice che sia il luogo dove lo spirito vive e la carne poco conta, fa solo da corollario ad una vita spesa a risollevare il proprio karma. E si, lo sento l'odore del suo karma, triste e sconsolato, in quel canto sottile e sale cosi lento fino al mio naso, fino alla mia anima, quasi a fare da sveglia ...
E il viaggio prosegue, una fermata o forse due e poi alla volta della lezione di geografia.
Ma aspetta, ennesima frenata ... si aprono le porte ... una mamma con un neonato.
Posso quasi sentirne il sorriso ma anche la preoccupazione ... avrà fatto la cacca? avrà fame? chissà se mia madre me lo tiene stasera, avrei proprio voglia di un bel cinema. E sorride nervosa al dirimpettaio intento ad osservare il vuoto, mica lei, soltanto il vuoto della metro che corre verso il suo destino. Eh già il suo odore, quello della mamma, o forse quello del dirimpettaio ... non lo so faccio fatica a distinguere. E quell'incertezza sale cosi lenta fino al naso, fino all’anima, quasi a fare da sveglia …
Il signore distinto seduto di fronte sta sfogliando il giornale, che bello perdersi nel fruscio di quelle pagine, quasi una cantilena pure quella. Odore di carta nuova sale lenta nel naso, arriva all’anima, quasi a fare da sveglia.
Chissà cosa avranno da raccontare oggi: catastrofi ambientali, o forse un furto alla Magliana o chi lo sa, una protesta al Quirinale. Le voci raccontante sul quel giornale, mi sembra di sentirle … caotico vociare di emozioni, rabbia e forse anche gioia, frenetico proseguire della vita.
Oddio ... la mia fermata, fammi affrettare va .... permesso per favore ... oh grazie mille...
Certo, dovrei comprare un bastone nuovo, dovrebbe suonare, tipo sensori di parcheggio… sarebbe più facile camminare nella folla.
Gentile a farmi passare, quell'uomo ... era un ragazzo? Non lo so non mi ha parlato eppure ero sicura che stesse sorridendo, che premuroso, mi ha accompagnata alla porta ... che gentile ... gli avrò fatto pena?
Forse era inglese, eh si doveva essere un gentleman inglese. Distinto magari sulla quarantina ...
Certo che a 18 anni, uno di quarant’anni, no Lara, dai non è per te, è troppo grande.
Ma si, chi se ne frega, posso sempre immaginare che ne abbia 20. Mi porterà a conoscere il mondo, potrei guardarlo con i suoi occhi, fammi descrivere i colori, e le luce e i riflessi ... dato che i miei occhi si rifiutano di guardare ...
E in compenso potrei raccontargli delle anime, del loro profumo, del sapore che hanno quando ti arrivano al cuore. Ho un olfatto infallibile e si sa i ricordi conservano sempre un odore e quello non lo dimentichi mai ...
Però se solo potessi vedere il volto di quel gentleman, e se fosse un mostro? Poco male, immaginerò un principe con un cavallo bianco che lo aspetta all’uscita della metro. Adesso sa dove vado a scuola, chissà magari all’uscita quell’odore di buono mi dirà che lui è li ad aspettarmi.
Essere cieca ha i suoi vantaggi, puoi sentire le persone, sentirle con tutti i tuoi sensi, meno che l’unico che ti darebbe una risposta ancora prima di averla cercata.
Chissà com’era quell’uomo, chissà se lo incontrerò ancora … Una cosa è certa il suo odore di candido, di pulito, di fresco, mi è entrato nell’anima e, si sa, gli odori sono difficili da dimenticare.  
  

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