«Un po'» rispose Carlotta, Daniele si limitò a fare spallucce non staccando gli occhi di dosso al gatto blu del cartone. Lui faceva sempre il duro, ma Anita sapeva che sotto sotto era un bambino molto emotivo. Quando il padre era andato via di casa non aveva fatto grandi scene, era stata più Carlotta ad accusare il colpo non perdendo occasione per scontrarsi sia con lei che con il padre, a volte dicendo anche cose che sicuramente pensava ma delle quali non aveva coscienza di quanto potessero ferire. Col passare del tempo, poi, era andata meglio e piano piano ci si era abituata, come ci si può abituare ad avere due case e addormentarsi la sera a turno con l'uno o l'altro genitore. Era riuscita a cogliere i vantaggi tralasciando, almeno per il momento, la ben più significativa mancanza di un nucleo familiare unico. Daniele invece aveva solo chiesto poche semplici cose e si era accontentato di spiegazioni approssimative e generiche. Aveva solo preteso di portare la lego a casa del padre perché lui era molto più bravo a giocarci. Anita però sapeva com'era fatto, era esattamente come lei. Tutto una facciata di sorrisi e buonumore, ma nascondeva i pensieri più intimi dentro un spigolo buio che ogni tanto si metteva a pungere. Così arrivavano di punto in bianco domande come “ma papà non ci vuole più bene?” oppure “a Natale andiamo lo stesso a sciare tutti insieme?”. Domande di un bambino di cinque anni che aspettavano risposte di una donna di trentanove che, però, di risposte non è che ne avesse molte. Aveva i suoi momenti malinconici e tristi anche lui, esattamente come lei, ma era stato molto più bravo a tenerli a bada. Lei, invece, si era fatta conquistare spesso da quegli aguzzini, sempre pronti a oscurare qualsiasi spiraglio di luce cominciasse a farsi vedere. Non era stato facile accettare il fatto di veder mandare all'aria una famiglia, non ci era ancora riuscita, e non era stato nemmeno semplice dover ammettere con se stessa che qualche colpa doveva averla avuta anche lei, ma non ne aveva mai giudicata qualcuna tanto grave da determinare una scelta così definitiva. Leonardo aveva detto basta di punto in bianco e lei non si era accorta di nulla che potesse suggerire un epilogo così grave. Disaccordi, discussioni, qualche scontro anche, ma niente che le avesse prospettato quella fine. Non aveva avuto nessun sospetto, ed era per quello che il colpo le aveva fatto tanto male. E allora aveva pianto di notte, sotto la doccia, in macchina e in qualsiasi altro posto non ci fossero stati i ragazzi, persino a lavoro. Aveva vomitato dolore e si era piegata in due per i crampi allo stomaco. Aveva urlato con tutta la voce che aveva in corpo e sentito la gola gonfia per i pianti rimandati giù perché non era il momento giusto. Ogni volta che il vortice di disperazione la trascinava verso di sé, ed i primi tempi succedeva spesso, aveva dovuto fermarsi perché non era opportuno sparire là dentro. O c'erano i bambini, o era al supermercato, o alla scrivania. Ma era anche successo che non avesse avuto abbastanza difese per reprimere quell'attacco ed allora aveva ceduto. Ai ragazzi inventava che si era commossa per un film che stava guardando, a lavoro si era solo scusata e a se stessa aveva detto ogni volta che era stato più forte il dolore di lei. L'abbandono e la delusione, erano quelli che avevano fatto più danni alla sua sensibilità, la favola spezzata ancora la feriva con i suoi bordi frastagliati. Erano passati molti mesi da quella valigia fatta in fretta, l'agonia era durata quasi un quarto d'ora. Lui la riempiva e lei stava ferma. Lui si guardava intorno e lei guardava lui ed il suo addio. Poi un bacio ai ragazzi, la ripetizione del fatto che andava in una nuova casa che era anche la loro, che li amava, le raccomandazioni di fare i bravi con la mamma e un ciao collettivo, guardando negli occhi tutti ma non lei, e non perché fosse stato lui a sfuggire lo sguardo. Da quel momento la vita di tutti e quattro era cambiata. Una decisione che aveva sconvolto quatto esistenze, tre delle quali avevano accettato passivamente senza alcun diritto di replica. Due però erano riuscite a riadattarsi abbastanza bene, a parte qualche sempre più raro momento di confusione, ma la sua, di vita, doveva ancora ritrovare un equilibrio stabile.

Tutti i racconti

4
3
37

Il gatto e il topo 1/2

29 December 2025

“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo.” Da “Il gatto e il topo”, Elias Canetti, 1973 Non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare così in fretta. Fino a pochi mesi fa vivevo in un piccolo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
5
44

Manuale di Zoologia Urbana

Sopravvivere tra Broensis e Ironicus

Miu
29 December 2025

PROLOGO Prima di leggere questo estratto del mio Manuale di Zoologia Urbana serve una piccola prefazione. I nomi latineggianti non sono lì per darmi un tono, ma per catalogare due tipi umani molto reali che mi capita spesso di osservare. L’Homo Broensis, per esempio, è il giovane moderno che vive [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Piaciuto. Credo che il primo esemplare non sia che lo stadio larvale del secondo, [...]

  • Dax: bello.Like

6
55
155

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: Non capisco cosa c'entri la TV. Cioè: se non guardiamo la TV le [...]

  • Miriam: Buonasera a tutti!
    Sono una lettrice assidua
    di Ldm che ama rilassarsi [...]

4
10
54

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo ai complimenti e ai fan di "nuovi Orizzonti"... We want [...]

  • Dax: @MarcoFanta.Grazie, errori di battitura sfuggiti. "trasalì" [...]

3
5
47

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una prima parte davvero accattivante. Brava.

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

4
2
221

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
35

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
35

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

6
5
37

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
11
188

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Moolto carino.Like allo smeraldo 😊

  • Lawrence Dryvalley: Rinnovo like. Rileggendo il mio precedente commento, forse non sono stato molto [...]

8
6
45

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
7
186

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello Bello.Like

  • GianlucaEgo: Bello l inizio di questa fiaba con l aiutante che è una figura della [...]

Torna su