Milano, primavera di quest'anno, per il salone del mobile a casa di Alessia è arrivata Albina.
Alessia si aspettava una donnona russa secondo gli stereotipi più comuni ed è arrivata lei, una ragazza minuta un po' spaesata per la stanchezza e per la novità di essere in Europa da sola.
E' la prima volta, dopo tanti anni, che ospita un'estranea, è stata un'iniziativa di sua figlia a cui ha aderito piacevolmente per curiosità, chiedendosi come avrebbe reagito oggi con una persona estranea in casa, un confronto con un tempo passato quando la sua casa era un porto di mare e spesso transitavano personaggi bizzarri, amici di amici, occasionali compagni conosciuti in viaggio, conoscenti in visita per qualche giorno.
Alessia è una donna di mezz'età, con un'attività in proprio che la soddisfa e una simpatica famiglia.
Albina non è giovanissima come è apparsa a prima vista, ha 39 anni ed è arrivata con una borsa da viaggio piccola con dentro stipate tutte le sue cose, ha già il suo fitto programma per la fiera e chiede indicazioni sugli spostamenti ed anche qualche informazione sui luoghi interessanti della città.
A Milano in quei giorni fa proprio caldo ed è così che due sere dopo Alessia e Albina si ritrovano sul terrazzo di casa a godersi la calda serata primaverile con un bicchiere di vino in mano chiacchierando, piacevolmente curiose di loro stesse. 
Albina viene da San Pietroburgo dove da poco studia come art designer, dopo anni ha lasciato l'impiego di manager e si è dedicata a quello che da sempre le interessava e che per timore non aveva ancora intrapreso, è orgogliosa della sua scelta e parla con entusiasmo del suo nuovo lavoro, è una persona veramente simpatica dolce ma risoluta.
Racconta delle difficoltà incontrate inizialmente, perché si sa non è facile reinventarsi e ricominciare tutto d'accapo, ma ora è soddisfatta e sicura di sé.
Questo chiacchiericcio, l'inglese un po affannoso ed ecco che Alessia viene invasa dai ricordi..... quasi quarant'anni, tanti anni, tutti questi anni, non riesce ad immaginare lo spessore degli anni, ma rivede quel pomeriggio d'inverno a casa di Rossella tre amiche che si raccontavano i loro sogni, che si confessavano il grande desiderio che ognuna aveva di partire, non la solita vacanza ma proprio un anno sabbatico, un vero viaggio di scoperta, quelli che si sognano ad occhi aperti leggendo i libri di esploratori e viaggiatori.
Marina studentessa di letteratura americana, due occhi sognanti non faceva che parlare di quanto sarebbe stato eccitante attraversare l'America in autostop, sognava Berkeley e l'America di Ferlinghetti e di Jack Kerouac. Erano gli anni 70 e il mito americano affascinava non poco gli studenti della Statale di Milano. Alessia ascoltava silenziosa ma già si vedeva partire, non era più il sogno da sempre coltivato, ma una possibilità e così quasi per gioco, senza pensare a cosa veramente andavano incontro decisero di farlo veramente quel viaggio, partirono in due Rossella alla fine rinunciò...
Ricorda tutto di quel viaggio, di quello che si dicevano, dei vestiti che portavano, dei sorrisi e dei timori, però è il pensiero di Raji e Kate e di quell'incontro che si impone.
Erano in viaggio da quattro mesi e di avventure piacevoli o strane ne avevano avute tante, ed  ferme in autostrada vicino a San Diego, il dito in aria per l'autostop e il timore e l'ansia crescente, vista l'ora tarda, di non riuscire a trovare un passaggio.
Guardavano sconsolate, appoggiandosi al guard rail, il sole basso all'orizzonte scomparire dietro l'intrico delle sopraelevate che si intersecavano sull'autostrada, ed ecco che finalmente si fermò una macchina e una voce simpatica invitandole a salire chiese “ Dove siete dirette?”
Marina, che delle due più correttamente parlava inglese, iniziò a chiacchierare con Raji, l'occasionale autista, un uomo biondo sui quarant' anni con un sorriso aperto e cordiale, occhi chiari costantemente vigili come a catturare tutto il movimento intorno a sé. 
La conversazione, dopo le iniziali presentazioni connotate dai soliti convenevoli, si fece via via più fitta e personale, e Raji raccontò di aver vissuto in Iran molti anni, di essere sposato con Kate una donna iraniana, e di essersi trasferito in una casa sulla collina alle spalle di San Diego solo da qualche mese. Parlando raccontò che avrebbero avuto ospiti nel fine settimana una coppia di giovani americani conosciuti in Iran la scorsa primavera. Sull'onda di questa chiacchierata Raji, poco prima di separarsi dalle due autostoppiste all'ingresso della città, le invitò ad unirsi alla comitiva: “Sarà una bella esperienza internazionale, in Iran la nostra casa era sempre aperta ai viaggiatori di passaggio - disse - e questa sarà una bella occasione”. Aderire alla spontaneità di quell'invito, al sincero calore con cui era stata formulata, era stata la cosa più semplice.
Dietro front, si risalì la collina e si arrivò ad una casa che fece sgranare gli occhi e la bocca per la meraviglia alle giovani viaggiatrici. 
Era una casa in cima alla collina sul golfo di San Diego, una favola in quell'ora tarda col tramonto di fronte e la baia che si estendeva a perdita d'occhio, solcata dai gabbiani e dai rimorchiatori che si agitavano tutt'intorno, come mosche con i cavalli e le vacche d'estate. 
In quei giorni fecero a gara per lasciare-dare qualcosa di se stessi.  Alessia si procurò spaghetti e pelati, una ricerca non facile, così come il risultato non fu dei migliori: una sorta di colla colorata; ma il piacere di condividere le proprie cose diede colore e sapore a tutto.
L'aperitivo a base di melone frullato preparato da Raji, la galleria d'arte contemporanea di San Diego con gli espressionisti americani ancora sconosciuti in Europa, il vento del lungomare e la luce dell'oceano, le donne con  capelli tinti e vestiti ampi e colorati, le botteghe lungo i marciapiedi, tutto fu una scoperta piacevole, connotata dallo stupore di trovarsi in una realtà di persone così amabilmente cordiali e comunicative.
Due giorni volati e il lunedì mattina si ritrovarono sulla stessa autostrada con il dito per aria a salutare il loro amico con il piacere di quanto vissuto e il desiderio di non perdersi.
Un incontro che non avrà altri momenti, una sorta di meteora che ha lasciato il segno indelebile di quanto sia bello condividere e stare bene, un rimpianto che non è malinconia ma da un senso di pienezza. Non si sono mai più incontrati, la vita li ha tenuti distanti e non si sono rincorsi.
Tutti questi ricordi non sono che un flash back. 
Alessia è sempre sul suo terrazzo a parlare con Albina, ma l'intensità del ricordo ha reso ancora più gradevole la chiacchierata con questa sconosciuta che per un attimo è entrata nella sua vita, rimarranno le immagini gli odori e si avranno pensieri che si imprimeranno a fondo nella memoria. Il ricordo durerà tutta la vita, sarà importante come il resto e tuttavia non si saprà prima quanto conterà, poiché non si pensa alle cose di cui sono tappezzate le pareti della nostra vita. 
Proprio come tanti anni fa anche in questo caso la vita andrà avanti e rimarrà il gradevole ricordo di un'esperienza, di un incontro.
Ma cos'è un viaggio se non l'esperienza intima e forte di un contatto emotivo con ciò che ci circonda?! Possiamo viverlo ovunque e Alessia questa sera stando comodamente seduta a casa sua si è effettivamente fatto un bel viaggio.

Tutti i racconti

4
6
23

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
4
17

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

5
6
48

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Dax: Un racconto...goloso. like

  • FuoriFuoco: Grazie a tutti. L’idea era proprio quella di partire da una situazione [...]

3
9
48

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
30

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
40

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
7
45

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
39

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
40

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
35

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

4
4
34

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

4
6
38

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Smoki: Ecco. Ora mi tocca coscrivere gli amici per giocare ad Arkham Horror o alle [...]

  • AliDiNotte: Grazie a tutti per i commenti. Smoki è proprio l'effetto che voglio [...]

Torna su