“ … Pietro, riconoscilo anche tu! In definitiva, cosa c’è di più monotono e ripetitivo dell’amore? ...”
Così parlò Marcella in una notte di giugno di molti anni fa. Quella notte era carica di stelle: tante, bellissime. C’eravamo amati non sotto ma con le stelle. Lo stupore per aver trovato quell’angolo segreto di spiaggia di Albenga a occidente del Centa non era misurabile.
Marcella non si era opposta e quello sfondo ci aveva accompagnato discreto e complice. Senz’altro fu lui che ci fece trovare quel leggero dislivello laggiù, in fondo, vicino agli scogli, quasi sotto la ferrovia. Ci nascondeva una barca rovesciata e abbandonata. Due ultraquarantenni si lasciarono guidare dalla pazzia.
Non ricordo se risposi a quella ferina domanda. Per Marcella fare l’amore era come bere un caffè doppio. Dopo doveva parlare, discutere o progettare. Raramente era tollerato un leggero e molto educato contradditorio. Io volevo silenzio. Qualche volta mi addormentavo. Mi regalavo un quarto d’ora, forse venti minuti. Poi mi vestivo e volevo incontrare il mondo.
Non c’è mai stato conflitto per questo. In quelle occasioni Marcella parlava, io restavo sdraiato con gli occhi chiusi e qualche volta articolavo poche parole.
Perché quella domanda? Perché è tornata? Mistero! Forse c’è del vero, forse Marcella cercava risposte alla sua sensibilità che voleva verificare, provocando, il senso della nostra relazione.
Non ricordo nulla del dopo. Le stelle parlavano quel linguaggio particolare che rinnova sempre la suggestione. Quando posso la sera mi siedo sul terrazzo e le guardo. Non mi pongo interrogativi e non penso a Marcella o a quella spiaggia. A volte faccio violenza su me stesso e mi attacco alla realtà della vita fatta di sudore, fatica e smarrimento.
Perché ricordo bene le circostanze, l’ambientazione e il tendersi del suo corpo? Il volto invece si sfuma, i tratti sono nella nebbia. Ho un senso di colpa per non ricordarlo. Il volto, lo sguardo è l’essenza dell’essere, della relazione. L’abbiamo vissuta con intensità e qualche volta ha messo a dura prova il mio sistema cardio-circolatorio.
Una tempesta mi attraversa. E’ nata dallo scontro tra la ragione che dice di non pensarci e l’emozione profonda che vorrebbe ridiscutere non sa bene cosa. Non ho bisogno di altri tormenti: il mio patrimonio al riguardo è corposo.
Abbiamo esplorato la Provenza da cima a fondo. Marcella ha visto la Cina attraverso la sua macchina fotografica. Le chiedevo di chiudere gli occhi quando qualcosa la catturava. Mi sarebbe piaciuto che memorizzasse il turbamento. Puntualmente faceva il contrario. Neridevamo comunque con sincerità.
Ancora una volta emerge dalla memoria la famosa frase di Proust: “..perché questa è la tragedia dell’uomo: si può essere felici solo in due..”.Quella parola, tragedia, mi irrita.

Tutti i racconti

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La madre di Sara

24 April 2024

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24 April 2024

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haiku

24 April 2024

quel picco bianco di mite maggio spicca - resta la neve Laura Lapietra ©

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Vi racconto Ludwig Van Beethoven prima parte

Il Titano della musica

23 April 2024

Come spesso ho avuto modo di scrivere o raccontare, sono erede di una famiglia che amava l'Arte: teatro, musica, ballo. pittura. I miei genitori avevano una grande passione per l'opera lirica. Puccini li entusiasmava ed accesero anche in me la grande passione per la lirica e l'amore per Puccini. [...]

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Tu quoque

23 April 2024

“Tu quoque, quercus!” Lo pronuncio come uno scioglilingua, più volte, con un’enfasi insolita per me che raramente mi esprimo con toni solenni. Subito rifletto e smaschero il lapsus che nasconde il “tu quoque” riferito a un minuscolo esemplare di quercus che da due anni ha preso possesso di un [...]

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Il narratore

22 April 2024

Appariva a coloro che, la sera, si radunavano attorno al fuoco. Si annunciava con un bussare leggero alla porta e, semplicemente, chiedeva d’entrare. Raccontava storie di giganti e bambini abbandonati, di streghe e principi, di lumicini intravisti nel bosco tra le fronde smosse dal vento. Quando [...]

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21 April 2024

Lettera fantasiosa da chi è stato tuo e tiene a te Ci siamo trovati in una vita precedente siamo stati bene assieme. Così tanto bene che lei mi ha riconosciuto e vorrebbe ricongiungersi a me anche in questa vita così come nelle prossime fino al limite. Ma ogni vita dovrebbe [...]

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Sedoka - 3

21 April 2024

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Altrove

21 April 2024

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