Infine la mira infallibile del nostro cecchino, colse il segno.
Devo raccontarvi alcuni aspetti salienti di mio fratello G.
Quarto di sei figli tutti maschi, i primi tre morirono subito dopo la nascita, ha sempre vissuto al limite del vivibile; in tutte le sue manifestazioni è sempre stato un estremista, testardo e presuntuoso: non ascoltava neppure sé stesso.
Aveva il male dentro, quelle capacità autodistruttive egoistiche, che ne avrebbero potuto fare un killer…ma lo salvò sempre la Mamma accollandosi i suoi mali e giustificandolo in ogni modo e maniera, anche davanti la Giustizia.
Purtroppo non ha mai avuto la qualità del fratello maggiore ed ha lasciato dietro la sua morte una scia di sofferenza e disagio alla propria discendenza.
Muore in uno squallido nosocomio di paese, principalmente sedato, alternando risvegli deliranti.
Si sentiva un discendente dei vichinghi e avrebbe voluto un funerale degno, bastò la cremazione a ricordarlo tale.
Per completezza del racconto devo tornare nel passato, anni settanta e poi ottanta dello scorso secolo, come già fatto durante i miei “stage” con lo psicoterapeuta, ove con il suo aiuto ho rivissuto, sentendole nuovamente, le mie prime premonizioni.
Era Maggio del1977, di sera a letto nella casa di famiglia dei miei nonni paterni, un palazzo risalente all'ottocento, in un paese di collina. Nonna sarebbe deceduta l'anno successivo di serena vecchiaia, il nonno coriaceo sarebbe andato via molto dopo.
Ricordo che ebbi la visione della morte dei miei genitori e per primo mio padre, cui ero molto legato- babbo, alla Toscana, morì quel giorno, dieci anni dopo, lo ricordo bene era il primo di Maggio, il primo cocomero a quei tempi- quella impressione di solitudine e di gelo mi fece piangere così forte che nonostante l'intervento dei miei , stetti nel panico e nella disperazione per tutta la vacanza…io avevo visto qualcosa di reale!
Dopo alcuni anni, nonna volata in cielo, sempre in vacanza nella casa in collina, scoprimmo che la governante sapeva evocare gli spiriti…iniziò una lunga e fertile collaborazione con l'aldilà, quell'estate 1980 traghettò la mia famiglia nel misterium et esoterium.
I famosi anni ottanta, spesi a Roma, sono stati una esperienza unica, fantastica, soddisfacente ed inebriante…un vero sogno di gioia ed amore…grazie ai sacrifici dei miei genitori, che non ci fecero mancare nulla: ma in cambio, a casa avevano formato un cenacolo di loro amici spiritisti- a mia insaputa, almeno nei primi periodi- in cui si evocavano le anime: mio fratello G. faceva da tramite come medium, scoprii tutto in seguito.
In quegli anni, vivevo di riflesso le serate in cui, si udivano cose strane seguite da esclamazioni di gioia e paura fino a tarda sera; mio fratello D. ed io, eravamo eccitati e spaventati ma con la voglia adrenalinica di partecipare a tutti i costi allo show…
Qualche anno dopo, ricordo verso il 1984, iniziammo a partecipare e praticare tutti insieme. Mio padre era tentato e lottava con il suo scetticismo scientifico, fino ad una sera in cui una tale anima bassa rivelò a Mamma la sua futura vedovanza( 1987) visto l'aver rifiutato, in seduta, un patto con tale spirito infimo, lei era molto religiosa. Chiusa la serata, volli mille spiegazioni ma né mamma, né altri mi diedero udienza; il cancro stava erodendo il fisico di mio padre, io non dovevo sapere la verità.
L'esperienza paranormale della mia famiglia si interruppe così, il cenacolo venne sciolto…in realtà noi figli, incoscientemente, continuammo, soprattutto chi sta scrivendo questo racconto.
E venne il primo Maggio del famoso'87, la morte del mio amato padre, in diretta occhi, mi gettò in una discesa ovattata dalla confusione e dal dolore profondo inaccettabile per me…una sofferenza inspiegabile, difficile da credere, iniziai a vivere in uno stato di trance fino alla successiva estate.
Ricordo un caleidoscopico esame di maturità quell'anno, mese di Luglio, illuminato dai flash-back degli ultimi minuti di vita di babbo e del suo funerale, con la versione di Greco ed il tema di Italiano…inizia a bere e fumare.
Ebbi una visione la mattina del funerale. Era la mia prima visione nel mio stato di ottundimento. A casa si strinsero intorno a noi tanti parenti, all'epoca ne avevamo veramente troppi, ma tutti graditi. Seduto in cucina guardavo il lavandino, e notavo un via vai di persone, oggetti che entravano ed uscivano portati dai parenti, amici del palazzo, vicini di casa…tra i quali una signora bassina, con una spilla antica sul bavero del cappotto verde, avrà avuto non più di sessant'anni, con un sorriso amorevole, mi disse che aveva portato un mazzo di carciofi per mio padre, disse “a lui piacciono tanto lo sai vero?”…poi andò in sala e non la vidi più.
Dopo anni, raccontando a mamma di questa signora mi disse che nessuno aveva portato carciofi, poi il giorno del funerale! Credetemi fino ai primi anni del nuovo secolo era un mistero, chi fosse stata quella strana signora …finché non mi salvò una mia cugina( sconosciuta prima di quel triste periodo ) ed il suo album di foto antiche e preziose.
Quest'ultima di nome A., mi svegliò dallo stato confusionario, mostrandomi innocentemente l'album, tra le cui foto, quella, da adulta, di sua Zia N. con una spilla identica alla donna della mia visione…istintivamente, le dissi" e questa chi è?" e ridendo lei “ma come non la riconosci? è zia N.! ah, scusami per te era Nonna N.” madre del mio adorato babbo, scomparsa nel 1978…Avevo assistito ad un evento rarissimo, visto solo da me, un vero brevissimo contatto con…? cosa? l'ho capito dopo e tardi …ma vi devo raccontare altre cose prima.