Così era detta sua madre.

Non era il suo vero nome, ma si sa come vanno le cose nei paesi: ti affibbiano un soprannome e quello diventa il tuo nome, più vero del vero.

Dopotutto, gli altri vedono di te cose che tu non vedi e nessuno è un buon giudice di se stesso.

Qualche volta, il soprannome si trasmette ai figli, e, più raramente, ai nipoti. Dicono che i cognomi siano nati così è quindi il cerchio si è chiuso.

Alla cicala madre piaceva cantare.

Quella che conoscevo io suonava la chitarra.

Lo faceva per via del soprannome che le era rimasto attaccato addosso, perché c’era una specie di predisposizione genetica o perché le piaceva e basta?

Non avrei saputo dirlo trent’anni fa e non avrei saputo dirlo nemmeno adesso che stavo tornando al paese.

Viaggiavo stando sotto i limiti di velocità e con i finestrini abbassati.

Mi dicevo che, con la crisi energetica, era meglio tenere spenta l’aria condizionata, ma sapevo di mentire: coi finestrini aperti l’attrito è maggiore e si consuma più benzina.

La verità era che, l’ultima volta che ero stato al paese, le auto non avevano l’aria condizionata, le radio erano estraibili, i finestrini si azionavano a manovella e al volante c’era mio padre.

Quella che guidavo non era una macchina del tempo, ma era pur sempre una macchina e io questo stavo facendo: tornavo indietro negli anni, quindi tanto valeva che l’illusione fosse la più completa possibile.

Passai davanti alla mia vecchia casa senza fermarmi (“ch’io non trovi del cuculo ozioso i piccolini” cantilenò una voce nella mia testa) e accostai davanti alla villetta di Christian.

Non avevo avuto problemi a trovarla: il GPS. Già… com’era quella storia della macchina del tempo e delle illusioni?

Non appena vide l’auto – non doveva ricevere molte visite, ultimamente – Christian si alzò dalla sdraio e mi venne incontro.

Era ingrassato e i suoi capelli non avevano più quel nero corvino da adolescente. Persino la sua caratteristica abbronzatura si era ingrigita.

Lo sapevo già, ovviamente.

Un tempo, gli amici d’infanzia il più delle volte rimanevano amici d’infanzia. Ora non più. Internet ti permette quasi sempre di ritrovare chi vuoi ritrovare… e fa ritrovare te anche quando non vorresti essere ritrovato. Non sono sicuro che sia un bene, ma forse sono solo borbottii di un nostalgico; i primi, debolissimi segnali della vecchiaia che si avvicina.

Scesi a mia volta dall’auto chiedendomi se la mia immagine dal vivo fosse peggiore di quella sul web. Lo era, naturalmente: una piccola rivincita del reale sul virtuale.

Christian raggiunse la fine del vialetto e si fermò appoggiando gli avambracci sul cancello d’ingresso. Era un poliziotto, e sapeva quanto è facile beccarsi un’accusa di evasione dai domiciliari.

«Eccoti» disse.

Chiusi lo sportello e, invece di porgergli la mano, mi asciugai il sudore.

Faceva caldo, e, senza l’aria che entrava dai finestrini, ancora più caldo.

Le cicale cantavano a tutto spiano.

«Eccomi» risposi.

Tutti i racconti

1
1
11

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

2
1
14

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

4
6
29

Road to H.P.L. 1/2

17 December 2025

Cominciò tutto nel più classico e romanzesco dei modi, vale a dire il ritrovamento di un manoscritto. Mi trovavo all’interno di un negozio di libri d’antiquariato in piazza Vittorio Veneto a Montecatini Terme, a pochi passi da casa mia. Ero in cerca di un’edizione rara dello “Scannatoio” di Zola [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
5
19

Se fossi Cecco e non lo sono

17 December 2025

Ah, se fossi poeta! Direi che se la tua voce si potesse sniffare sentirei vaniglia dolce e leggera, rosa suadente, caffè caldo e forte e rum capace di ammaliare! Si potesse bere come Passito ne terrei un bicchiere per un pomeriggio intero, s'assaggiasse ne sarei goloso come torte di ottimo pasticcere. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Maria Merlo: Molto bella davvero. Like.

  • ducapaso: Paolo, Filiberto, Dax, Maria a voi un grande abbraccio di ringraziamento, temevo [...]

6
7
53

Il mistero dei gelati molli

16 December 2025

Da quando è in pensione Ernesto ha scoperto che le giornate sono lunghe, ma le sere lo sono di più. Per questo ha inventato un rito, una piccola cerimonia personale che nessuno gli può contestare: alle nove in punto si mangia un gelato. Alle nove esatte, non un minuto prima, non un minuto dopo. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • FuoriFuoco: Grazie a tutti. L’idea era proprio quella di partire da una situazione [...]

  • AliDiNotte: Bello mi piace il finale rassegnato ma anche di chi ormai si arrende e fa un [...]

3
9
48

Una certa dignità

La gabbia del Signor Cesare

16 December 2025

Come tutte le mattine, alle sei in punto, Salvatore il custode del palazzo nobiliare Paparo nel centro storico di Napoli, si dedicò alle pulizie del cortile e dello spazio davanti al portone. Un paio di colpi di scopa e poi buttò tutto per strada, un budello dove il sole faticava ad arrivare e [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Rubrus: Sono situazioni relativamente comuni, specie nelle grandi città, in [...]

  • Dax: Racconto carino...mi spiace per Cesare. like

3
2
32

CENTRALE PARANOICA 9

HARD STONED BOY

15 December 2025

Hi, qui è la centrale paranoica. Non va benissimo, hanno fiutato l’intruso e mi cercano. Non sanno chi sono, cosa sono e che faccio, così ad ogni buon conto ci provano a sterminarmi. Intanto hanno sigillato lo Psychotronic e sparso una specie di DDT digitale tutt’attorno all’area... E che mai [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like.
    scrivi bene e lo sai.
    Ti piace provocare scandalizzare se [...]

  • Dax: Un racconto eccentrico. Fatico a comprenderne il senso..Like

3
4
43

Prima di casa

15 December 2025

«Mio Dio! Ancora tre ore di macchina devo fare!» pensò, lo sguardo fisso sulla strada oltre il parabrezza. Il tramonto incendiava il paesaggio di un rosso vivido: sarebbe stato romanticissimo goderne accanto alla sua compagna, magari con un drink in mano. Invece eccolo lì, solo, a guidare verso [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: bello, intenso...mi spiace per il protagonista 😢.
    like

  • Rubrus: Come dicevo, rieccomi. Devo dire che per un habituè del genere avevo [...]

4
7
45

Carta straccia

14 December 2025

Guidavo quella Cadillac diroccata, che sbuffava fumo grigio. Avevo lasciato Billy, mi inquietava parecchio. Stava al quindicesimo piano con il suo strano gatto siamese, quello con una splendida eterocromia iridea. Aveva cambiato la serratura di casa almeno tre volte, ma qualcuno era riuscito a [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
40

Pensieri sulle persone

Intrusione nella mia testa in un venerdì sera

14 December 2025

Da piccola m'immaginavo come la protagonista di un film, nel quale tutto e tutti mi ruotavano intorno. Fantasticavo nel vederli seduti al cinema che guardavano la mia vita di tutti i giorni sul grande schermo, ridendo e commentando ciò che dicevo e facevo. Poi, crescendo, l'ego si ridimensiona [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Riccardo: benvenuta, ed un buon esordio.
    cerca un nick rispetto all anonimato 🤗
    identifica [...]

  • Smoki: Per fortuna le relazioni mutano assieme alle persone. Se rimanessero sempre [...]

2
4
40

La creatura 2/2

13 December 2025

Un giorno Maria stava esaminando uno di quei reperti ed era completamente sola, immersa nella meditazione su quei segni incisi. Quando, a un tratto, sentì dei suoni: una musica disarmoniosa, del tutto fuori da ogni schema armonico. Poi vide che qualcosa si era mosso nella parete — o era la parete [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
4
36

Mio nonno

13 December 2025

Ognuno di noi vive o vivrà la propria morte, io vivo ogni giorno la morte degli altri. Sai nonno, il primo morto che ho visto eri tu, avevo sedici anni, ti ricordi? Ti avevano sistemato in una bara-frigo nella tua stanza al piano terreno dove impagliavi le sedie, era il tuo laboratorio. In quella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Smoki:
    Questo nonno con gli occhi chiari e le mani magiche mi ricorda un po' [...]

  • GustavLebo: Grazie a tutti. Smoki ti ha steso forse perche è tutto vero.

Torna su