Assumo un atteggiamento scettico nell’ascoltare racconti di eventi l’origine dei quali per il narratore pare non riconducibile all’umana natura. Tuttavia, un episodio, le cui conseguenze ho impresse sul corpo, ha imposto un brusco e repentino mutamento al mio atteggiamento. Ne converrete. 

Sono ospite di un amico che risiede in un piccolo comune della Romagna-Toscana, all’interno di un palazzo secentesco. L'appartamento è ricavato dagli ambienti un tempo adibiti a cucine. 

A testimonianza, in una nicchia è presente il pozzo, un tempo utilizzato per l’approvvigionamento dell’acqua potabile, ora elemento d'arredo. Durante la cena, il mio ospite, mi racconta che lì, in quello scavo verticale, oltre due secoli or sono, nel breve periodo in cui le lucciole illuminano il parco del palazzo, vi si gettò Galatea, eterea figlia del responsabile delle cucine. 

La giovane era intenta alla preparazione di una pietanza per il suo amore, Brando, per ricambiare il pegno d'amore che le aveva donato: un ciondolo a forma di cuore, ricavato da una vecchia ed inservibile marmitta. 

Improvvisamente, le sue vesti, a causa di un tizzone ardente, s’incendiarono. 

La poveretta, per non perire arsa, si gettò nel pozzo. 

Al fine di evitare che la putrefazione delle sue carni contaminasse l’acqua, si tentò di recuperare il corpo, ma ogni ricerca fu vana.
Tale accadimento, non avendo spiegazione alcuna, fu ricondotto a qualche maleficio. 

Così, il pozzo e le cucine furono benedette dalla mano allenata del vescovo.
Si narra che dopo qualche tempo, quando le lucciole compaiono nel parco, si sia veduto lo spirito di Galatea piangente, nei pressi della piccola cappella eretta in fede della Madonna della Neve. Al collo rosseggiava un piccolo cuore incandescente.
Dopo la narrazione di questo triste e breve aneddoto, la notte trascorse avvolta in una coltre di sonno profondo. 

Nelle fantasie notturne, condizionate dal Sangiovese, Galatea mi comparve in tutta la sua bellezza: fluenti capelli neri, occhi nocciola, labbra rosse, seno abbondante e sodo, fianchi ben delineati. 

Tendendomi la mano, quasi correndo per i vicoli acciottolati, mi condusse alla bottega del fabbro ed ivi si fermò.
“Eccolo, lo vedi Brando, come è bello anche se sporco di fuliggine? Guarda come si gonfia il muscolo sudato mentre batte il maglio. E quella bruciatura sull’avambraccio? Un giorno diverrò la sua sposa ed ogni sera, godrò nel lavarlo accuratamente, prima che...il suo..” - mimò il gesto - “mi percuota dentro. Quando mi ha chiesto se in cucina ci fosse stata una vecchia pentola, non ho esitato” - così disse giocando con il ciondolo pendente a forma di cuore.
Il giovane si volse, le sorrise dolcemente, lo sguardo penetrante e luminoso, le labbra carnose sotto un piccolo naso dritto le inviarono un bacio delicato. Era proprio un bel giovane.
In disparte tra il barlume della fucina un viso si intravedeva con un ghigno poco rassicurante. Era il fratello dell’innamorato, così dedussi stanti alcune particolarità comuni, intento ad affilare alcuni coltelli.
Sulla strada del ritorno Galatea non fece altro che parlare del suo amore corrisposto, dei loro progetti, dei figli. “Chissà a chi somiglieranno!” - esclamava interrogativamente.
Durante l’attraversamento del ponte della vecchia fontana la sua mano fu strappata dalla mia, come da un turbine di vento, senza che io potessi intervenire. 

Rimasi per alcuni istanti immobile come lo si può essere solo nei sogni. Una figura travisata da uno scuro mantello la trascinò via, verso il vicino castagneto, ponendole uno straccio sulla bocca. 

Si fermarono ove gli alberi ombreggiavano un piccolo capanno di pietra al cui interno crepitava un fuoco, poiché dal comignolo usciva fumo. Sul retro udii il grugnire di alcuni maiali chiusi in un recinto; dedussi fosse l’allevamento a servizio del palazzo. Dal cappuccio del mantello comparvero le fattezze del viso ghignante che vidi nell’ombra della fucina. Non era somigliante a Brando, era identico. Era Canzio, il gemello di Brando, macellaio presso le cucine. Quell’uomo adagiò a terra, senza accortezza alcuna, il corpo di Galatea privo di sensi e iniziò a strapparle il vestito di dosso. Si fermò a contemplare quella nudità e, avidamente come bestia affamata la violò in ogni sua parte, ghermendole il collo sino a che la poveretta non smise di respirare, rantolando il nome del suo assassino. 

Al termine della soddisfatta violenza, con una saracca romagnola le trafisse il seno e la gettò tra i maiali. 

Rimasi inorridito, mi parve di udire nel sonno un mio gridare inespresso in gola. 

Entrò nel capanno e gettò il vestito ed il ciondolo tra le fiamme, attese qualche attimo e prima che il fuoco li consumasse li raccolse avvolgendoli in un sacco. Come se nulla avesse commesso ritornò alle cucine, attraverso il parco. 

Nei pressi della cappella, il cuore, rosso come la brace bucò la trama del sacco e rotolò a terra insinuandosi in una fessura tra due gradini che consentono l'accesso alla cappella, precipitando nella cripta sottostante. Furono le ultime immagini, poi, d'improvviso ritornai al presente con lo sguardo attonito al soffitto. Durante la colazione, raccontai al mio amico quanto avevo sognato e decidemmo, subito, con ancora il pigiama indosso ed il caffè che si raffreddava nelle tazzine, di ritrovare quel cuore. 

All'interno della cappella, muniti degli accessori del camino, come attrezzi, rimuovemmo la polvere dalla fessura perimetrale della botola che dal pavimento della cappella, consentiva l'accesso alla cripta. Per sollevarla utilizammo un quadrello del cancello in ferro battuto. 

Il pesante disco di pietra si distaccò dal suo alveo infondendoci timorosa curiosità. Il buio sottostante non consentiva di percepirne la profondità ed eravamo sprovvisti di torce e attrezzatura per immergerci. Ritornammo più tardi con una scala in corda dinamica, e due lampade all'interno degli zaini. Fissammo la scala all'altare e scendemmo. 

Poggiati i piedi a terra, scrutammo quello spazio oscuro. L'ambiente sembrava più ampio della cappella sovrastante e, contrariamente a quanto ci aspettavamo, era asciutto e privo di alcun odore. 

Illuminato il pavimento vi scorgemmo uno scheletro mummificato coperto da un mantello. Il cranio era aperto in due da un pesante martello da forgia. Poco lontano un altro scheletro, maschile, un maglio in una mano il ciondolo a forma di cuore nell'altra. Uscimmo in silenzio, senza toccare alcunché. Riponemmo la botola nella sua posizione chiudendo l’epilogo di quella tragedia. 

Usciti dalla cappella, il sole era già tramontato, nugoli di lucciole ci illuminarono il cammino. 

Il mio amico ed io ci guardammo negli occhi e ci baciammo. 

Fu una notte nuova e movimentata. Al mattino, durante la rasatura, notai che nella parte anteriore del collo, proprio sulla sporgenza formata dalla laringe, era apparsa una macchia a forma di cuore, piccolo segno indelebile di una lieve bruciatura.

Tutti i racconti

4
4
15

Umanoidi contro (1 di 2)

Esercizio di scrittura creativa - Fantasy

05 September 2025

"... In corsia 1 Ramsete, in corsia 2 Ben Hur, in corsia 3 Phenomeno, in corsia 4 Dorando, poi Usquesto in quinta, Aldenos in sesta, Sankara in settima. All'ottava Kociss e in ultima il campione uscente, Xian Ba. Atene saluta i telespettatori collegati. L'antico ovale della capitale greca, già [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: uovBravissimo Teo!!!!!!......Ecco questo potrebbe essere il classico esempio [...]

  • An Old Luca: 👍 Bello!
    mi toccherà aspettare mezzanotte sveglio per sapere subiito [...]

1
3
14

Lampadina

05 September 2025

Seduto al tavolo della cucina fisso la lampadina la cui resistenza è bruciata e finalmente capisco perché da un po’ di tempo a questa parte non ho più idee brillanti ma solo confusi pensieri: si è bruciata la lampadina che illuminava il cervello. Diversamente da quella che penzola dal soffitto, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: Altro consiglio per te e per tutti coloro che passano di qua: interagire nel [...]

  • Nora Babudri: Perché in altra sede ho avuto una cattiva esperienza. Ringrazio comunque [...]

1
1
20

RAFFREDDARE L'INSALATA

Una poesia in lingua e dialetto piemontese

04 September 2025

RAFFREDDARE L'INSALATA Per raffreddare l'Insalata Non c'è fretta, non c'è ansia, il verde attende il suo riscatto. L'acqua gelida scivola, danza, un abbraccio fresco, un patto. Le foglie croccanti, risvegliate, dalla forza del freddo bacio. Gocce di rugiada, ammucchiata, lasciano un sapore di [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

2
3
22

I Ritorni dell’Infanzia e le Ombre del Presente

Ricordando chi sono stato ancora una volta mi confesso

04 September 2025

A volte, anzi spesso, mi assale una nostalgia profonda, una nostalgia che si insinua nelle pieghe della mia esistenza quotidiana. È un richiamo irresistibile, un eco di ricordi lontani che riaffiora con una precisione inquietante. Il pensiero torna a quei pomeriggi assolati, in cui i prati si [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Sicuramente ognuno di noi ha, in misura più o meno grande, nostalgia [...]

  • Ondine: Prima di tutto mi sono commossa, e ogni tua parola la condivido, ma... come [...]

4
9
30

Fantasmi 2/2

03 September 2025

Quella sera non dormì. Vagò per casa come un'anima in pena. Quando la notte calò, la luna salì alta nel cielo. C’era una luce lattiginosa, irregolare, e un silenzio strano. Ogni tanto, in lontananza, si sentiva l’abbaiare secco di un cane. Oppure qualcosa che gli somigliava. Aspettò che le luci [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
4
18

Amnesia

L'apparenza inganna

03 September 2025

Capitolo I – Il cratere Si rialzò da terra barcollando, la testa pesante, le gambe instabili. La tuta, sporca di polvere e detriti, aderiva al corpo sudato. La vista, ancora confusa, gli restituiva appena i contorni di un paesaggio desolato: pianure brulle, valli scavate dal tempo, rocce appuntite, [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Surya6: Un racconto che ti spiazza a ogni capitolo e un finale che ti lascia senza [...]

  • zeroassoluto: Secondo me ritmo troppo veloce e capitoli slegati, ma tutto giustificato dalla [...]

5
4
32

De la mirabile e spaventevole ventura di frate Bartimeo

02 September 2025

Io, frate Bartimeo da San Giusto, queste parole intendo lasciare a fede di memoria, acciocché i posteri sappiano d’un caso occorsomi nell’anno del Signore mille duecento novantasette, tempo in cui, sebbene le mie membra avessero ancora vigore di gioventù, la barba già si chiazzava d’argento e la [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
23

Fantasmi 1/2

02 September 2025

Si chiamava Marco. Viveva con i genitori in una casa in un piccolo paese della provincia di Modena. Da quasi un anno non lavorava. Dopo che l’avevano licenziato, aveva smesso di seguire orari, impegni, calendari e le giornate si erano fatte lente, quasi avessero assunto densità. Si svegliava presto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

8
8
34

È Così l'amore

01 September 2025

È così l'amore Un campo di papaveri rossi ondeggiava, dolcemente cullato, da una venticello serale, sotto un cielo ombreggiato da accenni di nuvole bianche. Tra quei fiori infuocati, si trovavano per caso due anime, destinate a incontrarsi. È così l'amore, come una pioggia in aprile arriva [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Red roses: Grazie Dario...invidio la tua compagna...
    Ma per te davvero esistono amori [...]

  • zeroassoluto: A volte ci si innamora dell'Amore e non c'è donna che tenga...

3
8
32

La lettera - 2/2

01 September 2025

Il postino diede ad Anna la lettera di Kai sul pianerottolo. Lei era ancora in camicia da notte e scapigliata e si ritrovò a tenere quell’oggetto in mano. Aveva paura di aprirla. La lettera era una fessura nel muro della loro vita. Kai scriveva di ciò che non poteva dirle a voce. Parlava di una [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
4
27

La lettera - 1/2

31 August 2025

Non si vedevano spesso. Forse tre, quattro volte l’anno. E neppure si scrivevano spesso. Qualche Mail, dal lavoro e senza fronzoli. Mai un messaggio WhatsApp. Troppo pericoloso per i rispettivi partner. Non bisognava dare nessun allarme, nessuna famiglia era in pericolo, nessun rapporto si doveva [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ecate: Fedifraghi.... Paolo, hai ripescato una parola "antica". Sì, [...]

  • zeroassoluto: Bravissima! Scrivimi... Aspetto la lettera...

2
3
34

UNA TEGOLA IN TESTA..

31 August 2025

Quel pomeriggio avevo appeso un vecchia tegola decorata per abbellire la facciata della mia casa di Badolato Borgo, ma la sera, nel letto, mi ritrovai a ragionare sulla possibilità che, per un motivo o per un altro, per un colpo di vento, sarebbe potuta cadere sulla testa di qualcuno con tutte [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Teo Bo: Non so se questo (LDM) sia lo spazio ideale per discutere di questi temi. [...]

  • zeroassoluto: Condivido tutto... per il resto c'è sempre il Blog

Torna su