Felicina Collanti viveva al secondo piano di un palazzo popolare di una certa via, in una qualunque città. Le donne della sua famiglia, da tradizione secolare, avevano svolto tutte attività casalinghe. Nessuna di loro aveva mai lavorato fuori dalle mura domestiche e Felicina era l’ultima della generazione a mantenere integro il motto “casalinghe unitevi per risparmiare”.

La signora Collanti era nata casalinga: ne aveva l’aspetto, la mentalità, il modo di agire e la fierezza. Il suo comportamento era tipico della casalinga retrò, stile anni ’60, perché lì s’era fermata: indossava vestaglie smanicate a fiori grandi e sgargianti; portava ciabatte consunte, sbiadite e leggermente sformate dal grosso alluce sporgente; spesso aveva i capelli arrotolati in grossi bigodini tenuti fermi da una retina sintetica color verde oliva, che annodava con un vistoso fiocco sulla fronte. Non si vergognava mai del suo abbigliamento trasandato, anzi, ne era fiera, si sentiva a proprio agio mentre svolgeva le faccende domestiche e canticchiava sottovoce le canzoni che trasmettevano alla radio.

Felicina Collanti era rimasta vedova da parecchi anni e non aveva quasi amiche, il suo unico passatempo era girovagare nei supermercati di tutto il circondario alla ricerca delle migliori offerte su cui risparmiare. Le cassiere, le commesse, i direttori dei market, oramai, la conoscevano bene e conoscevano anche le sue piccole manie e le sue richieste spesso improponibili.

Felicina Collanti aveva un suo schema ben preciso per quanto riguardava la spesa e il risparmio: generalmente usciva nelle ore 

della tarda mattinata oppure verso sera, questo le dava l’opportunità di trovare le offerte migliori della giornata. 

Ad esempio verso mezzogiorno al banco del pesce si potevano trovare i resti dell’ultimo trancio, zeppo di spine, che nessuno aveva acquistato; oppure l’ultimo etto di acciughe che sarebbe senza dubbio andato a finire nella pattumiera. Era lì che Felicina interveniva, contrattava e acquistava. Il pescivendolo, spesso e volentieri, per evitare estenuanti contrattazioni a fine giornata, finiva per regalarle la merce e la nostra casalinga provetta, tutta scodinzolante usciva dal negozio in preda all’euforia più totale. Verso sera invece, la nostra signora Collanti, faceva visita al reparto frutta e verdura. Gli affari non mancavano mai: verdure ormai passite alla fine della giornata, frutta andata a male per qualche caduta dallo scaffale, prodotti che non sarebbero serviti per il giorno successivo e che l’addetto all’ortofrutta avrebbe dovuto gettare. Ecco allora che la nostra Felicina entrava in azione: si appostava accanto al bidone dell’immondizia e, conoscendo ormai a memoria gli orari del fruttivendolo, non doveva attendere molto.

“Che fa? La butta? È un peccato! Se mi fa un prezzo di favore la compro io.”

Spesso a tarda sera nessuno ha voglia di discutere sul prezzo della verdura o della frutta, dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro trascorsa dietro ad un banco alimentare i piedi dolgono, le braccia fanno male a tirar su cassette pesanti e la 
testa scoppia, non si vede proprio l’ora di rincasare e mettersi comodi sopra ad un bel divano con le gambe stese e un cuscino dietro alla nuca, figuriamoci se si ha voglia di contrattare sul prezzo della merce che sta per finire al macero.

“Prego, signora Felicina, se la prenda pure tutta!”

Spesa fatta. 

Felicina Collanti adorava anche collezionare i costosissimi sacchetti della spesa. Generalmente questi accessori si possono acquistare al costo di 20 centesimi alle casse, ma la nostra casalinga era ben lungi dall’idea di spendere la cospicua cifra in materiale ritenuto superfluo, quindi, generalmente apriva la sua capiente borsa e estraeva quantità indescrivibili di borsine plasticate per riporre i suoi acquisti. 

Ora, si dà il caso, che Felicina avesse scoperto, durante le sue perlustrazioni ai mercati, un negozio che elargiva sacchetti gratis alle clienti. Ogni giorno vi passava e acquistando anche solo un piccolo panino di burro richiedeva l’ambita borsina. Bella, robusta, di un vivo colore arancione e la scritta del market in questione ai fini pubblicitari. Nel corso della sua vita aveva immagazzinato la bellezza di 2500 buste in plastica e, felice come una pasqua, non vedeva l’ora di rincasare e piegare meticolosamente il bottino in modo da trasformarlo in tanti triangoli minuscoli che riponeva dentro ad un altro sacchetto. “Il sacchetto dei sacchetti” come lei lo chiamava. Ricolmo e colorato era la sua gioia, il suo tesoro custodito e non li usava neppure per riporre l’immondizia, dato che, essendo sola, usava i

cartocci del latte vuoto aperti con apposite forbici. Nulla andava gettato. Collanti Felicina non era appassionata solo di borsine per la spesa, altra grande passione era la collezione di carta oleata in cui gli alimenti venduti sfusi, vengono fasciati. Carta per conservare carne, pesce, prosciutti, formaggi, ecc… La nostra casalinga risparmiatrice, una volta consumato l’alimento, puliva per bene il foglio di carta in cui era contenuto, lo stendeva ad asciugare come fosse stato bucato di giornata e lo, udite! Udite! Stirava! Si, signori, Felicina Collanti stirava ogni singolo, minuscolo pezzetto di carta oleata le capitasse a tiro. Piegato per bene lo riponeva nel forno, sotto ai fornelli della cucina a gas. Chiunque avesse aperto lo sportello di quel forno sarebbe rimasto a bocca aperta nel considerare quanto fossero ordinati tutti quei foglietti sovrapposti l’uno all’altro. Peccato che spesso e volentieri, le rare volte in cui accendeva detto forno, capitava che qualche foglio scivolasse in angoli oscuri, dove occhio umano non arrivava a vedere e, una volta raggiunta la temperatura di 280°, le fiamme divampassero all’interno del forno come fosse stato un caminetto acceso. In quel frangente Felicina perdeva qualche punto rispetto a tutte le casalinghe del mondo…

 

Tutti i racconti

3
3
26

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Un presepio contemporaneo, in sostanza. Personalmente, non ci vedo nulla di [...]

  • Maria Merlo: Racconto natalizio di buona fattura. Like.

5
3
21

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

8
12
57

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Smoki mi piaci maggiormente perche' interagisci e offri spiegazioni dei [...]

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

2
5
29

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
30

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
32

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

2
2
32

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
34

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
43

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
4
47

Road to H.P.L. 2/2

18 December 2025

Mi svegliai la mattina seguente in preda all’euforia per la scoperta che avevo fatto; ero così eccitato che quel giorno stesso decisi che avrei seguito, come una bibbia, tutto ciò che quel manoscritto di cento anni fa mi avrebbe rivelato. Incontrai a metà mattinata un mio caro amico che non vedevo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

11
13
61

Palermo, 1929

La bottega dei giocattoli

18 December 2025

È quasi il tramonto e sulla Passeggiata delle Cattive si intravede un timido arcobaleno. Una bambina, forse di 10 anni, porta con sé un fagotto di pezza e trascina per mano il fratellino recalcitrante. Si dirigono verso la Kalsa. «Spera che il signor Impallomeni possa ripararla, altrimenti sono [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

Torna su