Io ero contento mi parlasse di ciò, e soprattutto ero contento perché precedentemente avevo sempre incontrato ragazze che volevano essere scopate in maniera cattiva, prese a schiaffi, chinate e scopate nei posti peggiori, arrivando a sentirsi dei veri e propri corpi devoti esclusivamente al piacere maschile. E per me non era un problema, le scopavo così, le mettevo a 90, le prendevo a schiaffi sul culo, tenevo loro le gambe alzate, le stringevo nel collo mentre le scopavo, e loro venivano, si eccitavano così, e non ho mai capito se realmente nell'indole di una donna ci fosse quest'istinto nell'essere posseduta, quasi schiava, e di arrivare al piacere estremo e quindi all'orgasmo soltanto in questa maniera.

Lei però non era così.

Lei non voleva essere scopata come tutte le altre.

A lei piaceva essere parte pari durante un rapporto, potermi stuzzicare e sedurre e un attimo dopo essere lei vittima di una seduzione da parte mia, ma senza mai permettere a nessuno dei due di avere veramente in mano il pallino del gioco. La mia immaginazione in quel momento era arrivata a slacciarle il ferretto del reggiseno, quell'esatto istante in cui l'unica cosa che tiene incollato il reggiseno al seno è l'attrito formatosi tra le tette e il tessuto dell'indumento intimo durante il tempo in cui è stato indossato, un secondo prima di essere liberato anche dalle spalle e lasciato cadere a terra, scoprendo completamente il seno della persona in questione.

Non avevo immaginato altro, non volevo immaginare altro, volevo tenere ferma quell'immagine in testa mentre mi raccontava di come lei avrebbe voluto parlare durante un rapporto, raccontarsi cose, esprimere opinioni, pareri personali, tutto ciò ovviamente inerente al rapporto sessuale in sé, con precisi e costanti riferimenti a quanto l'uno volesse fare provare piacere all'altro, e in questo enorme potere nel poter fare provare piacere all'altra persona far sorgere quasi una sorta di padronanza, di arma segreta che niente e nessuno avrebbe potuto contrastare; ovviamente il tutto in maniera equa, senza che nessuno dei due avesse mai effettivamente la possibilità di condizionare pesantemente l'altro per via del piacere che l'altro stesso voleva provare e scongiurava di volere.

Dopo quel caffè, lungo circa 3 ore, lei mi chiese se avevo da fare per la sera. Intendiamoci bene, io abitavo a più di 100 km di distanza, non avevo una macchina, e l'ultimo treno che avrebbe potuto riportarmi a casa partiva alle 20 dalla stazione di Milano Centrale, vicino a dove eravamo. Non avevo modo di tornare prima delle 6 del mattino se fossi rimasto lì oltre alle 20, e sinceramente la cosa un po' mi preoccupava, perché ipotizzavo che magari lei intendesse "stasera" fino all'una, o alle due, e che poi volesse andare giustamente a dormire, mentre io sarei dovuto resistere fino alle 6, e soprattutto non mi sarei dovuto muovere da lì.

Invece mi propose di star svegli tutta la notte, come si dice in gergo giovanile "fare after", quindi star svegli fino all'alba. Devo ammettere che non sentivo quell'espressione da quando avevo circa 16 anni e mi fece immediatamente pensare fosse una cosa da ragazzetti, da super ribellini che vogliono fottere il mondo stando svegli oltre all'ora prestabilita dai genitori. Poi pensai però che non sarebbe stato male, che sarebbe stato particolare proprio perché non ci conoscevamo e avremmo avuto un sacco di cose da fare. Quindi accettai e prendemmo una metro per andare dove abitava lei, in un paesino fuori Milano, il tutto dopo aver fatto scorta di una decina di birre in un supermarket vicino ai Navigli.

Dopo circa un'ora di metro e aver attraversato la Lombardia in obliquo arrivammo al paesino, quando già il sole era calato e i ragazzi erano fuori dai bar a bere e urlare termini e frasi super virili per farsi splendidi coi propri amici. Era circa la prima metà di settembre, la scuola e i più comuni dei lavori sarebbero iniziati la settimana successiva e la gente aveva ancora voglia di distrarsi un po'. Bevemmo ai piedi di una Chiesa, sui gradini, con davanti a noi gli zaini che emettevano rumore di vetro ad ogni piccolo spostamento causato dal cercare un fazzoletto oppure l'apri bottiglia. Ammetto che per via dell'alcol nel mio corpo, per via dell'ora buia, per via del fatto che fossimo assieme ormai da una decina di ore, cominciai ad eccitarmi molto quando riprendemmo fugacemente l'ambito sessuale e poi le sue labbra ora si muovevano più lentamente, quasi a voler far rotolare fuori le parole, e i suoi sorrisi erano senza redini e pudore, totalmente liberi e disinibiti, probabilmente anche lei per via dell'alcol.

Successivamente mi propose di andare in una sorta di boschetto, non ricordo precisamente come lo chiamò, ma disse che ogni tanto ci andava coi suoi amici, che c'erano delle panchine dove saremmo potuti star tranquilli e riposare un po', dato che in tutto ciò si erano fatte le 3 del mattino.

Andammo a casa sua, la aspettai in garage, prese le chiavi della macchina della madre di nascosto in casa e si mise a guidare. Una cosa che mi mise un po' in imbarazzo ma che mi fece tremendamente piacere fu che non appena accesa la macchina partì una mia canzone, a sinonimo del fatto che precedentemente lei aveva ascoltato lì una mia canzone. Guidò per una ventina di minuti, poi entrò in questa strada sterrata, parcheggiò in un rientro del bosco e ci sedemmo in un panchina al freddo, senza che si vedesse nulla, con il rumore di un piccolo fiume davanti a noi che continuava il suo percorso incurante del fatto che lì affianco ci fossero due persone che si sarebbero volentieri strappate la pelle a vicenda.

Si mise sdraiata sulle mie gambe, con una piccola coperta che aveva in macchina sulle gambe, prendendomi la mano destra e tenendola sul suo seno, ma senza che ci fosse assolutamente nulla di volgare, in nessuna maniera. La cosa neppure mi eccitava, mi sembrava solo tanto dolce, come se volesse tenere il contatto con me anche mentre si addormentava.

Ricordo avesse dei capelli lunghissimi, faticavo a tenerli tutti sulla panchina, e penso di dover ammettere che un paio di volte mi siano caduti leggermente per terra e nel mentre io ero tremendamente mortificato, ma lei dormiva e non se ne accorgeva, e quasi ridevo da solo per ciò.

Poi si svegliò, mi accompagnò in stazione qualche minuto prima che il treno partisse.

Non la vidi mai più, seppi ben altro poco della sua vita. Non la baciai, perché era la prima volta che ci vedevamo, ed avrei voluto che il nostro bacio durasse alcuni minuti, e non avevamo tempo.

La salutai abbracciandola, e non la vidi mai più.

Tutti i racconti

1
2
7

Non eri tu.

02 May 2025

Non eri tu A farmi tremare il cuore Non eri tu A farmi scoppiare in lacrime Non eri tu A tenermi per mano Quando fuori c’era la tempesta E I nostri corpi Erano ignudi sotto la pioggia E le galassie ci guardavano Con rammarico e deferenza, Non eri tu A sussurrare ‘’ti amo’’ Mentre I tuoi occhi mentivano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • PRFF: I like.
    Ìn un cuore tradito il disincanto ci induce a non credere [...]

  • Virginia Lupo: molto triste questa poesia.
    bella ma triste.
    Mi permetta di esserle [...]

1
2
8

La metamorfosi

02 May 2025

Non ho piu una faccia. Ho una maschera. Quei 4 amici che mi leggono penseranno che tutti indossiamo una maschera per apparire come gli altri ci vogliono. Ma la mia non è una maschera metaforica è reale, in carne e ossa. Tutto è cominciato cinque mesi fa quando ricevetti una telefonata da una mia [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • PRFF: I like.
    bravo Dario piacevole come sempre la tua scorrevole scrittura. [...]

  • Virginia Lupo: caro Dario ,
    forse la sua anima è inquieta!
    Perciiò [...]

7
7
38

Resa dei conti

01 May 2025

« Rivestiti, dai, rivestiti e vattene in fretta ». Bagno, vestiti raccolti e indossati, scarico, rubinetto aperto e poi chiuso, oggetti raccolti. Si apre la porta ed esce una nuvola di vapore. Il condizionatore ronza furioso nel grande bagno senza finestra. Dalla strada arriva il rumore della [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
3
20

La maschera della virtù

01 May 2025

Nino era un bambino, con gli occhi grandi e curiosi come la luna piena. Ogni domenica, si recava all'oratorio con il suo amico Francesco, per giocare e ridere insieme. Ma il parroco, con la sua voce severa come un tuono, li costringeva a partecipare alla messa. Un giorno, mentre il prete parlava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
8
32

Acqua

Dax
30 April 2025

Acqua, La vita è in Lei la terra la brama l'uomo la usa, la sottovaluta, è solo Lei; Ma quando furor di cielo Incontra l'arroganza dell'uomo preso di sé, Che la dimora sua trascura, allora schiuma, e forza Onde che nulla ferma, Rivi e torrenti, diventan giganti dai mille denti. Lacrime e perdita, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: @,Dario Mazzolini.
    Grazie, poi controllo. Dici che l'iniziativa si [...]

  • Ondine: Attuale e limpida come l'acqua :)

5
6
26

Giuseppe

30 April 2025

Giuseppe chiuse la valigia, guardò il suo letto perfettamente rifatto, le mensole con i modellini di aereoplani che aveva collezionato con tanto impegno e il letto di suo fratello Mario. Quella stanza gli era sempre sembrata piccolissima per due persone, ma ora gli pareva bellissima. Si sedette [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
4
27

IL CANE DEL PROFESSOR JONES E UN CANE RANDAGIO

29 April 2025

Dexter era un collie di tre anni e viveva in una bella villa con giardino di proprietà del professor Jones. La casa del professore si trovava in periferia di un piccolo paese ed era sempre chiusa con un cancello con sbarre di ferro, dove da fuori si poteva guardare la bellezza del giardino ben [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Bello, in effetti due temi importanti medsi sullo dtesso tavolo. libertà [...]

  • Ondine: Ciao Luca. Mi e piaciuto tanto, piacevole da leggere e poi ... io amo le piccole [...]

3
12
40

Go to Mars

Storie colorate

29 April 2025

Bisogna ammetterlo che siamo troppo presi a guardare in giù che di rado guardiamo in su, naturalmente siamo troppo con i piedi a terra e poco con gli occhi verso le stelle, anche perché soprattutto nelle grandi città con l'inquinamento al top le stelle fanno flop e non possiamo vederle nella [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Walter Fest: ragazzi eccomi scusate il nuovo ritardo....Rubrus grazie tremila per essere [...]

  • Walter Fest: EDR. grazie tremila pure per te! In realta' nell'opera di rosso ce [...]

6
5
135

L'OBIETTIVO

un sogno irrazionale. O forse no?

28 April 2025

Fuori, il cielo iniziava a trasformare il giorno. Dentro, la Casa sembrava espandersi — a ogni passo — come se io camminassi in me stesso. Mi fermai. Davanti a me, uno specchio incastonato tra due colonne d’avorio. Non rifletteva. Nulla. Nemmeno me. A fianco, una penna continuava a scrivere. Non [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
13
25

STATHAM... JASON STATHAM

28 April 2025

Non so per quale motivo mi sentivo così, ma ciò che provavo era vero. Avevo realizzato che essere un duro era parte di me e non un coglione dal pugno facile. Io ero un duro davvero. Io ero Jason Statham. Al di là della finzione cinematografica che Hollywood mi aveva cucito addosso ero veramente [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
6
35

La rinascita di Angelica

27 April 2025

Era bellissima Angelica. Il suo corpo statuario, i suoi profondi occhi neri, un incanto. Era molto corteggiata. Non aveva ancora un legame stabile. Alla soglia dei trenta non si era mai innamorata veramente. Negli ultimi mesi al lavoro subiva la corte di un collega. Una sorta di seduzione che [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

13
8
73

Amante

frammento da una storia

27 April 2025

Questa volta non avevo chance . La convocazione era giunta con la solita telefonata. Ma questa volta il tono della voce ed un paio di imbarazzati silenzi, mi avevano fatto intuire ciò che mi aspettava. Sapevo sin dall'inizio che sarebbe arrivato il giorno in cui le cose mi avrebbero costretto [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • PRFF: brava Ondine.
    questo gioco meraviglioso che ci siamo scelti ci permette [...]

  • Dax: Storia carina,un po' monodomensionale. in effetti l'idea dell'Harem [...]

Torna su