All'alba, nella valle dei ciliegi in fiore se ne stavano in due, uno di fronte all'altro: il maestro e l'allieva.

Il maestro era in piedi, avvolto in un abito bianco di cotone grezzo che sembrava avesse tante storie da raccontare. Era vecchio e nodoso, più del bastone che usava per sorreggersi e su cui, in quel momento, appoggiava entrambe le mani.

In passato era stato un grande guerriero, ammirato e rispettato. Aveva fondato scuole in ogni grande città dell'Impero e addestrato numerosi discepoli, che erano diventati maestri a loro volta portando avanti i suoi insegnamenti.

Per tutta la vita aveva inseguito il segreto del dominio del vento, spingendo il corpo al limite di ciò che è terreno e superandolo. Eppure questo non gli concesse di apprendere l'essenza stessa del dominio del vento.

Incontrò l'allieva nel modo in cui avvengono tutte le cose importanti: per caso. Si scambiarono una sola occhiata, ma fu sufficiente al maestro per comprendere ciò che per una vita aveva inseguito: l'essenza del dominio del vento non è nel corpo, ma nello spirito.

È il farsi foglia che si lascia trasportare dai flutti. È il farsi vela gonfia e tesa verso la propria destinazione.

«Partiremo insieme e io ti insegnerò, affinchè tu possa insegnarmi.»

Furono le sole parole che proferì prima che iniziassero il loro viaggio insieme.

L'allieva se ne stava in ginocchio, fasciata in un kimono di seta nero. Aveva estratto la katana dall'obi e dopo averla alzata al cielo in segno di offerta, la aveva adagiata avanti a sè, quasi a volerla offrire al maestro. Era una gaikokujin, una straniera.

I lunghi capelli castani erano tirati e raccolti in una coda di cavallo alta, quasi a descrivere una falce. La pelle pallida, i lineamenti affilati e gli occhi profondi come pozzi la ammantavano di un fascino misterioso e insolito. Alcuni avevano sostenuto che assomigliasse a un kamaitachi, uno spirito del vento.

Non avrebbe saputo dire come si era trovata in quella terra, così lontana da casa. Era entrata in una spirale di aspettative deluse, di amori vigliacchi, di sensi di vuoto in mezzo a numerosi pieni, smarrendo la strada della magnificenza che racchiudeva dentro se stessa. Aveva patito, aveva patito molto, nel fisico e soprattutto nello spirito, arrivando a non ritenersi più degna dell'alito di vento che muoveva i suoi passi.

Quando aveva ricominciato a guardarsi intorno era già per le strade del mercato, spaesata ma non impaurita, impermeabile al nuovo, al diverso, al cambiamento, così convinta di non riuscire a essere accettata, accolta, amata. Quando incontrò il maestro restò perplessa dalle sue parole. Le veniva profondamente difficile capire cosa avrebbe mai potuto insegnare a quell'uomo, eppure non commentò oltre, limitandosi a seguirlo ovunque egli avesse voluto condurla.

Il giorno in cui raggiunsero la valle era chiaro a entrambi di trovarsi alla fine del loro viaggio. Era la solenne cerimonia del diploma. Così il maestro, che era diventato anche allievo, tirò un lungo sospiro prima di domandare: «Giunta alla fine del nostro viaggio insieme, sei pronta ad affidare le tua volontà al vento?»

Nel silenzio dell'alba l'allieva proferì con voce limpida e solenne: «Oggi decido...»

Con movimento fluido scattò all'inpiedi, afferrando la katana e assumendo una posizione di guardia di fronte al maestro, la lama che tagliava in due la figura dell'altro.

«Di vivere di scelte e non di occasioni.

Di cambiare e non di chiedere scusa.

Di essere motivata e non manipolata.

Di essere utile e non usata.

Decido di avere stima di me stessa, non di autocommiserarmi.

Di ascoltare la mia voce interiore, non le opinioni casuali degli altri.»

Si voltò di scatto, dando le spalle al maestro e descrivendo con la spada un lungo arco illuminato dal primo raggio di sole che si rifletteva sull'acciaio lucido della lama.

«Oggi decido di essere me.»

E il vento accolse quelle promesse avvolgendola con la prima pioggia di petali del Sakura.

Tutti i racconti

3
3
21

Una storia dal Polo Nord

24 December 2025

Era il 24 dicembre. In Lapponia, tutti gli gnomi erano indaffarati per finire gli ultimi doni mentre cantavano a squarciagola i canti di Natale. (Hai mai provato a cantare mentre fai un pacchetto? Guarda è una cosa difficilissima, eppure a loro riesce benissimo.) Intanto Babbo Natale, sprofondato [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

6
5
168

Procopia e il Cervo - 1/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

24 December 2025

C’era una volta, in un paese non troppo lontano, una bambina che si chiamava Procopia. Procopia viveva felice in un castello col tetto tutto d’oro zecchino insieme al padre, Re Paciocco, e alla madre, Regina Carina. Il Conte Stellario abitava giusto dirimpetto. Egli desiderava tantissimo per il [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
6
40

Maria o della Natività

23 December 2025

Milano non dormiva mai. I tram correvano sui binari, i Navigli brillavano di luci sospese e i grattacieli riflettevano il cielo notturno. Maria, stanca e affaticata, camminava accanto a Giuseppe che la sorreggeva, avvolta in un cappotto consumato. I suoi occhi nocciola, profondi e calmi, sembravano [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • An Old Luca: Bravo Dario
    e con l'occasione
    un augurio di feste serene per tutti [...]

  • Davide Cibic: Scritto bene, è un racconto che ha un ritmo e un incedere inesorabili. [...]

6
3
23

Il Valore del Donare: Le Radici di una Vita di Generosità

Genitori, insegnate ai vostri figli il valore della vita e del donare e non il valore di un cellulare.

23 December 2025

Da piccolo, vivendo a Chiaiano, un paese ricco di vegetazione, a pochi chilometri da Napoli, che per molti era sinonimo di salubrità, oggi deformato, umiliato, dalle varie costruzioni che ne hanno deturpato l'ambiente e dove gli abitanti non respirano più aria pura ma polvere di cemento. Negli [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Gennarino: Gentile Paolo grazi di cuore, Un caro saluto dalla mia stupenda Napoli.
    Buone [...]

  • Maria Merlo: Tanta dolcezza e verità. Bravo!

8
12
62

GOLDEN COCOA

22 December 2025

Alex occupa la sua solita postazione accanto alla vetrata della Praline, la piccola pasticceria del paese dove vive e della quale è cliente abituale. Osserva distratto i passanti seguire col naso l'aroma di vaniglia che invoglia ad entrare. Oggi la neve spray ricopre quasi per intero la vetrata [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Walter Fest: Smoki mi piaci maggiormente perche' interagisci e offri spiegazioni dei [...]

  • Smoki: Grazie Andromeda!
    Se non c'è un tocco positivo, non mi sento [...]

2
5
30

La stanza numero 49 - 3/3

22 December 2025

Ripenso a quello che è accaduto sabato, appena poche ore fa, eppure già mi sembra lontanissimo, come se appartenesse a un’altra vita. Avevo chiesto a mia sorella Maria di prepararmi una piccola borsa per un breve viaggio. Era un gesto innocente, naturale, che non le diede alcun sospetto. Poi andai [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
33

La stanza numero 49 - 2/3

21 December 2025

Ricordo quando il 4 agosto del 1935 arrivai alla piccola stazione di Brancaleone. Il treno sbuffò via lasciandomi in mezzo a un caldo secco, meridionale, che pareva venire dalla terra stessa. Avevo con me due valigie—più libri che vestiti—e addosso la condanna a tre anni di confino. La mia colpa [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
33

Il campo da calcio

21 December 2025

Il giorno in cui tornai al piccolo campo da calcio, e sentii di nuovo il fruscio degli alberi mossi dal vento, mi tornò alla mente qualcosa che avevo dimenticato da anni. Era proprio quel campo: il campo sportivo del paese dove è nata mia madre, Moliterno, un paese arrampicato sulle montagne della [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto di una dolcezza struggente, bravo.

  • CarloAnti: Grazie ma il suo spessore malinconico deriva da eventi autobiografici che conservo [...]

2
2
33

La stanza numero 49 - 1/3

20 December 2025

Salgo lentamente le scale dell’albergo. La mano scivola sul corrimano di legno, levigato da anni di passaggi: per un istante mi trasmette un calore piacevole. Mi hanno consegnato la chiave senza esitazioni, come se questa fosse una stanza qualunque, in un sabato d’agosto come tanti. Io invece so [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
37

COABITAZIONE - 2/2

Momenti di convivalità tra nonsense e umorismo

20 December 2025

Quel che sia, non la si sopravvaluti, la coabitazione, che è ben distante dalla convivenza. Coatti o signorili siano quelli che la praticano, la base di ogni coabitazione è la condivisione, coatta o meno. Ragioniamo sul dualismo, vi è un’innegabile differenza qualitativa: nella convivenza si condividono [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    la seconda ed ultima parte di questo racconto segna una netta discontinuità [...]

  • Davide Cibic: Ciao Paolo,
    ad accennare all’amore in genere non si sbaglia. Parlarne [...]

2
4
43

COABITAZIONE - 1/2

Momenti di convivialità tra nonsense e umorismo

19 December 2025

Il coabitare, ossia il terriccio su cui fiorisce il nostro vivere insieme. La coabitazione è il coabc della società, è la base e l’altezza un po’ di tutto, in particolare di ogni strumento urbanistico. E’ impensabile infatti che la totalità degli individui associati usufruisca di un alloggio a [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Davide Cibic: Grazie per la lettura, Dax. Per il futuro prometto qualche snellimento, purché [...]

  • Dax: Tranquillo, non devi basarti sulla mia opinione.😂

3
6
42

IL NUMERO UNO

19 December 2025

La lunga striscia d’asfalto che stavo percorrendo, aveva appena salutato l’area metropolitana con le sue guglie di cristallo e le sue torri a scandire ritmi e tempi del prepotente e recente sviluppo urbanistico della città. L’incombente presenza del cemento era, solo in parte, ingentilita dai numerosi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su