Ho ancora negli occhi le immagini che ho evocato nel racconto precedente quando mi sono svegliato. 5:30. Non male, stanotte ho dormito un sacco, quasi sei ore. Dopotutto, le altre mattine mi sono alzato prima delle Quattro, alle Tre e mezza, perfino alle Tre per restare in piedi anche 22 ore filate e poi stendermi sul letto per cercare il sonno.

Per uno strano impulso mi vesto ed esco, ho preso l’abitudine di camminare un pochino durante il giorno, ma in genere sono immerso nel torpore fino alle Dieci, oggi invece no: FUORI!

Pochi passi e sarò uscito dall’abitato, il tempo di guardare la piana e il marciapiede finirà, tornerò indietro per andare in un’altra direzione, poi un’altra ancora: praticamente il paesino è fatto da quattro case su un incrocio!

Da un cespuglio ornamentale una bacca mi sbarra la strada, appesa a un ramo che sporge. Mi soffermo a guardarla, rossa, matura (l’unica di quel ramo) con una grossa goccia d'acqua che pende in perenne equilibrio. Altre minuscole ne punteggiano la superficie, sul picciolo piccolissime foglioline stanno germogliando, più su, altre di un verde intenso creano un'armonia di colori perfetta. Per fortuna non ho il telefono, non avrei resistito alla tentazione di fotografarla per poi rimanere deluso di non vedere i dettagli risaltare come in un'immagine ritoccata da un grafico. No, la imprimo nella mia memoria, in tutta la sua bellezza e la tengo per me. Qualcuno forse la vedrà di giorno asciutta e impolverata e la mangerà, ma quel qualcuno non sono io adesso, la lascio ad essere perfetta di per sè, antitesi della rosa di de Saint-Exupéry.
Tempo di svoltare, di qua più case e troppo cemento, non arriverò in fondo.
Tra i palazzi intravedo una falce di Luna, mi meraviglio. “Eppure appena ieri la ricordo piena, piccola e bella in una notte limpida dall’inquinamento!”
No, non era ieri, era <prima>.
Sono passati dei lunghi giorni di dolore e disperazione da allora (DIETRO-FRONT!) da quando l’ho guardata, giorni in cui ho patito, giorni in cui pensavo di poter tenere dentro una ricchezza immane, che adesso ho strappato e buttato per permettermi di sopravvivere.

Devo proseguire, devo tornare ad essere quello freddo, arido che ero prima e aspettare di invecchiare inutilmente, farmi compagnia da solo.

Sì, volermi bene, come ho fatto durante il sogno, quando mi sono sforzato di provare empatia verso me stesso, quando ho immaginato di abbracciare il mio corpo, stringermi e darmi quell’amor proprio che non mi sono mai concesso e che sempre mi è mancato.
Tra i tetti lontani, spunta il Sole.
“Guarda Duca, è l’Alba, la dedico tutta a te”
Rido e piango insieme. Mi commuovo per un gesto forse stupido, perché l’Amore non si è mai riflesso in me eppure di quella bellezza ho bisogno. Ho bisogno di sentirmi abbracciato e protetto, ho bisogno di appoggiare il capo sulla spalla e commuovermi tra le braccia di me stesso, sentirmi amato e al tempo stesso sorridere soddisfatto della protezione che mi offro, dello spazio per sentire ed esprimere la Gioia e l’Emozione.
Guardo verso il Sole tra le lacrime. Tutto è color Giallo Alba, l’orizzonte di case e alberi è una linea diafana, i campi digradano verso l’Azzurro ai lati e un Verde Delicato mentre mi si avvicinano, il cielo è uniformemente Bianco, tutto è pace. Non so come ho ripreso a camminare tra le lacrime verso la fine anche di questo marciapiede. Poco oltre un ponticello carrabile scavalca il fosso e si affaccia su un campo seminato. Mi affaccio e mi fermo.
Anni e anni di Lavoro hanno trasformato questo panorama in una sottile arte pittorica: le file di germogli si stringono parallele dalle noiose ore che un contadino ha passato su un trattore verso una lontana vigna, dalla quale spunta, ancor più lontano e Grigio-Azzurro, il prossimo paese: i tetti delle case più alte, il campanile, un silos, la cisterna di un impianto antincendio come un papavero Grigio e isolato al margine delle case.
In diagonale, una fila di pali e la linea elettrica creano una geometria contrapposta a un capannone, come un’ideale stadera che fa perno sulla luce, ancora accesa, appesa al portone. Potrei immaginare di toccarla appena e far dondolare quella linea di pali!

Ogni colore è al suo posto, preso da una accurata tavolozza di sfumature, il Cielo celeste, la Terra, in piccoli grani così precisi da sembrare passati al vaglio, Marrone-Neri, i germogli che risaltano nel loro tenero Verde Lattato, la casa Bianco Vela con il cono di Luce Fredda al centro, i pali, Scuri della forza che li tiene ben solidi a Terra, la vigna Aviazione e il paese color Cenere.
Respiro Ogni Istante.
Mi abbraccio.
Mi voglio bene.
Sento il mio affetto che mi stringe.
E condivide.
Un germoglio di emozione nasce anche nel mio petto.

Tutti i racconti

1
1
5

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

1
1
2

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
1
3

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

4
5
27

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: Bene Riccardo e allora in appendice spiega la tua ispirazione e ti dico ancora [...]

  • Ondine: Nel rispetto di tutti e senza toni offensivi verso i lettori, lo scrittore [...]

1
4
20

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Chiara perdona la mia schiettezza che magari ti sembrerà fuori luogo. [...]

  • Ondine: Cara Chiara, ognuno a modo proprio, a secondo dei momenti che si attraversano, [...]

2
3
15

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: La chiusa basterebe giá. Per il mio gusto. like.

    "E l’ombra, [...]

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

8
10
48

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 2/2

12 September 2025

Cinque anni dopo, un vascello, carico di merce e con una decina di ragazzini urlanti a bordo, fece il suo ingresso nel porto del paese, mentre un po’ distaccati, al largo, c’erano un centinaio di velieri da guerra, armati con 100 cannoni pronti a far fuoco: era il Re Gervasio IV, che ritornava [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • zeroassoluto: Grazie a tutti.
    L'ho scritta come se la stessi raccontando ai miei [...]

  • Lawrence Dryvalley: Once upon a time... Vegan Edition! 😅🤣 Bella Zero, piaciuta la favola ma continuano [...]

6
14
39

Il cinghiale delle cinque

12 September 2025

Non so che ora sia. Forse è già mattina, ma non lo so con certezza. Un momento fa dormivo profondamente, e adesso sono sveglia. Completamente sveglia. Con un peso sul petto. Ci metto qualche secondo a rendermene conto. È come se qualcosa mi premesse contro il materasso, impedendomi di respirare [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Ondine: Brava brava brava, ti ho apprezzata dal tuo primo racconto, e c'e' [...]

  • Surya6: Grazie a tutti. In verità l idea non nasce dalla pubblicità del [...]

20
9
80

Non solo Rolex

una beneficenza "originale"

12 September 2025

L'idea era semplice. Bastava essere in due. Una bella coppia ben vestita. Blazer e regimental per lui, outfit decisamente più modaiolo per lei, con qualche audace trasparenza. Il solito cliché del maschio benestante, che al villone al mare, alla macchina di prestigio, e al Rolex di ordinanza aggiunge [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Ondine: Arrivo in po' in ritardo, hanno già detto tutto e ho condiviso i [...]

  • Aaron: Grazie Paolo per avermi citato nel tuo discorso di accettazione dell'Oscar! [...]

3
7
42

L’elemosinante

Vas
11 September 2025

Un uomo viene da te e vuole venderti dei calzini e quello che capisci è che ti sta chiedendo aiuto, in effetti potresti anche avere bisogno di un bel paio di calzini nuovi, ma non riesci lì nel momento a restare lucido. Ammettiamo pure che tu te ne accorga cioè che quei tuoi calzini assottigliati [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Miu: Bel testo.Mi ha colpito molto come hai raccontato la scena non dal punto di [...]

  • Ondine: Prezioso il tuo sforzo analitico. Piaciuto.

9
9
73

Una favola a lieto fine. Col Cavolo... 1/2

11 September 2025

C’era una volta, in un posto lontano, un regno sconosciuto ai più, abitato da un popolo che si faceva chiamare Brassicaceo. Era una popolazione tranquilla e variegata, con la pelle di diversi colori. Alcuni erano bianchi, ma c’erano anche i neri, i rossi… i più numerosi però erano i verdi, che [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Fantastica. Che idea originale trasformare cavoli e broccoli in re e regine! [...]

  • Teo Bo: Bella Zero! Leggo subito il seguito già trasmesso da redazione. Secondo [...]

6
10
59

Il lampo

10 September 2025

In questa stanza muoio di caldo, eppure sto bene. Seduto alla scrivania, rivolto verso la finestra. E’ sera, buio pesto, fuori si vedono soltanto le luci stradali. Dei cani abbaiano, delle macchine passano anche più veloci del dovuto. Davanti a me ho poche cose: un libro, una bottiglia d’acqua, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Leobiagi: Rubrus, l'ispirazione era proprio quella. nonostante non ami Pascoli come [...]

  • zeroassoluto: Benvenuto Leo in questo mondo di scribacchini attempati e non.
    Se studi [...]

Torna su