Rita sedeva sul suo letto, stava sfogliando un vecchio album di famiglia. Il giorno prima era morta la sua amica più cara, quasi una sorella per lei. Nella stanza era accesa una radio che diffondeva le note di 'Per Elisa' di Beethoven.

Il suo sguardo cadde su una fotografia in bianco e nero, la ritraeva mentre sfilava nella 'Processione dei misteri'. Aveva con sé un fiore.

Che emozione quel giorno! La notte precedente non aveva quasi dormito: era stata scelta per un ruolo importante, aveva il privilegio di partecipare a una importante manifestazione religiosa.

Ora tutti conoscono la 'Processione dei Misteri', agenzie turistiche organizzano viaggi per quell’occasione. Allora non era così, ma per la sua città era comunque un evento.

Era raggiante quel venerdì santo e tutti le avevano consigliato di nascondere la propria gioia: era pur sempre la rappresentazione della passione di Cristo!

Cadde una lacrima dal viso di Rita! Che nostalgia per la sua città, quanto le mancavano i cannoli, il cuscus con il pesce... e quel profumo di mare! Viveva da anni in Francia, ma una volta all’anno volava verso la sua città, un tuffo nei suoi ricordi più cari. Ultimamente però si era completamente dedicata all’amica malata. Tutto il resto era passato in secondo piano.

E se tornassi? Forse rivedere la mia città natale mi potrebbe donare consolazione, passeggiare per le vie che ho percorso da bambina donarmi conforto.

Forse il ritorno alle radici l’avrebbe rinvigorita, le avrebbe restituito nuova linfa.

Numerosi contrattempi la costrinsero a rinviare il viaggio finchè si decise. Il sette giugno salì finalmente sull’aereo.

La sera, quando arrivò, non fece caso alle bandiere che erano ovunque... sui balconi, appese ai negozi, fra poco anche sui lampioni. Non si chiese il perché. Andò semplicemente a dormire.

La mattina si alzò dopo un lungo sonno ristoratore, profondo e senza sogni.

Si recò nella pasticceria preferita.

“Buon giorno, avete dormito bene?”

“Dormito? L’unica che dormì questa notte fosti tu. E chi dorme più in questa città. Stiamo vivendo un bellissimo sogno e guai a chi ci sveglia”

Rita non capiva.

“Forse oggi accadrà qualcosa che aspettiamo tutti da centoundici anni”

La città dei centenari?

“Perché voi c’eravate centoundici anni fa? Io non c’ero”

Rita era sempre più convinta che fossero tutti ubriachi.

“State bevendo troppo o assumendo qualche droga?”

“Lo sai qual è la prima lettera dell’alfabeto italiano? Ecco, è la causa di tutto. Oggi potrebbe essere un giorno storico per questa città. La conosci la favola del Leicester? Oggi la nostra potrebbe essere dieci, cento, mille volte più bella”

Rita sorrise: si sentiva di nuovo a casa. Non sapeva che in città si sognava la promozione in serie A: si vedeva che mancava da troppo tempo. Eppure era come se fosse stata lì il giorno prima, come se il tempo si fosse fermato.

E a pranzo non poteva mancare una sosta in un ristorante per gustare il cuscus con il pesce. L’aveva cucinato tante volte alle sue amiche in Francia e loro avevano gradito.

Quel giorno rincontrò gente, si recò alla Chiesa del Purgatorio per la Messa, passeggiò per le strade della sua città.

Poi giunse la sera.

Le strade diventarono improvvisamente silenziose, tutti erano in casa o nei bar a seguire la finale dei playoff di calcio.

Rita non si sentì di unirsi a loro, aveva bisogno di rimanere sola con i propri pensieri. Non aveva ancora lo stato d’animo adatto per una festa. Il ritorno le aveva, però, fatto bene: si sentiva più leggera, più serena.

Purtroppo la partita sembrava prendere una direzione diversa da quella che tutti speravano

“Perdiamo due a zero dopo venti minuti. E pensare che ci sarebbe bastato un pareggio... quel sogno era troppo bello per potersi realizzare. Speravamo di diventare il Leicester italiano”, mormorò uno degli amici a Rita, “però è stato comunque bello sognare”. Dalla sua voce però trapelava delusione.

Rita non rispose nemmeno, raggiunse la spiaggia e si sedette. Il cielo era una trapunta di stelle, la temperatura incredibilmente mite (rispetto a quelle della Francia settentrionale).

Forse anche il suo ritorno era un’illusione, come quello della promozione in serie A della squadra della sua città? In fondo i momenti più importanti li aveva vissuti in Francia, era quella la sua vera patria. Una voce dentro di lei sussurrava 'non lo è. Le radici sono troppo importanti'.

Rita guardava le stelle e si sentiva in intima comunione con la natura. Il silenzio era assoluto, rotto solo dal rumore del vento e delle onde che si infrangevano sulla spiaggia. Era così assorta che non si accorse nemmeno che qualcuno le aveva sussurrato: “2-1. Mancano però solo cinque minuti”.

Essendosi persa la prima parte della frase non capì a cosa si riferivano i “cinque minuti”.

All’improvviso ci fu un boato: era stato concesso un calcio di rigore in pieno recupero. Tutti erano in trepidazione davanti allo schermo. Il sogno era di nuovo possibile.

Il calciatore si sentì investito da una responsabilità enorme, i compagni nemmeno guardavano.

Anche chi era davanti al televisore non guardava..

E Rita? Era lì, a vivere quel momento insieme alla sua città.

“Finalmente ti sei decisa a vedere la partita con noi! Ma cosa stavi facendo?”

Il calciatore si trovò circondato dai compagni che lo abbracciavano.

“2-2”

A quel punto nei bar iniziò un lungo conto alla rovescia... si aspettava il fischio finale. Anche Rita scandiva i secondi che mancava, come se stesse per iniziare l’anno nuovo.

L’arbitro fischiò.

Tutti si abbracciarono, anche persone che non si parlavano da vent’anni. Antichi torti furono perdonati in quell’istante.

C’era chi piangeva di gioia, chi era incredulo: “ma sarà vero?”

“Domani tutti parleranno di noi, ci pensate?”

“Altro che Leicester!”, aggiunse un altro.

Un minuto tutti erano per strada con le bandiere al vento, ci fu un assordante concerto di clacson. Fuochi di artificio illuminavano il cielo della città.

“La nostra Chiesa più importante è quella del Purgatorio, ma oggi noi siamo in Paradiso”

Rita a quel punto si lasciò andare e decise di partecipare alla gioia, di gustarsi fin in fondo quel momento.

Non sapeva cosa la aspettava nel futuro, ma come avrebbe detto Rosella O’ Hoara 'domani è un altro giorno'. Intanto voleva vivere quella notte infinita di festeggiamenti insieme alla città che l’aveva vista nascere.

Tutti i racconti

0
0
2

FELICITA'

19 July 2025

“Cosa posso fare per farti felice?” La domanda arrivò inattesa ed improvvisa mentre stavo per uscire. Mi guardava con quello sguardo sornione ed un mezzo sorriso, si poteva pensare ad una battuta scherzosa ma, conoscendolo, sapevo che non era così. Subito pensai alle ore precedenti, se fosse capitato [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

Immoti Interrogativi

Poesia D'amore

19 July 2025

Hai mai sentito scavare il silenzio dell'immoto nelle schegge del varco della distanza che disegna lacrime in schizzi di emozioni sottopelle? Hai mai dimenticato la dolce brezza che nuda accarezzava la pura estasi che abbracciava i nostri tremuli cuori sulla scarpata del nostro fato in [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

6
8
36

Percorsi

18 July 2025

Passi veloci, in fretta, scale, ancora altre scale. Il bip delle porte della metro che stanno per chiudersi accelera il cuore: un ultimo sforzo! Ce l’ho fatta. Le porte si chiudono con un tonfo muto e indifferente, stranamente c'è un posto libero, che occupo subitamente pregando che nessuno mi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Non male brava, benvenuta tra di noi. Non posso fare a meno di chiederti....realtà [...]

  • Ondine: Qui e ora. Bel racconto riflessivo profondo e scritto bene

1
4
26

Lolita

18 July 2025

Lolita Era domenica. Lo studio del Cardinale Pamphili. era come sempre pieno di libri — e dunque, di cultura. Sulla scrivania, ordinatamente in disordine, si accatastavano scartoffie, volumi e una scatola di sigari cubani, rigorosamente selezionati. La notte precedente era venuta a trovarlo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Benvenuto a bordo. Concordo con lo Zio ma la scrittura scorre ben e si intravede [...]

  • Ondine: In letteratura ci si deve avventurare anche 'nelle ombre' e nel vaticano [...]

6
9
33

Le rotelline

17 July 2025

Il muro della chiesa era fresco. Enea si sedette sul sedile in pietra accanto all’ingresso e vi si appoggiò, godendosi l’insperato riparo dal caldo del pomeriggio, incurante delle asperità del muro. L’ombra della chiesa occupava la piazzetta – uno slargo pavimentato con ciottoli tondeggianti tra [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Eh, il treno è sempre il treno! 🤣
    Grande Prof!

  • Ondine: Bello a suo modo romantico che sa di luoghi lontani atmosfere un po' perse. [...]

9
10
35

Là nelle stoppie dove singhiozzando…

In difesa del gerundio

17 July 2025

Negli ultimi tempi mi capita di usare spesso l'Intelligenza Artificiale (IA) per chieder pareri su quanto vado scrivendo. Ovviamente non bisogna accettarne pedissequamente i suggerimenti: in sole 10 righe l'IA vi potrebbe infilare 10 twist di trama che manco Chubby Checker… e che, soprattutto, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
13
49

Il ladro di zucchine

16 July 2025

Una mattina, alle sette e venti, sento suonare alla porta. È il mio vicino. Non so neanche come si chiama quell’antipatico. Io lo chiamo il rospo: tarchiato, senza collo, sempre ingrugnito, con gli occhi cerchiati e la bocca larga. – Guarda che l’ho visto! – gracchia con un tono minaccioso. – Visto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
7
33

Quelle strane occasioni

L'occhio indiscreto in una sera d'estate

16 July 2025

Era il 1994, avevamo undici anni ed eravamo amici. Non era una cosa strana per noi trovarci nella mansarda di casa mia, solitamente in orario preserale, a guardare fuori dall'abbaino. Oggi non potremmo più; ma non per colpa dell'abbaino che è più o meno sempre lo stesso, ragnatele comprese, bensì [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
11
37

Tuscia

ricordando mio padre

15 July 2025

Bionda cavalla maremmana che importa se non ti trovo qui sei figlia come me sei tuscia e selvaggia odori di finocchio selvatico giù verso il mare che langue la discesa è troppo ardua anche per te, bella siamo spiriti portati dal vento la ferita brucia e va leccata o bagnata nell’acqua natia ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ondine: Mi emozionano il vostro interesse e i commenti così vicini. Grazie

  • Dax: intensa e selvaggia. like🤩

7
11
33

Domenica 31/8/1969 first kiss (2/2)

15 July 2025

Non riesce a distogliere lo sguardo, un qualcosa che non aveva mai provato prima gli dà una sensazione di calore, si vergogna di quello che gli sta succedendo in basso, non può nascondersi spostandosi verso il biliardino perché lo spuntone avversario lo trafiggerebbe, spera che nessuno lo veda, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
15
63

Tempo perso

(non cercatelo)

14 July 2025

Ho sempre pensato a giorni alterni che le persone non abbiano un motivo reale per vivere. Inventano. Le persone inventano motivi per giustificare la loro esistenza in vita. Credo che le persone dovrebbero arrendersi all’evidenza. La loro presenza sul pianeta non è necessaria. Ritirarsi, pian piano, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Boh... ogni punto di vista è rispettabile, sia il tuo che quello del [...]

  • Giovanni: Sono d'accordo con te, Ondine.

22
12
132

Domenica 31/8/1969 first kiss (1/2)

14 July 2025

Cari amici di LdM, non ci conosciamo molto, è da un bel po’ che non entro nel sito, quando lo faccio vedo scrittori nuovi, qualche amico di lunghissima data, mi sento un estraneo, vorrei approfittare di un meccanismo, che non mi fa impazzire, il “Riassembla un vecchio racconto, metti tre virgole, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su