Il ragazzo è entrato con fare sospetto, perplesso, quasi schifato. Realizzai in quell’esatto momento con chi avremmo dovuto passare il resto del viaggio. Io e Vladimir, amici da una vita, tornavamo a casa dalle nostre mogli. 

Dicevo, il giovane è entrato e mi resi conto che era proprio schifato, ha appoggiato l’enorme valigia sulla branda, sbagliando. Quella infatti non era riservata a lui ma a Vladimir, il mio amico da una vita, al momento in giro per qualche ragione, probabilmente alcolica. Ho reagito subito e gli ho indicato la sua branda, quella superiore. I trenta chili del suo bagaglio lo misero in evidente difficoltà, ho acconsentito perché lo tenesse sotto il mio letto. 

Non è stato un atto di gentilezza, semplicemente ritenevo inutile sobbarcarmi quel tipo di fatica. Solitamente cerco di evitare qualsiasi tipo di fatica. Il giovane ora sembrava soddisfatto, aveva capito che non avrebbe dovuto passare la notte dividendo il letto con la sua valigia di trenta chili. Io di valige così occidentali non ne avevo mai viste e subito la mia perplessità si concentrò su quanto fossero rigide. Proprio non me lo spiegavo del perché fossero così, avresti dovuto attenerti alla loro rigidità una volta pronte. Insieme alla valigia il giovane aveva uno zaino di una marca che non riconobbi, sicuro occidentale. Comunque riuscì a metterlo sul letto senza troppa fatica. 

Sembrava ci fossimo finalmente sistemati. Ognuno di noi poteva tornare a fare le proprie cose, io a bere, di lui non mi interessava. Ha cominciato a guardarsi attorno con una certa curiosità e sospetto, ma soprattutto preoccupazione e del perché non riuscivo a capacitarmene. Non vi era assolutamente niente di anomalo, eravamo la settima carrozza di un treno comune, su binari comuni diretti a Kamensk-Uralsky. La nostra cuccetta non differiva dalle altre: quattro letti, due per lato, un finestrino che poteva essere ritenuto funzionante, un tavolino retraibile il più delle volte riempito con bevande, alcoliche. Il tè non era considerata una bevanda, era un passatempo. La bottiglia di rum non era stata ancora aperta. Ciò che avrebbe potuto giustificare la preoccupazione del ragazzo era il fatto che fossi ubriaco marcio. 

Cristo le risate che mi sarei fatto nonappena fosse tornato Vladimir, lui sì che può essere chiamato un degno bevitore. Sarebbe tornato sicuramente più ubriaco di quando non fosse uscito dalla cuccetta. E credetemi, era molto ubriaco. La preoccupazione del ragazzo sarebbe aumentata, ne sono certo, se il nostro alcolismo fosse stata la ragione ovviamente. Sembrava non capire la mia lingua, sembrava non capire la lingua di nessuno, aveva un comportamento completamente spaesato. 

Quando smise di guardarsi attorno, conscio ormai della situazione in cui si trovava, uscì dalla cuccetta, a meno cinquanta centimetri si trovava il finestrino del corridoio. Il treno stava lasciando la stazione. Agitò la mano verso delle persone, ragazzi probabilmente, la mia vista alcolica non mi permetteva di vedere nitidamente. Sì, si trattava di ragazzi. Con fare sicuro li salutò, sembrava veramente sicuro di sè, riceveva e ricambiava quei saluti con tutta la sua sicurezza. Cristo che risate mi sarei fatto non appena Vladimir fosse tornato, Vladimir è veramente un ubriacone, diventa esilarante. Ormai eravamo partiti, il ragazzo rimase qualche minuto a osservare fuori dal finestrino, era notte. Probabilmente non stava osservando niente. Ho ritenuto gentile, nonappena fosse rientrato, offrirgli un po’ di vodka. Rifiutò che non avevo ancora finito di parlare. Ahh doveva solo aspettare che tornasse Vladimir...

Tutti i racconti

0
0
3

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

0
0
3

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
1
16

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
13

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
17

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
23

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
8
23

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

3
7
36

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

3
6
23

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
44

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

6
8
63

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
31

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su