"Una mattina mi son svegliato, o bella ciao, ciao ciao… "

- La testa del corteo del 25 aprile è partita un’ora fa da porta Venezia ed è ancora in piazza san Babila. La diretta di radiopop parla di 50 mila persone, di una marea di bandiere rosse e tricolori con lo stemma dell’Anpi. E’ un bel pomeriggio di sole, di colori e di canti.

 

" è questo il fiore del partigiano…"

- Mi piace percorrere avanti e indietro il corteo, osservare le persone e sfilare dietro i vari e creativi striscioni. Scambio qualche ciao e tanti sguardi in cui ci si riconosce ogni volta. La gente ai lati del corteo, in alcuni punti come in San Babila, è molto numerosa e sembra osservare con simpatia. Quelli dalle finestre con curiosità. Qualche decina di militanti di un centro sociale presidiano la piazza, applaudono l’Anpi, fischiano le autorità e la brigata d’Israele.

 

"Il 25 aprile è tutti i giorni - la resistenza non invecchia - ora e sempre resistenza"

- Centinaia di voci ritmano slogans tra un canto e l’altro. Voci femminili e maschili, di giovani e di persone mature. Alcune a piena voce altre piu’ sottotono ma tutte determinate.

 

Mi tornano in mente le canzoni di tanti anni.

Da scrivere con lentezza perché nelle mente arrivano con la musica, con il sonoro.

Come le pedine del domino si abbattono una sull’ altra.

 

" Valle Giulia si, me la ricordo ….

Non siam scappati più, non siam scappati più...

E mi guardavi coi tuoi occhi stanchi

ma c’erano certo cose più importanti"

- Le corse nei cordoni tenendosi per mano. I baffoni alla Stalin di Gabry.

Gli occhi di Marcella. Il collettivo di economia della Cattolica.

 

"Compagno Franceschi sarai vendicato.. dalla violenza del proletariato…

Nel cuore di chi lotterà il compagno Franceschi vivrà "

- L’aria irrespirabile per i lacrimogeni davanti all’ Università Statale.

Le assemblee cittadine e la magia negli interventi di Capanna. Il Movimento Studentesco.

La paura nei cortei attaccati con ferocia dalle forze dell’ ordine e con ferocia difesi dal servizio d’ ordine.

La ferocia dell’ordine.

 

" Che roba contessa all’ industria di Aldo

han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti

gridavano, pensi, di essere sfruttati

..Voi gente per bene che pace cercate

la pace per far quello che voi volete

ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra

vogliamo vedervi finir sotto terra"

-Gli scioperi , il picchetto alla Caffaro e io che ci vado con il mio abito blu e il papillon, per distinguermi da quelli della Digos, che vestono come se il picchetto lo facessero loro. L'intervento nell'assemblea di domani da preparare. Persino un'attentato da condannare.

 

"Genova chiusa da sbarre, Genova soffre come in prigione,

Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia

e uomini caldi esplodono un colpo secco, morte e follia.

ma come quella vita giovane spenta, Genova muore. "

- "Carmen dove ti trovi? Radio Popolare sta parlando di massacro dei manifestanti” “ non ti preoccupare per me, sono nel secondo spezzone del corteo, che non è stato attaccato. Adesso torniamo verso la stazione” “ State attenti che la radio parla di cariche anche lì, di macelleria ...” ”Piero, ho incontrato Gianni che è in macchina. Tranquillo, torniamo con lui”

 

Flash indelebili della mia vita. Mattoni fondamentali del muretto a cui mi appoggio.

 

 

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Melodramma story Ho incontrato dal barbiere di Siviglia la Norma e sua sorella Tosca che si facevano belle per andare al compleanno di Otello organizzato a casa di una Italiana in Algeri di nome Aida. C'era anche una certa Madama Butterfly con suo marito, un rusticone affiliato alla Cavalleria [...]

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