II vecchio si alzò a fatica, le ginocchia dolenti, un pacco di libri tra le mani. Come gli era venuto in mente di mettere ordine? Erano anni che le cose andavano avanti così, alla rinfusa. Per modo di dire, andavano avanti.

Si guardò intorno.

Un tempo era stata una bella libreria, non tanto grande, ma ben fornita e organizzata. Allora le copertine dei libri erano macchie di colore che mettevano allegria. Adesso i libri erano accatastati qua e là, invadevano ogni spazio, e una patina grigia di polvere e di tristezza copriva tutto.

Un tempo la letteratura per l'infanzia si trovava in un angolo dove i bambini potevano giocare e disegnare su tavolini costruiti da lui stesso. Arrivavano nel primo pomeriggio, i bambini, accompagnati dalle madri che spesso si sedevano nelle piccole sedie e accettavano da lui tè e consigli. Parlavano molto, le madri.

Più tardi venivano i giovani, studenti per lo più, che riempivano lo spazio di fumo e discussioni accese. Non chiedevano consigli, loro, ma li davano volentieri. Con loro doveva stare attento. Non era raro che gli rubassero qualche libro. Spesso se ne accorgeva, e talvolta lasciava perdere, quando sapeva che rubarlo era l'unico modo per avere un libro molto desiderato.

La sera, poi, giungevano i padri, tornando dall'ufficio. Compravano un libro per il figlio o l'ultimo romanzo di successo per la moglie. Raramente qualcosa per sé. Talvolta si fermavano solo per fare due chiacchiere.

Un tempo aveva anche organizzato letture pubbliche. Quando poteva invitava gli autori, soprattutto i giovani, ancora sconosciuti. Altrimenti leggeva lui, amava le storie, lui, e amava raccontarle.

Un tempo non era raro vendere il primo libro a un ragazzino, vederlo tornare anni dopo con la fidanzata, cui dava consigli, e alla fine con il figlio per mano.

Un tempo quel quartiere era pieno di negozi e di abitazioni, le scuole erano poco lontane, più o meno ci si conosceva tutti.

Non c'era tutta questa fretta, un tempo.

Poi il quartiere era cambiato. Le abitazioni erano state sostituite da grigi palazzi, nati già vecchi. I negozi avevano lasciato il posto ai supermercati e ai fast food, le scuole si erano trasferite e le famiglie pure. Il quartiere si era degradato. La gente stessa era cambiata, non era insolito vedere, all'angolo della strada, piccoli delinquenti, ladri, spacciatori.

La gente passava rapida, presa dai propri pensieri. Pochi indugiavano a guardare la vetrina, nessuno più si attardava a fare due chiacchiere. I clienti erano radi e si fermavano giusto quel tanto per chiedere un libro specifico, per lo più l'ultimo best seller.

I libri, ormai, più che venderli se li leggeva lui. Lui amava ancora le storie.

L'angolo dei bambini era diventato il suo angolo. Vi aveva messo una vecchia, comoda poltrona, uno sgabello per i piedi e un tavolinetto per il tè.

Il vecchio posò il pacco di libri che aveva tra le mani, si guardò di nuovo intorno e sospirò. Decise di lasciar perdere l'ordine. Che senso aveva?

Si sedette sulla poltrona e si versò una tazza di te. Prese gli occhiali e un libro dal mucchio. Lo sguardo gli corse alla vetrina. Il ragazzino era ancora là.

Lo osservò, accigliato. Erano alcuni giorni che stava davanti alla vetrina, scrutando l'interno, senza mai entrare. All'inizio non ci aveva fatto molto caso. Se ne vedevano molti di ragazzini, sulla strada. Vagabondi, ladruncoli. Poi aveva pensato che avesse dei complici e facesse la posta a qualcuno. Ma sembrava essere solo e non faceva niente di particolare. Soltanto non si allontanava da lì. Non sapeva più che pensare.

Aprì il libro e comincio a leggere. Lesse la stessa pagina due volte, senza vederla. Qualcosa lo disturbava. Alzò lo sguardo. Il ragazzino era ancora là.

Si alzò, imprecando tra sé. Aprì la porta con impeto e torreggiò su di lui.

"Cosa vuoi ragazzo?", ruggì.

Il ragazzino lo guardò senza timore, con sguardo limpido.

"Voglio una storia", rispose. "Tu ne hai tante. Regalamene una".

II vecchio sbuffo, arcigno. Poi fissò il ragazzo negli occhi e lentamente assentì.

Rientrò nella libreria, tolse un pacco di libri dallo sgabello e si accomodò nella poltrona. Il ragazzo sedette a sua volta.

Il vecchio esaminò di nuovo il ragazzo, pensoso, inforcò gli occhiali, scelse un libro dal mucchio e cominciò a leggere.

Tutti i racconti

2
4
18

Il tempo e il profumo

12 December 2025

Oggi c'è il sole. Marco guarda Miriam. Sono in un giardino seduti su una panchina. L'aria è fresca, piacevole come lo sono le mattine di primavera inoltrata. Il sole colpisce il loro viso. Sono fermi a guardarsi. Lui si avvicina al volto di lei, ne percepisce il leggero profumo che la avvolge. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: Sulle panchine, Peynet docet. Quanto al ricordo del profumo e in genere degli [...]

  • Dax: Triste ma capita spesso...si cambia e non ci si riconosce più. like

3
4
21

La creatura 1/2

12 December 2025

Lettera del 3 maggio 19.. Mia cara Maria, scrivo dopo giorni di insonnia e febbrile agitazione. Gli scavi presso il sito di Khor-Amun si sono rivelati ben più strani di quanto potessi immaginare. Ho rinvenuto strutture che non combaciano con alcuna civiltà conosciuta: angoli che non dovrebbero [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

3
4
29

I due gemelli

11 December 2025

«Aprimi…» disse una voce roca dall’esterno. Quando, quella notte, aprii la porta, trovai mio fratello sorridente. «Ho portato una cosa...» Rovistò nella borsa e lasciò cadere una massa giallastra sul pavimento. Sapevo cos’era, ma glielo chiesi lo stesso. «Che cos’è?» «Non la riconosci? L’ho presa.» [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: Per i miei gusti 5 minuti di lettura erano troppi, forse dovevi essere piu' [...]

  • Dax: bello, triste.Like

11
17
62

La Caccia

11 December 2025

Terzo giorno. Le tracce sono chiare, la preda è vicina. Respiro il fresco del mattino spronando il cavallo nel guado. Eccolo, laggiù in riva al fiume, ignaro della mia presenza. Lo chiamo, si gira pistola in pugno ma io sono più veloce. Mia è la vendetta. NdA: una nota per contestualizzare [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

4
13
33

Debunker (4/4)

10 December 2025

Il botolo ringhiante voltò il muso verso la nuova apparizione. Questa alzò un braccio simile a un ramo d’albero e lo abbassò emettendo un lungo, bizzarro fischio. Il cane smise di ringhiare, si accucciò e prese a scodinzolare. Anche quelli nel folto tacquero. Non appena il fischio cessò, il botolo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Rubrus: A scanso di eqiuvoci: in questo testo, la IA non ci ha messo becco.

  • Aaron: Molto interessante Rubrus... Che ne dici di ricavarne un articolo per il nostro [...]

5
9
31

Bro, queste nonne sono fuori patch, giuro

Miu
10 December 2025

Nel parchetto comunale, ogni pomeriggio, va in scena un piccolo miracolo naturale: la convivenza di creature che, in un mondo sensato, non dovrebbero neanche incrociarsi. Seduto sulla panchina, Ercole, ottantasei anni, ex capotreno, occhio liquido e pazienza evaporata da tempo, osservava tutto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • An Old Luca: Veramente uno dei lavori più benfatti che ho letto qui su LDM per i [...]

  • Smoki: AMO. TUTTO. SMODATAMENTE.
    Amo le storie di nonni e nipoti.
    Amo la differenza [...]

4
4
27

Debunker (3/4)

09 December 2025

L’altro si voltò (il poliziotto ebbe la fugace visione di un volto adolescenziale) e accelerò l’andatura. La folla, tuttavia, fece loro ala e Cogliati poté distinguere un giubbotto viola e due scarpe da ginnastica giallo acceso, come quelle di Topolino. Passamontagna si voltò di nuovo. Forse era [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: azz.....Like

  • Rubrus: Temo sempre che le mie scene di azione non siano sufficientemente dinamiche. [...]

5
10
26

Il condominio 3/3

09 December 2025

L’amministratore picchiettò le dita sul tavolo. «Signor Coletti, dovrebbe cercare di comprendere che il quieto vivere dipende da tutti. Qui dentro ogni rumore ha un peso. Ogni gesto ha una conseguenza.» Vittorio sospirò, esasperato. «Vi ascolto parlare e mi sembra che stiate obbedendo a una… volontà [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • CarloAnti: Grazie Rubrus annoto il tuo suggerimento:) Purtroppo Dax al momento non ho [...]

  • Lawrence Dryvalley: il finale, secondo me, è illusoriamente positivo. le premesse portano [...]

4
3
23

Debunker (2/4)

08 December 2025

Il bar era caldo, anche se gestito da cinesi – e quelli, si sa, risparmiano su tutto, a cominciare dal riscaldamento. C’era persino l’alberello di plastica accanto all’immancabile gatto dorato che faceva “ciao, ciao” con la zampa. Cogliati pensò ai Natali della sua infanzia. Per trovare qualcuno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

5
7
23

Il condominio 2/3

08 December 2025

Poi tornò al lavoro, ossessivo, lo straccio che scivolava sul pavimento con lena rinnovata. Quando Vittorio era già sulle scale diretto al suo appartamento, sentì ancora le parole del portinaio, come un’eco lontana: «Le norme… ma quelle non scritte, mi raccomando, solo quelle… sono tutto, qui dentro.» [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

5
7
23

Debunker (1/4)

07 December 2025

Babbo Natale era intirizzito e di malumore. O meglio, lo era il Cogliati, in piedi, vestito da Babbo Natale, all’angolo tra Piazza Grande e Via Vittorio Emanuele II. Per fortuna, però, non si vedeva. La barba finta nascondeva tutto. Peccato prudesse come se dentro ci fosse una nidiata di pulci. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

4
5
32

Il condominio 1/3

07 December 2025

Il rito dell’inquilino del piano di sopra era sempre lo stesso: lo sciacquone del bagno a scandire il tempo, le pantofole trascinate sul pavimento. Ogni sera, alle ventitré precise, quel suono monotono rassicurava Vittorio: il mondo là fuori era caotico, ma sopra di lui qualcuno seguiva ancora [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su