Ridere fa bene. Apre all'ottimismo, rilassa i nostri muscoli facciali, ci predispone alla serenità e all'armonia interiore. Ma il “babbìo” è un'altra cosa. Può essere indisponente per chi ci sta attorno e per chi è preso di mira a meno che non ci si adegui e si sta al babbio, sapendo che non è fatto con cattiveria ma per divertirsi. Se però si esagera può diventare pericoloso perche può trascendere verso il bullismo psicologico, quando chi è coinvolto diventa anche vittima del divertimento altrui. Il babbio diventa odioso quando continua  nei giorni e può trasformarsi in persecuzione. "La vogliamo finire allora di babbiare? U babbio è bello quando dura poco".

In politica spesso il babbio diventa patologico e non ci si accorge più che sta andando oltre. Si propongono leggi per la sicurezza dimenticando i trascorsi del razzismo, si promettono redditi che non hanno copertura finanziaria, si dissanguano i comuni, che devono garantire i servizi senza ricevere aiuti statali, si promettono pensioni senza assumere le nuove generazioni di lavoratori  contribuenti. Allora "a vulemu finiri di babbiari?".

Si sa, il popolo nella storia è sempre stato preso in giro e poi, in prossimità di elezioni, illuso e dopo tradito. Ma nel passato! Oggi alle soglie della fine del primo ventennio del duemila il popolo è cambiato, sa pensare, dovrebbe saper scegliere. Non è più tempo di babbiare! Formuliamo una piattaforma di intenti più seria e credibile! Ne va della serietà di chi si espone e rischia di voler babbiare ma di trasformarsi invece  in oggetto del "babbio popolare".

 

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