La telefonata arrivò come un lampo a ciel sereno  nella primissima mattinata. 
- Vieni! Vieni, presto! La nonna ha avuto un malore e non parla più! -
Subito si precipitarono i nipoti, gli amici, i tre figli, le nuore, una vicina di casa sconvolti dalla notizia e preoccupati di arrivare prima fra tutti. Un volta riempita la casa alcuni piangevano, altri rovistavano tra i suoi ricordi, altri commentavano l'accaduto. La signora si era sentita male e questo malessere aveva causato la perdita di conoscenza e un collasso cardiocircolatorio, una fibrillazione atrio-ventricolare con paralisi del braccio e il viso storto, come se avesse preso freddo. Invece c'era un caldo pazzesco.

Subito il figlio più piccolo, classificatosi primo in ordine d'arrivo, aveva chiamato ll 118 ed era arrivata l'equipe prontamente, in un tempo di 18 minuti, che aveva praticato il protocollo di rianimazione. La donna, quasi centenaria, era stata sdraiata a terra e un sanitario aveva praticato le manovre con una tale sicurezza che era riuscito a far aprire gli occhi alla paziente. Poi le era era stata messa la flebo e il medico, chiamati a parte i figli, aveva detto che purtroppo la situazione era grave e che la donna non avrebbe superato la notte. Il suo cuore era un galoppatoio dell'ippodromo e gli scompensi gravissimi, perché erano in corso due infarti e un ictus.

Il figlio più piccolo, un vecchietto di settant'anni, si commosse e uscì dalla stanza, per distrarsi cominciò a rovistare nell'armadio della madre, dicendo che doveva scegliere i vestiti, i vestiti per l'ultimo viaggio. La squadra della prima autombulanza andò via e dopo mezz'ora la donna ebbe un altro collasso e fu richiamata un'altra squadra, che confermò le diagnosi del primo medico e confermarono che non avrebbero potuta trasportare in ospedale perché erano minuti, se non secondi per la dipartita da questa terra. "Meglio morire a casa che in una fredda stanza dell'ospedale", esclamó una nuora, che fu investita da pianti e grida degli altri astanti. Uno dei figli scese per avvertire l'impresario di pompe funebri, suo conoscente, che da lì a poco ci sarebbe voluto il suo intervento. L'impresario ringraziò e promise uno sconto all'uomo per la pronta e oculata scelta della sua ditta. 
Gli altri figli si riunirono nella stanza attigua mentre la donna respirava a malapena. Si discusse su come avrebbero diviso le proprietà. Il figlio più grande diceva che avrebbe preso l'appartamento, dato che lui era in affitto, l'altro agognava la villetta a mare... Ma quella vale di più... Allora ci darai una parte in contanti... E chi l'ha detto che vale di più? Nel frattempo era ritornato l'altro figlio, che diceva che lui avrebbe voluto un negozio perché doveva sistemare le figlie, aprendo loro un'attività, più una casa di pochi vani già affittata.

- E bravo, così tu con le proprietà vecchie ma dislocate in una via principale ti vorresti prendere di più e fregarci? -
- Io fregarvi, ma se avete abbandonato la mamma e la volevate mettere in un ospizio! -
- E che c'entra ora questo? -
- Per te invece è stato meglio che vivesse sola? Così la pensione rimaneva per aiutarti a pagare qualche debito? -
- Io venivo dalla mamma senza scopo di lucro, caro mio. -

Gli animi si erano riscaldati. Ora anche le nuore della vecchia si erano intrufolate nei discorsi e si dichiaravano guerra, insultandosi a vicenda.

- Finalmente te l'ho detto quanto sei tirchia! Brami i soldi della madre di tuo marito, ah! -

- E tu che vuoi farti le vacanze a Honolulu, vendendoti le proprietà acquisite? -

Una baraonda arrivava da quella stanza. Allora il più grande alzò la voce: - Basta, faremo valutare le proprietà e un legale dividerà le parti ugualmente. Chi deve pagare gli altri,  pagherà altrimenti, rinunzi. - 
- Ti piacerebbe vecchio marpione! E perché dobbiamo farci mangiare le proprietà dagli avvocati? Io voglio la villa perché papà, buonanima, l'aveva comprata nell'anno della mia nascita -

- Vabbè decidi tu, vuole decidere il saggio della famiglia... io non ci sto... -
La lite era in corso quando dalla stanza della vecchia un grido di una donna rimbombò per l'aria. 
- È viva, nonna è viva! - fece qualcuno.
La donna si era alzata dal letto e chiedeva di sedersi su una poltrona vicino alla finestra. Qualcuno la aiutarno ad alzarsi cominciò a cercare di parlare. Non ci riusciva, ma i parametri vitali erano migliorati e la zona del collo, che durante il malessere era diventato nero per il sangue coagulato, era ridiventata normale. Chiese un ventaglio e cominciò a soffiarsi. Faceva caldo. Uno dei figli raggiunse i fratelli nell'altra stanza portando la notizia. Uno stupore misto allo sconforto generale prese tutti, ma quello più angariato era il figlio più grande. 
- E come lo vado a dire al "cassamortaro" che la mamma non muore più? - si teneva la testa quasi volesse strapparsi capelli per la rabbia. - Io non ci capisco più niente! -
- La mamma ha bevuto e dice di aver fame -.
A poco a poco la vecchia si riprese totalmente. La vicina di casa rimase a farle compagnia. I figli, chi doveva andare in banca altrimenti mi bloccano il mutuo, chi doveva andare a lavorare (ma non era in pensione da anni?), chi doveva accompagnare la moglie dal medico, si erano dileguati.
Prima di scomparire del tutto qualcuno commentò: - Mi sa che queste proprietà non le avremo mai, perché moriremo noi prima della mamma! -
La vecchia dalla stanza chiese un po' di gelato. Ora aveva ripreso anche la capacità di parlare e pregò la vicina se l'indomani sarebbe andata a prenderle la pensione. Si era ricordata che il mese successivo sarebbe andata in crociera e che non vedeva l'ora. La donna la rassicurò che tutto sarebbe stato fatto. Alla faccia di quei figli "sdisangati", senza cuore.

 

 

Quando l'anziana signora abbandonò questa terra, dopo sette anni da questo tragicomico evento, aveva appena compiuto 104 anni, in questi anni a veva fatto un testamento, che il notaio dott. CauseinTibunale aprì alla presenza dei figli.

Recitava: "Dispongo che le mie proprietà per intero vadano al centro di accoglienza per cani, affinche gli uomini e i miei figli capiscano che la fedeltà è una dote necessario per rispettarci vicendevolmente. Solo se i miei figli adotteranno un cane potrenno liberamente scegliere se acquisire un quindicesimo ognuno del patrimonio o decidere di lasciarlo al centro.

Uno dei figli ebbe un malore, gli altri uscirono sconfitti e pensarono che durante questa vita avevano fatto di tutto ma si erano dimenticati sempre più la loro madre, pensando avidamente alle proprietà e non all'affetto fraterno tra di loro.

Tutti i racconti

6
9
40

Tempo perso

(non cercatelo)

14 July 2025

Ho sempre pensato a giorni alterni che le persone non abbiano un motivo reale per vivere. Inventano. Le persone inventano motivi per giustificare la loro esistenza in vita. Credo che le persone dovrebbero arrendersi all’evidenza. La loro presenza sul pianeta non è necessaria. Ritirarsi, pian piano, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

21
10
122

Domenica 31/8/1969 first kiss (1/2)

14 July 2025

Cari amici di LdM, non ci conosciamo molto, è da un bel po’ che non entro nel sito, quando lo faccio vedo scrittori nuovi, qualche amico di lunghissima data, mi sento un estraneo, vorrei approfittare di un meccanismo, che non mi fa impazzire, il “Riassembla un vecchio racconto, metti tre virgole, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Walter Fest: oh! Mi era dimenticato di dirti, vai nella homepage e trovi "blog" [...]

  • Dario De Santis: Un ringraziamento particolare a Paolo, Aldo e Mina che non conoscevo, lieto [...]

7
6
81

Amaro, come il caffè.

13 July 2025

C’era poca lungimiranza nei miei pensieri quella notte, solo paura e stupore. Mi tremavano le mani e la voce, mi tremava l’anima al sol pensiero di averlo perso. Recitavo a me stessa che era solo un brutto sogno, un incubo infinito al sapore di realtà, di vita vera. Ma era quella la mia vita vera? [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Un "mi piace" sulla fiducia, per i miei gusti scrivi ancora di corsa, [...]

  • Adribel: Bel brano. Mi piace l'interpretazione di Dario.

5
11
26

Aforisma 23

13 July 2025

AFORISMA 23 La persistenza può essere coerenza può essere supplica può essere sfida. E' positiva se è positivo il fine!

Tempo di lettura: 30 secondi

  • L’esilioDiRumba: perciò, spero di non essere troppo ovvio: coerenza= fine positivo; sfida= [...]

  • Adribel: Per Walter: sì, ho pubblicato un libro, l'idea è venuta pian [...]

7
9
37

Nuovi Orizzonti - La cassa

Dax
12 July 2025

Max si versò un bicchiere di succo d’uva. Era l'unico avventore della mensa. Allungò le gambe e posò lo sguardo fuori dalla finestra. Il terreno rosso era spazzato dal vento. HU822 era un pianeta capace di generare tornado. Se il vento rinforzava, il decollo sarebbe stato compromesso. Abbassò la [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miri Miri: Bravo Dax! Tu scrivi sempre meglio e la storia si fa sempre più intrigante.

  • Lawrence Dryvalley: Bella saga questa tua Nuovi Orizzonti! Avevo già scritto in un altro [...]

6
6
29

Endecasillabi da rissa: L'arte del blocco facile

Miu
12 July 2025

Lo so, lo so. Avrei potuto ignorare tutto e farmi gli affari miei. Ma c’è qualcosa nei litigi poetici, nelle minacce in privato e nei blocchi in pubblico che mi provoca un prurito comico irresistibile. E così… è uscito questo. Non offendetevi troppo. Oppure sì, fate pure. Tanto ormai è tardi. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • L’esilioDiRumba: Benvenuta

    Visto che da nuova sul sito offri la mia bevanda preferita, [...]

  • Miu: Grazie a tutti, i vostri commenti sono estremamente preziosi per me.
    Cristina

8
11
46

L'ombrellone

11 July 2025

Ai primi di giugno i Bagni Margherita erano quasi deserti. Presi posto accanto al solo ombrellone aperto, sul cui tavolino la brezza faceva svolazzare la copertina di un libro, vicino a un paio di occhiali e una pipa. Rimasi lì tutto il giorno, stupito dal continuo mutare del cielo. Del mio vicino [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
8
26

Le Sorelle: il rimorso di Caterina 3/3

11 July 2025

Fu allora che entrarono. Dapprima Luigia, Maria e Giuseppina, poi Rosa, Teresa ed Elena. Caterina fu l’ultima. Tutte armate, con il viso teso e lo sguardo freddo. Impugnavano coltelli e pistole. Nessuna esitazione. Nessuna parola. Uno dopo l’altro, finirono i superstiti delle esplosioni con la [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • An Old Luca: O.S., sarà un piacere continuare a leggere delle sorelle...
    👍

  • Oggetti Smarriti: Caro AOL , grazie per il tuo commento, quanto alla prossima puntata vedreamo [...]

6
8
40

Quello strano mago di papà

10 July 2025

Il giorno in cui nacqui fu un giorno strano: un addio e un inizio si sfiorarono senza guardarsi negli occhi. Solo ventiquattro ore prima moriva mia nonna. Così, mentre mio padre la piangeva al funerale, io venivo al mondo. Quando finalmente arrivò in ospedale, dopo quella giornata irreale, trovò [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: il gioco delle monete! hai aperto un ricordo lontanissimo nel tempo. anni cinquanta, [...]

  • Richard Francis Burton: Chiedo scusa a Interstellar, se uso questo spazio per qualcosa che c'entra [...]

2
3
25

Le Sorelle: il rimorso di Caterina 2/3

10 July 2025

Lui non disse una parola. Si alzò lentamente dal letto e, senza guardarla, si avvicinò alla finestra. Rimase lì, in piedi, con le mani lungo i fianchi e lo sguardo perso oltre i vetri, dove il cielo grigio sembrava essersi fatto ancora più cupo. Poi cominciò a parlare, con voce bassa ma ferma. [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
12
29

Dalla storica e monumentale Basilica di San Lorenzo Maggiore in Napoli

Vi racconto la devozione napoletana per Sant'Antonio ed il suo miracolo del 1623

09 July 2025

La figura di Sant'Antonio da Padova è venerata in modo straordinario dai napoletani. La sua influenza si avverte non solo nelle chiese e nei luoghi di culto, ma anche nei cuori delle persone che nel santo trovano una guida spirituale e un protettore in grado di intercedere per le loro necessità [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Mina Morense: Salve Gennarino,
    sei una preziosissima fonte di informazioni.
    Entusiasta [...]

  • Gennarino: Mina Morense: Grazie di cuore. Buona giornata.

3
5
31

Le Sorelle: il rimorso di Caterina 1/3

09 July 2025

Capitolo 4 – L'inganno Il sole stava calando, e il bosco si riempiva di ombre lunghe e sospiri di vento. Teresa e Giuseppina camminavano in silenzio, attente a ogni rumore, le armi pronte ma nascoste sotto i mantelli. La perlustrazione di quella zona era diventata una consuetudine, ma mai una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su