I due amici ringraziarono sentitamente, Arton tirò fuori il denaro e lo consegnò nelle mani di Eghin che si cimentò subito a contarlo.

«Mancherebbero 1000 Draghi ma non importa… le casse sono tutte vostre, vi faccio un grosso sconto, ma solo perché siete di Auria e vi manda Gedeom ed anche se non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona, nutro ugualmente profonda stima per il vostro sovrano.»

Con l’aiuto del venditore, le molte casse di pomodoro furono caricate sul carro coperto e dopo aver stretto calorosamente la mano ai due, consegnò a loro un sacchettino marrone legato con uno spago.

«Ragazzi miei, mi raccomando, non scordatevi di dare anche questo a re Gedeom, e mandategli i miei saluti! Vi ringrazio e vi auguro buon viaggio di ritorno!» concluse cordialmente Eghin dimostrandosi una persona di buon cuore e di una affabilità fuori dal comune. 

Una volta usciti dal regno di Zyon, i due amici andarono in una zona isolata oltre che sicura per potersi riposare fino all’indomani mattina, ma prima, di comune accordo decisero di assaggiare l’agognato frutto di colore rosso tanto desiderato dal loro re.

Ne presero un campione a testa e dopo averli lavati con dell’acqua, addentarono e masticarono in men che non si dica.

La loro faccia, fu delusa e schifata allo stesso tempo.

«Non mi piace, sai? Lo immaginavo di sapore dolciastro, non so... tipo caco o qualcosa del genere, invece è così acidulo!» si lamentò disgustato Symon e scaraventò lontano il pomodoro mordicchiato.

Arton non disse nulla, annui soltanto debolmente e a differenza dell’amico decise di finire il frutto rosso fino in fondo.

Dopo alcuni istanti, ci mancò poco che vomitasse, mostrandosi abbastanza frastornato.

«Sarà che il nostro palato non è abituato a codesto frutto, oppure è proprio il sapore che non è buono, non so, ma dobbiamo eseguire gli ordini del re e fargli recapitare ste porcherie!».

Symon trovò giusta l’affermazione dell’amico.

«Si, ti dò pienamente ragione. Sai che facciamo? Per evitare di farlo domattina e per anticipare i tempi, utilizziamo già da adesso lo spray in dotazione per spruzzarlo su questi “cosi” rossi in modo da preservarli, guarda, se dipendesse da me, li butterei tutti in quel ruscelletto davanti a noi...»

Arton, trovò più che giusta l’idea e si misero subito all’opera.

Per questioni igieniche presero una larga tovaglia e la posizionarono a terra svuotando i contenuti delle casse sopra di essa.

Pazientemente Arton e Symon spruzzarono con estrema precisione su ogni singolo pomodoro per poi rimettere nuovamente tutto a posto.

Verso sera inoltrata i due erano sfiniti, mangiarono qualcosa di leggero e andarono a dormire.

La mattina seguente come già avvenuto all’andata, partirono di buon’ora ripercorrendo all'inverso lo stesso tragitto.

Si stupirono del fatto che il ritorno si rilevò ancora più rilassante dell’andata, poiché a detta loro aver superato il bosco di Egon senza intoppi, significava aver praticamente lasciato il peggio alle spalle ma cantarono vittoria troppo presto.

Ai piedi della montagna di Aramo furono improvvisamente circuiti da una banda di briganti pronti e decisi a depredarli.

Erano in cinque, tutti vestiti e mascherati di nero, con in mano dei bastoni o dei randelli.

«Dateci tutto e subito, altrimenti vi massacreremo a dovere!» minacciò il capo della banda con voce dura.  

I due avventurieri non si lasciarono intimorire dai cinque di manigoldi, anzi, nel loro inconscio non aspettavano altro di poter ingaggiare prima o poi qualche battaglia, essendo bravi combattenti ed avendo già sostenuto migliaia di scontri sapevano perfettamente come gestire situazioni del genere.

Non che avessero oro, soldi, o gioielli, ma solo un carro strapieno di pomodori, ma si risparmiarono di riferire ai balordi tale dettaglio, essendo gente ripugnante meritava soltanto di essere punita a dovere.

«Caro Arton finalmente un pò di azione! I bifolchi hanno in mano solo dei dei miseri pezzi di legno e poi son pure privi di armi da lancio, sarà un gioco da ragazzi sbarazzarci di loro… dico bene amico mio?» espose in maniera sprezzante Symon.

Quest’ultimo a pari merito dell’amico aveva coraggio da vendere, con la sola differenza che in più aveva una indole cauta e riflessiva.

«Concordo Symon, però non sottovalutiamoli, ti ricordo che siamo solo in due e loro in cinque, stavolta le armi bianche non servono, sarà uno scontro ad armi pari, anche noi useremo i nostri bastoni!»

Dopo averli analizzati a dovere aggiunse:

«Utilizzeremo la solita strategia, cioè colpirli un pò tutti e non concentrarci solo ed esclusivamente sul singolo, altrimenti ci faranno a pezzi!»

Symon sapeva più che bene la tattica da adottare, e sin dal primo incontro con i loschi figuri avvertì “prurito” alle mani, praticamente non vedeva l’ora di lanciarsi nella mischia.

«Iniziano le danze: caricaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!»  gridò esaltato.

I briganti erano convinti di ottenere bottino facile, non si aspettarono neanche minimamente questa loro iniziativa, e fu così che si lanciarono all’attacco.

I due avventurieri lottarono come furie e grazie alla loro conoscenza ed esperienza nell’arte del combattimento, riuscirono a metterli tutti a tappeto senza causare vittime.

Symon e Arton ebbero soltanto alcuni graffi di poco conto, mentre il bilancio dei malviventi sconfitti fu il seguente:

 

Un brigante con la gamba slogata.

Un brigante ferito alla testa e con la mano fratturata.

Un brigante con un braccio rotto e tutti i denti davanti spezzati.

Un brigante con la spalla destra lussata.

L’ultimo brigante invece... si pisciò semplicemente addosso, il loro capo.

 

E fu proprio il capobanda che raccolse i suoi compari e li invitò a scappare.

«Via, via, viaaaaaaaaaa!!! Andiamocene da qui, questi due ci ammazzonooooooooo»!!!» e claudicanti batterono ritirata.

La coppia festeggiò la vittoria battendo il cinque, e dopo aver bevuto una buona quantità di acqua ed aver applicato qualche cerotto qua e là, ritornarono infine in marcia per risalire le montagne Aramo.

La salita, al contrario della discesa, si dimostrò particolarmene faticosa, ma per loro fortuna avevano due cavalli possenti, che con una forza inaudita e fuori dal comune riuscirono a trainare sorprendentemente il carro coperto portando carico e occupanti a destinazione.

Il tabellone di marcia fu rispettato nuovamente, i due amici impiegarono come all’andata una settimana esatta.

 

Seconda edizione

Prima edizione: 20 ottobre 2015

 

Tutti i racconti

2
3
15

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
4
19

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: ottima scrittura veloce e esaustiva in poche parole, direi da Gen-z, nonostante [...]

  • Smoki: Grazie Scrittore! 😁


    Ma magari essere una Gen Z! Se non ho calcolato [...]

6
8
49

In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Walter Fest: A Simò, daje nun fà er timido esci allo scoperto, parla, dicce [...]

  • Lo Scrittore: ciak si gira... fermo immagine ..stop! buona la prima va bene così [...]

6
5
30

Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
29

La foto della pazzia

15 November 2025

Presi le foto, quelle che la mia ragazza mi consegnava felice ogni fine settimana… per la quarta volta di fila era lì in mezzo alle altre. Non sopportavo quell’immagine… con lui lì. Sì lo vedevo, pensava di nascondersi, ma io lo vedevo proprio sullo sfondo, di profilo. Ricominciai a guardare le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

1
4
25

Pomeriggio sospeso

15 November 2025

Dovrei finire di leggere qualche libro. Lo penso mentre ne osservo la copertina, bloccata sul tavolo, come se aspettasse da ore. Sarei anche uscito a fotografare, magari in città, a rincorrere la luce tra i palazzi. Ma ho fatto tardi e quindi niente. Potrei scendere comunque, giusto qui intorno: [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
3
22

L'allieva 2/2

14 November 2025

Freccia la guardò appena mentre continuava a masticare quei pochi fili rubati. «Scusa ragazza ma ormai siamo insieme da tanti anni ed è la prima volta che capita che una di noi sia indisposta, è stato un brutto colpo. E vedere te poi, così giovane, magra… Sei sicura di farcela per l’intero giro? [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Maria Merlo: Racconto bellissimo per adulti, bambini e chiunque abbia davvero buona volontà.

  • Rubrus: Natale si avvicina. Se non troppo invadente, è una festa che ha davvero [...]

4
9
26

Tratturi

14 November 2025

Tratturi Ho sempre ascoltato volentieri gli anziani. Una volta, forse perché vecchio o perché si sentiva solo su quella panchina, uno di loro mi raccontò una storia. “Tu sai cosa sono i tratturi e la loro gente?” La mia faccia dubbiosa valse più di mille risposte e, avido di sapere, sedetti anch'io [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
4
22

L'allieva 1/2

13 November 2025

La slitta già preparata sovraccarica di doni, attendeva sulla pista di lancio circondata dalla neve. I folletti le giravano intorno per verificare la tenuta del carico, una corda ben stretta da una parte, un'altra sulla parte più alta dove era possibile un crollo dei regali… Babbo si era raccomandato [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bella....attendo. Like

  • Teo Bo: La signora Natale? Non mi dire... chi l'avrebbe mai detto! Aspetto il 2, [...]

3
5
51

CENTRALE PARANOICA 7

INIZIA CON UNA SETE DI SANGUE

13 November 2025

Hi, qui è Centrale Paranoica 7, shhhhh… shhhhh… silenzio, chiedetevi perché manco da tanto tempo… Beh non mi hanno scoperto ancora, ma mi hanno fiutato. Per la verità pensano più a qualche presenza esoterica, il dottor Stella ha persino chiamato in causa il buon vecchio Dick immaginando un mondo [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

3
2
27

Speranze di vita

12 November 2025

Di speranze ce ne vogliono almeno due: una per continuare a credere nella vita e l'altra per giustificare la sopravvivenza. Sì perché le delusioni continuate rischiano di farci male, a volte radicalizzano e ci trasformano in elaboratori d'ansia, in soggetti da psicologo nel migliore dei casi o [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    tenero di intenso.
    Accorato sguardo a un passato che non può [...]

  • Dax: La speranza, quando possibile,non devevrimanere fine a sé stessa: devevessere [...]

4
3
37

Nessuno è uguale a nessuno

12 November 2025

La catena di montaggio non conosce pause è un nastro che scorre veloce, moltiplicando gesti e abitudini. Smog e street food impregnano l'aria; vetrine mutano faccia, ma non voce; porte automatiche che salutano tutte allo stesso modo. I clacson e i suoni delle rotaie scandiscono un tempo incessante, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Dax: Azz....Like

  • Ecate: Nel treno che non conosce fermate, una donna che legge un racconto e gli piace, [...]

Torna su