Molti dei giovani sciamarono verso la passerella che conduceva a terra, s’informarono se potevano scendere al mare e avuto il permesso andarono verso una piccola cala poco distante dal trabocco. Si spogliarono in parte e si misero a giocare chi a pallone, chi a cercare fra gli scogli qualche granchio o delle patelle attaccate agli scogli. Molti dei più piccoli rimasero intorno al trabocco per osservare i dettagli di quella strana costruzione fatta di legno quasi marcio in alcuni punti. La giornata era soleggiata e i ragazzi, anche se liberi da impegni, cercavano di divertirsi, ma stavano cominciando a scocciarsi. Dall’alto della torretta il traboccante, così era chiamato chi ci lavorava, fece segno di tornare per la salpata. I giovani non se lo fecero ripetere, si precipitarono in massa per assistere. Il traboccante quando li vide tutti intorno a sé, mosse la leva dell’argano che lentamente cominciò a far salire il cavo principale che sorreggeva la rete. Dopo poco la videro emergere dalle acque e al suo interno già si vedeva in un luccichio d’argento, una massa di pesci che danzavano frementi uno sopra l’altro. La pesca sembrava buona, il fondo della rete era occupato da numerosi pesci di tutte le dimensioni. C’erano grossi cefali dalla testa schiacciata e una striscia dorata sul muso, la qualità migliore, un paio di spigole di tutto rispetto, grandi abbastanza da poter saltare con più efficacia delle tantissime alici dal dorso blu che saltellavano come scintille in un camino, i loro corpi erano tutto un fremito. Man mano che la rete saliva, qualcuno di quei pesci, quelli con più forza, con dei balzi enormi riusciva a scappare saltando fuori la rete, ma durò poco perché salita ancora un po’ la rete si chiuse a forma di sacco e chi era dentro, non poteva più muoversi. Fu fermata e spostata verso l’interno. Gli aiutanti del vecchio pescatore si accinsero con dei lunghi retini a prelevare il pescato. Quando tutto fu finito, sulla torretta, ai piedi dei ragazzi c’erano due cassette piene di pesce ancora vivo e pulsante. I ragazzi erano rimasti meravigliati da tutte quelle manovre e dall’emozione di vedere uscire dall’acqua quella massa di creature argentate. Si affollarono vicino alle casse per vedere da vicino e anche toccare quei pesci.

-      Ragazzi, avete visto che per utilizzare questa macchina per pescare, io ho fatto poco lavoro, ho solo acceso l’argano che ha fatto salire la rete, immaginate, invece, come doveva essere quando tutte queste operazioni si facevano solo con la forza delle braccia, quale e quanta fatica facevano i nostri antenati per strappare qualcosa da mangiare. Oggi abbiamo preso due cassette, ma non pensate che sia sempre così, anzi la maggior parte delle volte, la rete scende e sale sempre vuota. Oggi il mare era calmo e si è lavorato bene, ma quando il mare è agitato, diventa tutto più difficile. Perciò ricordate che la vita non sempre è benevola nei confronti dell’uomo, voi siete dei fortunati a vivere in un’epoca che vi offre tutto e anche di più, ma ci sono anche delle situazioni di disagio, sono sicuro che voi come scout lo sapete bene e vi comportate di conseguenza. Ora tornate a divertirvi fra non molto, si va a tavola per mangiare. Una volta che sarete arrivati a casa potrete dire che avete pescato e mangiato, del pesce fresco, anzi direi proprio vivo!

A malincuore i ragazzi si dispersero di nuovo per andare a giocare, ma visto anche l’orario non c’era molta voglia. Si divisero, una parte rimase sul trabocco, un'altra andò sulla spiaggia. Passato il primo interesse per la novità, ora avevano solo voglia di mangiare e tornare a casa. Una gita del genere era valida per mezza giornata, restare fino a sera diventava una noia, non c’era molto da fare, non avrebbero nemmeno acceso il fuoco come al campo. Per fortuna la chiamata per il pranzo non tardò a venire e tutti corsero vociando verso il ristorante vicino che aveva messo a disposizione le sue strutture per quella banda di ragazzi. Per i ragazzi più piccoli il pranzo fu una delusione. Molti di loro non amavano il pesce e a parte il piatto di pasta che fu finito da tutti, qualcuno prese qualche pezzo di spigola al forno, ma tutti gli altri non mangiarono altro. Le sardelle e le alici fritte e i cefali furono mangiati quasi esclusivamente dai tutor e dagli accompagnatori.  

Mauro il capogruppo e responsabile si accorse che qualcosa non andava come previsto, la gita era stata un fallimento. Il trabocco nonostante la sua unicità non aveva suscitato molto entusiasmo nei giovani. Passato l’attimo di euforia per la novità, subito aveva perso d’interesse. Loro erano troppo giovani, non potevano conoscere e apprezzare, la storia di quelle macchine da pesca, frutto dell’ingegno umano. A fine pasto, il responsabile affrettò le operazioni di recupero dei ragazzi e fra l’entusiasmo generale, perché si tornava a casa, l’autobus si mise in moto.  Dopo qualche attimo di assestamento, calò un silenzio di tomba. Tutti erano a capo chino sui cellulari a smanettare, erano stati distratti per tutta la giornata e ora volevano recuperare.

Nei sediolini davanti, il capo meditava e faceva il bilancio della giornata. I ragazzi non avevano risposto alle sue aspettative, c’era stato un minimo di entusiasmo iniziale, ma subito dopo era svanito, in una sorta d’indifferenza. Non avevano capito l’importanza di quelle antiche strutture e il fascino che si sprigionava da quelle braccia di legno protese verso il mare. Per il prossimo raduno doveva escogitare qualcosa di molto diverso, altrimenti rischiava di perdere per strada molti dei ragazzi. Oggi con quei maledetti telefonini sembrava che i giovani avessero perso ogni interesse per la storia, per la conoscenza, il piacere di stare insieme. Con i lupetti e con i racconti della sera accanto al fuoco, ancor riusciva a interessarli, ma gli altri più grandicelli tentennavano. Tenevano fede al motto degli scout e si comportavano in modo corretto, ma li vedeva sempre più impazienti e distratti. Chissà cosa passava per la testa di quei giovani. Smise di fantasticare sulle problema­tiche giovanili e accese il portatile, la sua fidanzata non aveva sue notizie dalla mattina, la chiamò: << ciao cara, stiamo tornando, abbiamo più di un’ora di tempo possiamo parlare, allora… >>

L’autobus procedeva nel buio della notte mentre a bordo il silenzio era interrotto solo da qualche piccolo trillo e da un alternarsi di lucine che si accendevano e spegnevano di continuo.

 

Tutti i racconti

3
5
21

Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

14
14
82

Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
7
32

Intervista con il Destino

26 November 2025

- Buonasera e grazie per aver accettato questo incontro. Innanzi tutto mi lasci dire che sono piacevolmente sorpreso di trovarmi di fronte a una donna. - Non capisco la sorpresa, è ancora vivo. Se il Destino fosse maschile l'umanità sarebbe scomparsa molto tempo fa. - Non fa una grinza. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Certamente Domani: grazie scrittore. Sul fatto che vivere sia volontà di tutti si potrebbe [...]

  • Rubrus: A proposito di incidenti, giusto oggi ho ritirato il verbale dell'incidente [...]

3
11
29

Una giornata a Chiari 1/2

26 November 2025

“Allora vieni?”, mi chiese Luca qualche giorno prima. “Mah, non lo so… vedrò come sono messo sabato”, gli avevo risposto quando mi aveva telefonato. Il giorno prima mi aveva chiesto di andare con lui al Festival della Microeditoria di Chiari, in provincia di Brescia. Non sapevo se sarei andato, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

7
10
40

Gino vs. l’Intelligenza Artificiale

La guerra lampo che durò 6 ore 53 minuti

Miu
25 November 2025

Oggi in TV hanno mostrato l’AI che parla. Interagisce, comunica, respira quasi. Il conduttore sorrideva come chi ha appena adottato un cucciolo robot. – È come avere un amico sempre presente. Per dimostrarlo, collegamento in diretta con un essere umano. Purtroppo l’essere umano era il signor Gino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Miu: Dax:Ahah Dax, ormai è ufficiale: Skynet non verrà a distruggerci, [...]

  • Miu: La spettatrice: Ciao! Eh sì, in questa partita Gino ha vinto facile: [...]

2
2
22

La vita di Daniel

25 November 2025

La vita di Daniel. È così che fa. La mattina presto, esce dalla tenda e va in centro. Lì, trova un uomo che potrebbe comprargli del cibo. È educato, dice il suo nome, lo saluta con il saluto del post-covid e gli chiede con un sorriso, se possa comprargli del cibo nella mensa lì vicino. Dice, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Paolo Ferazzoli PRFF: Testimonianza di dolore.
    Così definirei il tuo non scorrevole racconto.
    Apprezzo [...]

  • Dax: Commosso....l'uomo è cattivo di bade, ma a volte è peggio [...]

2
3
16

CENTRALE PARANOICA 8

ANNIE HORROR

24 November 2025

NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Prosegue la carrellata di picchiatelli al Transcend Village, state aspettando le scene di sesso? Arrivano arrivano… Hi, qui è la centrale paranoica. Il Transcend Village è davvero un manicomio… eh beh, se non sei un picchiatello non finisci qui, ma anche la gestione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

6
6
25

Racconto in breve il popolo napoletano

Un inno all'amore e alla tradizione

24 November 2025

Napoli, città che non è solo una semplice meta turistica, ma un autentico museo a cielo aperto, è il palcoscenico di una cultura vibrante e di un popolo singolare. Qui, tra i vicoli stretti e le piazze vivaci, si dispiega l'essenza del popolo napoletano, un'anima che pulsa con generosità, tradizione [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Dax: Bello. like

  • Smoki:
    La prima volta che sono stata a Napoli, sono rimasta frastornata [...]

6
8
39

Pixel

23 November 2025

Luglio. L’asfalto rovente sembra liquefarsi sotto il sole. Nessuno in giro. L’orizzonte svanisce, l’aria vibra, incandescente, quasi di fuoco. Camilla cammina nervosa tra le vie silenziose del centro, non vuole pensare, cerca di confondere il rumore dei suoi pensieri, con quello dei suoi passi [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Virginia Lupo: buongiorno signor Dario. Sono suor Virginia, ogni tanto bazzico qui per leggere [...]

  • Red roses: molto bello

6
6
26

Ascia Nera - La bussola

Dax
23 November 2025

La luce della notte creava ombre inquietanti e il vento freddo soffiava tagliente tra i picchi di pietra grigia. Trom avanzava lungo il sentiero montano, il passo pesante come piombo. La barba rossa, divisa in tre trecce, luccicava come il ghiaccio sotto la luna piena. L’ascia nera appesa allo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Gennarino: Complimenti. Scitto molto bene. Un racconto che fa sognare ed entusiasma. Bravo!

  • Rubrus: Qualche tempo fa avevo chiesto quando avresti riportato la nuova avventura [...]

0
4
23

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Simpatico e scoppiettante, artista nell'anima.

  • Walter Fest: Buongiorno a tutti, buon fine settimana, buona lettura da parte mia e da parte [...]

0
10
21

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

Torna su