Johnny “lo sdrucito” era solito sbucare tra i filari di tossici che da Melchiorre/Gioia van alti e stretti in duplice/triplice fila appena fuori dall’abbagliante grigio monumentale della stazione centrale, de duce edificationis. 
Era l’unico che non si imparanoiava e non sudava freddo guardingo di borseggiatori con stivali in pelle di lucertolone, scippatori dai denti fradici e metallizzati, rapinatori della zona - torre annunziata / torre del greco, stupratori impotenti per complessi edipici mai risolti con risvolti ai bermuda, ultras da poker di passaggio, veggenti avvolti in una persistente nebulosa di CO2, improbabili ambulanti ciarlatani puttanieri venditori di calamite dell’amore, ombrelli para/s/figa, stress/anti stress miracle machine , tric trac- uan ban alla suffragette city del duca bianco.
Ciondolava Johnny, ipnotico come l’afa che gli si tatua dietro il collo:  un cobra spellato in una giornata di giugno fatta di vecchiette che collassavano abbandonate in soffitte solitarie con caloriferi lasciati a palla da natale e infanti dimenticati da mamme  imboscate dietro scaldabagni mentre si  annegavano "regolari come i vecchi espressi Roma – Reggio Calabria con 3 ore minimo di ritardo" in pozzanghere alte 10 cm. 
Scodinzolando giù dalla Val Brembosa si sguinzagliava, come un rottweiler ancora da castrare, la famigerata gang The viados, parrucconi brasiliani hardcore come i twisted sisters, che sfidano gli occhi di Johnny dietro gli abbacinanti riflessi di un gioco specchietto retrovisore motherfucking effetto raggi laser te la riffeggiano al ritmo di “Ucci Ucci sento odor di giovinucci”.
“Lo sdrucito” si squamava nel cemento appoggiandosi a stampelle di turisti-finti- zoppi-cadaveri da troppo tempo in tour, e Tutori dell’ordine-disordinato si appropriavano in leasing della piazza davanti la stazione.
Ed fu lì davanti la stazione che da un balcone- soffitta effetto bohemien-stronzate-del- tipo- simil- Montmartre dell’hotel Gallia, che Brenda si godette la scena sgranellandosi la micia con i grani disperati del rosario di Santa Rita, un po’ s’accascia, un po’ bagascia.

Tutti i racconti

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C'era una volta Jorn, la sua casa, i suoi amici, la favola continua...

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06 December 2025

Amici lettori, oggi vi porterò in un luogo speciale, un luogo posto in alto su una collina dalla quale si vede il mare, un luogo affascinante con una storia, anzi con più storie, un luogo da favola e come una vera favola questo racconto breve lo inizierò così. C'era una volta un artista nordico, [...]

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La vera ricchezza

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06 December 2025

Mia madre si chiamava Anna. Era una donna di grande saggezza e ha sempre avuto un approccio specifico nei confronti del denaro. Per lei non era altro che uno strumento, un mezzo per raggiungere il benessere e mai un traguardo. Da lei sempre presente ho appreso tante cose, anche il significato [...]

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Il gilet giallo

05 December 2025

È passato tanto tempo e adesso ho la tua età di quando ci siamo visti l’ultima volta. Di quando ci siamo salutati in cima alla salita, quella che odiavi ma che affrontavi ogni volta come una sfida personale alla gravità — e forse anche alla vecchiaia. Me lo ricordo ancora: portavi un gilet giallo [...]

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Piccoli miracoli di Natale

05 December 2025

È la sera dell’antivigilia. Fuori fa un freddo assurdo, mentre nel terminal sembra di stare in una sauna. La ressa di chi parte per le vacanze o torna a casa dalla famiglia rende l’ambiente non solo estremamente rumoroso, ma anche soffocante. C’è tutto ciò che non desidero dopo una giornata di [...]

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  • La Gigia: Ciao Smoki, complimenti per il racconto. Mi sono piaciuti i personaggi con [...]

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Nulla Dies Sine Linea

04 December 2025

L’appuntamento era stato fissato per le due di quel pomeriggio. Naturalmente la mia ansia era cresciuta di ora in ora, proporzionalmente al bisogno di confrontarmi con lui. Arrivai al Café de Flore in larghissimo anticipo e, per provare ad ingannare l'attesa, mi accomodai ad uno dei tavolini [...]

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Volevo essere William Shatner 2/2

04 December 2025

A poco a poco, la leggerezza si spense. Gli amici cominciarono a evitarmi, stanchi di quel modo di fare che ormai appariva rigido e innaturale. Io non me ne accorgevo, o forse sì, ma non sapevo più come tornare indietro. Era come se quel ruolo mi fosse rimasto addosso, un’abitudine del corpo e [...]

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In una parola, rassegnati.

03 December 2025

In una parola, rassegnati. Da quando sei cresciuta, il tuo carattere non cambierà, nessuno può realmente cambiare e se non ci credi, non prendertela con me ma con i numeri. La statistica ci insegna che nessuno cambia, sai? E gli strizzacervelli sono i primi a saperlo: lo sai che per ottenere una [...]

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Volevo essere William Shatner 1/2

03 December 2025

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Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

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Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

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Soluzione radicale

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  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo agli estimatori del racconto e come te sono appassionato di crime [...]

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