Diana

Devo trovare subito il salone, è presto, ho avuto un’idea per un racconto e voglio scriverlo subito. Cammino male, sto scomoda! Ma perché le femmine usano il tacco 15, per l’intervista devo essere strafiga, devo abituarmi all’idea, anche il vestitino attillato senza intimo è stata un’idea dell’ultimo momento, si vedrebbe il filo delle mutande, lo scriverebbero subito sulle riviste per casalinghe disperate.

Eccolo! È perfetto, deserto, con tavolo lungo di legno, ottimo, posso riposare anche i  piedi, visto che c’è il supporto centrale rialzato.

Tiro fuori il portatile ed inizio a scrivere.

Ahmed

 Un rumore.

Non devo muovermi, se scoprissero che mi sto riposando durante l’orario di lavoro sarei licenziato immediatamente.

Mi guardo intorno.

Una figa.

Non è detto nel senso di una bella ragazza, intendo proprio l’organo di riproduzione femminile che è davanti a me, un metro sulla sinistra, è una donna, ovviamente, da qui non capisco l’età, si è tolta le scarpe, ha poggiato i piedi sul divisore del tavolo ed ha stirato le gambe, sotto non ha nulla.

Dev’essere una snob, di solito sono loro che si radono i peli, vogliono tornare bambine, i loro uomini si arrapano quando le vedono così, sono come ipnotizzati. Il monte di Venere diventa gigantesco senza coperture, fa una certa impressione… bella impressione.

In effetti vista da qui, con l’effetto proibito, un certo risultato l’ottiene, mi sto arrapando, sarò cretino, ma sto per fare una pazzia, tanto se mi beccano mi licenziano in ogni caso, con la laurea che ho preso qui in Italia mi ci pulisco il culo, sono nero e tanto basta.

Devo fare pianissimo ad abbassare la lampo dei pantaloni, sta scrivendo qualcosa, si sentono i clic sulla tastiera, un po’ ne posso approfittare, sposto anche le mutande, ce l’ho in mano. Lei tira le gambe all’indietro per poggiare i piedi sul legno, lettura del pensiero? Proviamo! Vieni a farti scopare… no, non funziona, ma va bene così.

Ho lo sguardo fisso sulle sue labbra del piano di sotto, rallento, non voglio venire presto, ho tutto il tempo per goderla, per altre due ore qui rimarrà deserto, nessuno ci disturberà, bella passera. Di solito non mi piacciono spennate, preferisco le more, rigogliose, che si vedono solo da davanti, o quando sono sotto di te, le bionde sono più raffinate, di solito anche curate, tagliano tutto l’eccesso senza esagerare… ma che dico, rosse, castane, sono tutte belle. Sta rilassando i piedini, indossava delle scarpe con tacchi, la capisco povera ragazza, sono veri strumenti di tortura, allarga ancor più le gambe per poterseli massaggiare, la sento mugulare da qui dal godimento, sembra un vero orgasmo, chissà se quando si fa scopare fa questi suoni, devo fermarmi, sono troppo vicino alla fine, anche i piedi sono molto belli, piccoli, ditini ben separati,  penso a quando è vicino all’orgasmo e li apre come petali… niente, ho solo pensieri orgasmanti, devo pensare alla mia vita in Italia, le difficoltà ad essere ingegnere e non contare nulla… funziona, si ammorbidisce leggermente, il minimo per non correre rischi, ricomincio a maneggiarlo avanti ed indietro.

Si rimette le scarpe, deve andar via o ha paura che i piedini si rilassino troppo? Se si gonfiano lei non riuscirà più ad entrarci, sono indeciso se aumentare il ritmo per poterla vedere mentre godo… no, ha messo i piedi con tutte le scarpe sul divisore, rimane.

Finalmente niente distrazioni, quelle belle labbra da baciare, assaporare, mordicchiare, sono di nuovo a mia disposizione… mi sono distratto, ho schizzato, era un po’ che non lo facevo funzionare, il primo schizzo è andato lontano, sotto la sua scarpa, per fortuna se l’era rimessa, sono salvo! Rimetto a posto l’arma, da ora in poi se si accorge che sono qui dirò che stavo dormendo, la sua bella patata bollente e pelata non l’ho mai vista, sarò licenziato, ma non denunciato. Continuo ad osservare I suoi minimi movimenti, non posso e non voglio fare altro, d’improvviso mette i piedi in terra, si alza, rimette il computer a posto e se ne va.

Ha delle belle gambe, un bel culo… è bionda, è andata, devo andare anch’io.

Diana

“Lei è ancora sdraiata prona sul tavolo, John è uscito dal suo corpo e va verso il bagno dell’ufficio, non l’ha degnata di uno sguardo, l’ha solo usata, in fondo erano quelli gli accordi, non aspetta il suo ritorno, si tira su gli slip firmati comprati per l’occasione ed esce dall’ufficio, sempre come da accordi le prossime mosse spettano a lui”

Bene, dopo lo riguarderò, ma per ora va bene così.

Mi alzo, abbasso il vestito ed esco.

Ho qualcosa sotto le scarpe, sembra uno sputacchio, qualche vecchio catarroso ha sputato ed io ci sono capitata sopra, devo stare attenta, potrei scivolare, mi pulisco su un tappeto, tanto nessuno se ne accorgerà.

Tutti i racconti

0
0
4

Di stagista in stagista

Giu
02 December 2025

Giorno uno della mia presenza in azienda. Mi sistemarono in un angolo molto luminoso, proprio vicinissimo alla finestra per permettermi di avere la giusta luce quotidiana di cui avevo bisogno. Devo ammettere che mi piaceva molto la postazione che avevano scelto per me, avevo sentito dire che decisero [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
3

La Clorofilladinia

02 December 2025

“Vedrai,” mi hanno detto gli amici, “prima o poi incontrerai una Clorofilladinia. A chi va ad abitare vicino al Secchia può capitare.” Ed eccola qui. Sale da me, entra in questa stanza passando dalla finestra. Non l’ho sentita sulle scale, e così oggi la conosco per la prima volta. L’ho vista attraversare [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

7
7
27

Non leggerai il mio nome

01 December 2025

Non leggerai il mio nome Quel foglio rimarrà bianco e sfuggente Chiunque avesse voluto scriverlo, ne sarebbe rimasto deluso Avrebbe deciso qualcosa, che non avevo scelto Sarebbe andato per consegnarlo, quando ero ormai lontano Lontano da quel fumo che copriva il mondo, fino a soffocarlo Avevo mani [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Dax: bello, malinconico. like

  • Riccardo: ma davvero grazie a tutti!
    lascio a voi come interpretarlo
    come è [...]

6
17
25

Soluzione radicale

01 December 2025

Il monolocale mi garba. Così pulito e ordinato, sembra la casa delle bambole. Beh, per quel che ne so io, perché lo giuro, non ne ho mai vista una. Che posso dire, ragazzi? Per ora me ne sto qui, sotto un buffo piumino rosa e un lenzuolo pieno di orsetti stampati. Insomma, mi sembra di vivere dentro [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Dax: Grazie per la risposta 😃

  • Riccardo: brava Maria!
    certo il fenomeno meriterebbe le celesti praterie...quanto [...]

3
3
28

Il libro magico (2/2)

Intrigo a casa Natale

30 November 2025

Gli elfi che erano di sentinella avevano sentito e visto Darkman introdursi furtivamente sul sentiero che portava a casa di Babbo. Avevano dato l’allarme e ora erano tutti nascosti nelle vicinanze della casa in attesa del nemico. Sapevano che il mago era forte e usando la magia poteva sconfiggerli, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Un po' grinch e un po' Calimero, che si sbianca col mattarello invece [...]

  • Dax: "Con la violenza si aggiusta tutto"(cit. Legs Weawer)Like

3
10
62

Elisa e lo specchio

30 November 2025

Dopo il maithuna, seduto nudo sul letto, la osservavo rivestirsi davanti allo specchio rettangolare da parete a figura intera. Sulle spalle scendevano con leggerezza i capelli biondi ondulati. Le natiche a mandolino. Le gambe bianche lunghe. Le caviglie sottili. Spostai lo sguardo sullo specchio. [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Sofia85: È sincretismo. Gabriele D'Annunzio ne rappresenta un precedente.

  • Dax: la donna che si riveste allonspecchio è un'immagine potente, ricca [...]

3
3
30

Il libro magico (1/2)

Intrigo a casa Natale

29 November 2025

Oltre il regno della neve e del gelo dove vive Babbo Natale con gli elfi e le sue amate renne, andando verso oriente e camminando per giorni e giorni, si arriva in una città chiamata Blacktown. Un posto altrettanto freddo, ma del tutto privo di luce, di alberi e di animali. In quelle terre c’è [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Virginia Lupo: buonasera. Una storia, una favola più adatta alle persone adulte. La [...]

  • Dax: Una favola "nera"...attendo la seconda parte Like

13
10
37

Jean Vallette parte (2/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

29 November 2025

È giorno fatto da un pezzo quando Jean e Jòrdi giungono in vista di Carcassonne. La doppia cinta di mura merlate e le torri che proteggono l’antica città hanno anche questa volta un grande effetto sul giovane. Jean ripercorre con gli occhi della mente i sei anni trascorsi al Petit Séminaire. Latino, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

14
5
42

Jean Vallette parte (1/2)

Da Rieux-Minervois a Parigi

28 November 2025

2 ottobre 1865 È ancora notte a Rieux-Minervois. Un vento gelido soffia, promettendo un cielo terso e una bella giornata d’autunno. «Lo gal canta, Joan-Baptista. Lo sénher Jòrdi t’espèra» [1]. «Óc, maman»[2], dice il ragazzo prendendo la sua valigia di cartone e scendendo per la rampa ripida [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • La Gigia: In questo intrigante racconto c'è uno studio approfondito non solo [...]

  • Dax: Piaciuto. Attendo continuo.Like

7
9
38

Tutte le mattine

28 November 2025

Tutte le mattine, più o meno alla stessa ora, li vedo. Lui è lì, sul marciapiede poco prima della fermata della corriera. Lei è al balcone, pigiama chiaro e una sigaretta tra le dita. Quando passo in auto li intravedo soltanto per qualche secondo, ma è sempre uguale: lui guarda verso l’alto, lei [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
28

Una giornata a Chiari 2/2

27 November 2025

Quando si voltò verso di me, Luca aveva addosso un’aria strana. Gli occhi gli brillavano di una luce nuova, come se quell’incontro improvviso avesse risvegliato qualcosa. “Questa è Micol, ci siamo conosciuti ai tempi dell’università”, annunciò. “Piacere”, dissi. Le parlai dei miei racconti e le [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • GustavLebo: grazie dei commenti

  • Dax: Carino, carico di nostagia... però Micol è vstata scortese alla [...]

27
29
209

Todos Hotel

Come il vetro

27 November 2025

Un pomeriggio, era domenica, alla mia porta in ospedale si affaccia uno dei tanti in camice bianco. Capelli cortissimi e grigi, naso importante, sguardo limpido. Sorride. Premurandosi di non essere invadente. Quasi senza voglia di piacere a tutti i costi. Misurato nei gesti infonde nell'aria una [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su