Era riuscita a salire lungo un' erba spinosa e secca e a nascondersi per ripararsi dal sole cocente. Si sentiva al sicuro, ondeggiando nelle giornate di vento o rimanendo ferma nei momenti di calma meteorologica  ad osservare il campo incolto. Era la regina del mondo e cresceva dentro la sua casa roulotte.  Ma un giorno mani d'uomo la strapparono a tanta tranquillità senecana e la precipitarono dentro ad un sacco assieme a tanti fratelli. C'era una popolazione mai immaginata lì dentro e rimase sbalordita a vedere quanti deportati erano in quel sacco. Ve n'erano di tutte le forme e colori. Lumache grosse e ben pasciute, lumachine bianche  ed anemiche e poi case di tutte le maniere: mono vani  e su di lì, povere e accessoriste. Un mondo mai visto ed immaginato da lei, che considerava tutta la sua vita su quello stelo pieno di spine. Una vita pericolosa solo, quando venivano le mucche a pascolare e a secondo della voracità degli animali poteva  finire fra la lingua del bovino assieme all'arbusto secco e spinoso, di cui erano molto ghiotte e che,faceva bene al latte, come diceva il vaccaro. Assieme a quelle altre lumache si registravano di tanto in tanto nuovi arrivi a frotte fin quando il sacco si riempì e fu stracolmo. Dove andremo? Dove ci portano? A soffrire e a disperarsi erano i più piccoli perché avevano nei loro occhi tanti sogni da inseguire e progetti da realizzare ed ora, invece,  si vedevano scaraventati in un sacco che non prometteva nulla di buono. 
Il sacco fu posto dentro una lambretta per essere trasportato ad un mercato ortofrutticolo. C'erano dentro milioni di lumache, tutte ansiose di conoscere il loro destino, dopo essere state strappate ai loro ambienti naturali. Il lambrettino arrivò a destinazione ed il sacco fu scaricato perché il contenuto potesse essere bollito. Disperazione di tutti. Dentro ad un grande pentolone le lumache furono cotte. E condite alcune con il sugo, altre con olio prezzemolo e aglio. Una delizia! Alle lumache rimase solo che la loro vita fosse servita per sfamare gli uomini e che nessuna venne persa. Che senso avrebbe avuto vivere senza alcuna utilità? Fu così che alcuni continuano a cucinarle per la festa di Santa Rosalia, fra fiumi di birra mentre il carro annuale percorre il Cassaro per il trionfo della Santa. Le lumache, carne dei poveri, rimangono una tradizione che si ripete annualmente e sono sempre presenti per festeggiare la fine della peste in una città,  che nel passato ne era rimasta amaramente colpita. 
La povera lumaca, che prima era rimasta spaventata dalla sua raccolta da parte dell'uomo, aveva scoperto che la nostra vita può servire per gli altri ed è bello offrirla per riuscire a comprendere il significato della nostra condizione.

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21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

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La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

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20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

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La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

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Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

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  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

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La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

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L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

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  • Dax: Bello, delicato e mi sono commosso. Non dovevaxmorite Lyra....😢.Like

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Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

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L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

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Se la vita ti dà limoni... 1/2

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In fregola

16 November 2025

Qua e là sulla facciata del condominio le luci accese per la cena. Una donna con un cane tra le auto parcheggiate. I lampioni accessi. Poche foglie sui platani. Semaforo verde e attraversiamo la strada. Davanti alla porta del monolocale i nostri corpi entrarono in fregola.

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Emma e i libri che parlano

16 November 2025

Emma aveva imparato a non fare rumore. Non perché qualcuno glielo avesse chiesto, ma perché a volte le parole rimbalzano indietro. O peggio, cadono nel vuoto. Quando parlava, la madre la interrompeva a metà frase: – Più tardi, tesoro, adesso ho da fare. “Più tardi” voleva dire mai. Emma lo sapeva [...]

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