“Mamma, devo scatolare anche i libri antichi di nonno?”
“Sì, tesoro, lo sai che voglio conservarli.”
Con tanta pazienza, spostavo la polvere con la mia mano, gli strofinacci erano già stati usati tutti.
La carta da giornale stava quasi finendo, gli oggetti più delicati erano imballati con cura.
Con i libri pensavo che bastava solo dargli una scrollata. 
Cominciavo a diventare asmatica, l’aria era diventata pesante; la finestra spalancata fungeva da bombola d’ossigeno tra i cimeli di nonno Augusto.
Filtrava un triangolo di luce da cui si alzavano le particelle di polvere.
“Mara, io devo andare. Che ne dici se torniamo nel tardo pomeriggio per sistemare le ultime cose?”
“Preferirei restare e terminare coi libri. Ormai sono impolverata e stasera sono a cena da Luca.
Se torno dopo, non farò in tempo a prepararmi. Vorrei finire prima possibile.”
“Va bene, tesoro.”
“Grazie mamma. Non ti dispiace vero se non ti faccio compagnia stasera?”
“Vai, tranquilla. Chiudi tutto e spengi il contatore della corrente prima di andartene. Ci sentiamo domani.”
Provavo tenerezza per la mamma. Il suo sorriso rassicurante mi dava sostegno e io mi sentivo in colpa ora che anche nonno ci aveva lasciati. Era una donna forte, non faceva mai trapelare il suo dolore.
Già mi stavo pentendo di non passare da lei spesso, ma lei non me lo faceva pesare. 

Il telefono non dava segnale, avevo deciso che Luca poteva aspettare, mia mamma aveva bisogno di me.
Era inutile mettermi vicino la finestra, fuori casa, il telefono in campagna non prendeva.
Mi ero seduta sullo scalino della villetta. La porta aveva bisogno di una verniciata, le piante ormai secche, avevano un aspetto inquietante, in linea con il posto. 
Ero sempre impaurita da questo luogo, non me lo ricordavo così solitario. 
Da piccoli, giocavamo con gli altri cugini in giardino e non potevamo stare nelle stanze ai piani superiori. 
Dopo l’ennesimo tentativo di fare una chiamata, avevo gettato la cenere della sigaretta nei vasi; un omicidio dolce per delle piante terminali. 
Pensavo che prima mi sbrigavo con l’inscatolamento, prima potevo fare una sorpresa alla mamma e chiamare il mio ragazzo per vederci un’altra volta.
Ora capivo quando mia nonna si lamentava dei tanti  libri. 
Finora erano stati infilati nelle scatole cinquantasette, ma mancavano i ripiani più alti.
Come un gatto mi arrampicavo sulla scaletta color ruggine di cui dubitavo reggesse il mio peso.
Tre libri mi erano caduti in testa, uno era rimasto sulla libreria, gli altri si tuffavano a terra in un ritmo sincopato. 
Testarda, mi ero aggrappata all’appoggio della scala che mi rigava le mani di ruggine, salire un gradino era un’impresa per chi temeva il vuoto, ma quell’ultimo libro doveva stare nelle scatole con gli altri. Non volevo disubbidire a mia madre. Preso: il libro era tra la mia mano destra, la sinistra era diventata bordeaux a forza di stringere la scala.
Aperto gli occhi dopo l’ultimo scalino, mi ero stupita di aver salvato un libro che cercavo da tempo.
Una coincidenza che mi inquietava; trovarlo ora che ne avevo bisogno per terminare la tesi. 
“L’educazione sentimentale” di Flaubert. 
Con un foglio di giornale toglievo il primo velo di polvere, lo pulivo e lo guardavo con attenzione, sembrava un libro più recente rispetto agli altri del nonno.
Con la felpa che avevo allacciato ai fianchi terminavo la pulitura del volume, avrei rovinato la copertina con le mie mani.
Aprivo la prima pagina con una delicatezza chirurgica, mi batteva il cuore in modo accelerato; stavo trasgredendo all’ordine dei miei cari che mi avevano inculcato un certo rigore verso l’intimità delle cose altrui.
Mi spronava la curiosità di leggere un libro che mi serviva e un certo senso di infrangere  le regole.
Era un libro, non era un diario personale, non avrei neppure dovuto provare il senso di violazione. 
Girate le prime due pagine, mi ripetevo ad alta voce più volte la dedica: 
Questo libro è un po' a scatola chiusa, non l'ho letto, ma me ne hanno parlato bene.
E poi d'ora in poi, volente o nolente, riceverai spesso libri di autori francesi. 
Impara ad apprezzarli. Ti auguro che ti aiuteranno negli studi. Ogni volta che tornerai a casa, ti  aspetterò a braccia aperte. Portalo con te a ogni esame universitario. Ti amo, figlia mia. 
Con affetto.
Papà.

Ero in macchina con la musica che mi teneva compagnia. Piangevo e mi asciugavo col braccio.
Il libro dondolava per le buche che prendevo. Mi sbrigavo per arrivare in fretta. 
“Mara, sei ritornata ?” senza girarsi da dietro la cucina.
“Mamma, ti ho portato un tuo libro.”
Sì avvicinava verso di me con i suoi occhi neri che schizzavano fuori. Il mestolo di legno a una mano lo impugnava quasi a reggersi. Tremava il labbro superiore e la fronte si aggrottava, era pronta a esplodere dopo tanto trattenersi.
Mi aveva bagnato la guancia e la spalla con le sue lacrime che non smettevano più. 
Il suo petto attaccato al mio pulsava forte e mi scuoteva in un movimento verso di me.
Il libro era tra le mie e le sue mani, non osavo lasciarlo; avevo paura di farlo cadere e non volevo interrompere lo sfogo di mia madre. 

Tutti i racconti

2
4
25

Solo una bambina

18 August 2025

Di me amerò sempre la fanciullezza. La speranza, che alla fine è davvero l’ultima che se ne va. Quegli occhi lucidi un tempo di sogni e ambizioni, che oggi appaiono sfocati sotto il peso dei tormenti. L’ingenuità che ancora mi caratterizza dopo tanto, la schietta sincerità che troppo spesso mi [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Mandy Wotton: Grazie mille, Paolo e Lau!
    A volte mi lascio trasportare dal travolgere [...]

  • zeroassoluto: Ciascuno di noi interroga il bambino lontano, che malgrado tutto, resiste ancora [...]

2
3
10

Pensieri

Vas
18 August 2025

Sensazioni e pensieri sono la stessa cosa. È che non mi convince che il pensiero sia razionale, non mi convince la parola razionale. Razionale è allora un concetto con poche regole, un pensiero veloce e pratico alla sopravvivenza. Razionale invece dovrebbe essere tutto ciò che noi abbiamo, il motore [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: non sono la stessa cosa, non possono esserlo. al limite le sensazioni possono [...]

  • Rubrus: Come dice chi mi ha preceduto, le sensazioni non sono pensieri, ma derivano [...]

1
1
12

Il Capanno dei cacciatori

"Dove l’uomo onorava il bosco"

18 August 2025

Il Rito del Capanno dei Cacciatori Il Rito del Capanno dei Cacciatori Ascoltate bene, perché questo non è un racconto come gli altri. È la storia di un momento sospeso tra la fine e l’inizio, tra l’estate che si ritira e l’autunno che avanza con passo deciso. In un angolo nascosto del bosco, c’è [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
18

Vita Digitalis et Aliae Evanescentiae

Con prefazione di Prof. Eusebio Rognoni

Miu
17 August 2025

Prefazione all’Edizione Metropolitana di Prof. Eusebio Rognoni – Direttore dell’Istituto per le Narrazioni Post-Mortem e le Identità Immaginarie, sede di Cavernozza in Selvis La Famiglia De Funebris non è solo un insieme di personaggi. È una genealogia deviante, una saga poetico-burocratica ambientata [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Heu! Nonnumquam redeunt et
    carminibus iocantur.
    Bene narras...

  • Miu: Non mi dire che stanno anche qui😂

3
5
22

Confessione

17 August 2025

“Papà ho una cosa molto importante da dirti”. La voce mi uscì flebile. Mi avvicinai alla finestra e spostai una lunga tenda blu che impediva ad uno splendido sole di fine Maggio di illuminare a dovere la stanza. La prima cosa che notai affacciandomi alla vetrata fu un incantevole prato inglese [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

3
6
22

Vi racconto in breve tre storie d'amore parallele.

Tra contrasti familiari e finali in tragedia,

17 August 2025

L’amore, spesso dolce e luminoso, può anche rivelarsi oscuro e tragico, specialmente quando i legami familiari si intrecciano con le passioni dei cuori innamorati. Le storie di Piramo e Tisbe, Giulietta e Romeo, e la leggenda del Giovane Vesuvio e di Capri offrono un affresco di amori impossibili, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Gennarino, che ci ricorda tre storie d'amore finite in tragedia.
    Adesso [...]

  • Rubrus: Dove si dimostra che le trame, gira e rigira, sono sempre le stesse, e voler [...]

4
6
27

La scrittura

16 August 2025

La scrittura è terapia la nostalgia porta via. Il tempo ferma nuovi orizzonti apre piacevole calma farà sentire. Con la punta sottile d'inchiostro intrisa la penna sul foglio si lascia trascinare in mille rivoli ornati e ondulati. Come incantevole danza la fantasia lascia piroettare e sogni [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

3
7
26

Domenica 31/8/2025 last kiss (2/2)

16 August 2025

Un’ora dopo, al bar, seduto al solito tavolino con vista sulle scale dell’entrata, Sandro legge l’edizione cartacea del suo giornale preferito e non si accorge che una bella signora è appena scesa e si dirige verso di lui, da dietro gli mette le mani sul viso e gli domanda: «Chi sono?» «Troppo [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

2
3
21

L'ombrello

16 August 2025

Pioveva quel giorno, ma cosa potevo farci? L’uscita era programmata da giorni e rinviare e pazientare ancora per vederla, io non ci riuscivo. Dieci minuti prima dell’orario concordato mi eri piazzato sotto l’albero prestabilito per l’incontro. Pioveva già dal mattino, e presi il mio ombrello fortunato. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Adribel: Che bel racconto, di quelli che fanno sognare!

  • zeroassoluto: ... dietro di me un colorato ombrello rosa si era palesato sulla mia testa...
    "Sembri [...]

5
6
38

Pasta reale

15 August 2025

A volte nel fondo buio delle serate estive c'è un arcano silenzio. Nell'umidità cavernosa delle ventitré solo qualche piccolo gruppuscolo di giovani rompe il ritmo cantando a squarciagola canzoni che non riconosco. E a quei canti risponde un abbaiare guerriero di cani da giardino, che s'accaniscono [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • zeroassoluto: Ciao Sandro!
    Per prima cosa ti ringrazio immensamente...
    "Perché" [...]

  • Sandro Amici: Già questo appunto è un degno racconto, che mi ha scatenato un [...]

3
6
19

Un grande amico

15 August 2025

Dopo una giornata in ufficio, avevo proprio voglia di fare due passi. Camminavo senza meta, con lo sguardo basso e le mani in tasca. — Ninuzzo! Uè, Ninuzzo! Mi volto. Un uomo sulla cinquantina si avvicina con passo deciso. Ha un completo bianco un po’ appariscente, camicia nera sbottonata fino [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • CURZIO LUCANO: Grazie per i commenti. Mi fa piacere sapere che non sono l'unico smemorato [...]

  • Camillina: Bello! Mi ricorda di non essere la solo a non ricordarmi niente.😜

3
8
16

Domenica 31/8/2025 last kiss (1/2)

15 August 2025

Sono arrivato tardi, dopo le nove il parcheggio è un incubo, io stavo pensando di mettere la macchina sotto alle fresche frasche, invece già è tanto se trovo un angolo ombreggiato, i ricordi del passato ti fanno fare delle imbecillità senza pari, il posto dove andavo al mare quando ero piccolo, [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • zeroassoluto: Bravo Dario... siamo proprio noi, personaggi attempati che hanno smesso di [...]

  • Dario De Santis: Grazie a tutti, domani cercherò di rassenerarvi, non è tutto [...]

Torna su