Vi fu un attimo di silenzio da entrambe le parti. Non manifestare le emozioni era prerogativa degli uomini e delle donne della nuova specie.

“Vorrei parlarvi di persona, se me lo permettete…” Aggiunse lo scienziato.

“Vi raggiungo al vivaio…voglio rendermi conto con i miei occhi!” rispose risoluto il capo.

Narun si alzò e si diresse verso la porta del suo appartamento che si aprì automaticamente al suo passaggio. Con un gesto della mano, fermò i due soldati che erano di guardia all’esterno, per quel colloquio voleva rimanere da solo.

Hermes lo attendeva impaziente davanti alla porta del suo laboratorio. Non gli si dava un’età definita; il processo di invecchiamento artificialmente rallentato, faceva si che gli attributi fisici tipici della giovinezza, venissero mantenuti più a lungo rispetto ai comuni esseri umani. Su Nomod 5 era normale arrivare al secolo di vita e dimostrarne fisicamente la metà. Tuttavia, per rendere possibile il rinnovamento, il limite di sopravvivenza degli individui della razza nuova, non superava mai i centocinquant’anni.

Hermes invitò Narun ad entrare e dopo che la porta si fu chiusa alle loro spalle l’atmosfera tra i due si fece più amichevole.

“Narun amico mio!” esclamò lo scienziato invitando al tempo stesso il governatore a sedersi. “tu non sai come mi senta a mio agio non dovermi esprimere con tutti i convenevoli che si riservano al tuo rango… ti ringrazio di essere venuto da solo!” continuò rimanendo in piedi davanti al tavolo.

Narun si sedette ed Hermes pose sul tavolo due bicchieri e vi versò un liquido ambrato da una bottiglia scura.

Narun ed Hermes si conoscevano da quando il primo, a quattro anni aveva cominciato la sua istruzione dopo essere uscito dal nido del vivaio. I bambini su Nomod infatti, venivano fatti nascere attraverso il prelievo del feto dall’utero artificiale, trascorsi circa i nove mesi canonici di gestazione che venivano chiamati in gergo “periodo di accrescimento”. Una volta prelevati, venivano affidati ad una sorta di nursery dove del personale li accudiva, li puliva e li nutriva. Tutto il sistema di nascite di Nomod era regolato da interrelazioni artificiali tra cellule, prelevate all’infinito dagli stessi feti durante il periodo di accrescimento uterino, modificate per eliminare qualsiasi vizio e reimpiantate in un’altra cellula clonata e depurata da geni parentali al fine di creare un altro essere umano privo di difetti genetici. Il tutto senza utilizzo di ovociti femminili e sperma. Si era creata nel tempo una società di gemelli “diversi” in cui la diversità sia estetica che genetica era decisa sin dall’inizio della vita embrionale. A quattro anni venivano prelevati dal nido e istruiti nel primo ordine di scuole dopodiché si accedeva ad altri gradi di istruzione, ogni cinque anni. Nel loro percorso ciascun bambino era affidato agli insegnanti e ad un tutor per la vita fuori dalla scuola; il tutor era un altro bambino più grande appartenente al grado scolastico successivo. Essi crescevano imparando a badare a se stessi, con un’ educazione rigida di tipo militare, non conoscevano manifestazioni di affetto o di amore materno, considerati nocivi per lo sviluppo di un individuo che fosse forte psicologicamente oltre che fisicamente, degno esponente del popolo di Nomod 5. Il tutor cessava di accompagnare il suo allievo quando quest’ultimo raggiungeva l’età di quattordici anni. Hermes era stato appunto il tutor di Narun.

“Hai trovato le cause? Si tratta di una contaminazione o cos’altro?” chiese Narun sorseggiando la sua bevanda.

“No, non si tratta di una malattia sconosciuta… il problema è molto più serio Narun…”

“E allora di cosa si tratta?” ribattè il governatore.

“Ecco, sappiamo tutti che già prima della nostra generazione il sistema di nascite ha cominciato a dare dei problemi, ormai l’apparato riproduttivo maschile e femminile non produce più spermatozoi e ovociti, ma questo non ci ha mai interessato perché ci riproduciamo per clonazione selettiva, inoltre il mio sistema immunitario e anche il tuo, e quello di tutti i nati da cinquant’anni a questa parte ha un’anomalia comune che non siamo riusciti a risolvere, si chiama “immunodepressione”, in termini tecnici… la nostra è una presunzione di perfezione, possiamo vedere al buio, avere straordinarie performance fisiche e psichiche, rimanere un mese senza mangiare e bere e non avere conseguenze…e poi la nostra vita potrebbe essere messa in pericolo da una piccola ferita!” continuò Hermes.

“I farmaci giornalieri però funzionano e non è un grande sacrificio prenderli” Narun scosse la testa

“Vedi Narun, in questi anni, abbiamo sottovalutato il problema… ci siamo concentrati sul mettere a punto farmaci efficaci per risolverlo ma non ci siamo interessati abbastanza delle cause…"

Narun si sdraiò sulla sedia allungando le gambe “ho l’impressione che la notizia che devi darmi sia peggiore di quanto m’aspettassi” mormorò.

“Te lo spiego con un esempio semplice, tu prendi un panno sporco, lo lavi e vedi che le macchie si sono ridotte ma ce ne sono ancora, allora lo rilavi ancora una, due, tre volte, mille volte, alla fine ti accorgi che il panno è pulitissimo ma poi lo prendi in mano e si sfalda, perché le fibre, sollecitate dai troppi lavaggi, si sono assottigliate, sono diventate deboli… ecco, adesso immagina che quel panno sia il nostro dna…”

Narun imprecò “Pensi che ci sia una soluzione a tutto questo?”

“Si, una soluzione c’è…”

“Quale sarebbe?”

Hermes, si fece schioccare le dita, nervoso, trasse un lungo sospiro “sporcare un po’ quel panno…”mormorò.

“Come è possibile fare ciò?” ribattè Narun

“Utilizzando geni che non siano mai stati manipolati”

Narun lo guardò serio in volto “Vuoi dire, geni primitivi?”

“O mezzosangue…”

“Impossibile, non ci sono più primitivi su Nomod 5, abbiamo fatto una guerra lunghissima per liberarci di loro e adesso tu mi dici che a causa di questo, noi ci estingueremo?” Narun si alzò con un gesto di stizza e il bicchiere cadde dal tavolo.

“Su Nomod non ci sono più primitivi ma in giro per lo spazio ce ne sono molti” continuò Hermes alzandosi in piedi e gurdandolo negli occhi.

“Se tutto rimanesse così, quanto tempo ci rimarrebbe?” chiese Narun

“Meno di mezzo secolo prima della nostra estinzione”

Il Governatore abbassò la testa, si avvicinò verso la lunga vetrata che separava l’ufficio di Hermes dalla sala di gestazione e osservò le lunghe file di uteri artificiali contenenti ciascuno la sua vita pulsante,si soffermò un poco poi si voltò ed uscì.

Odiare i primitivi era prerogativa di tutti gli uomini e le donne della specie nuova. Un primitivo valeva meno di niente per Narun e per ogni abitante di Nomod, da coloro che erano stati selezionati come soldati, alla gens degli scienziati fino ai semplici tecnici o burocrati o a quelli destinati ai lavori manuali. Ogni casta di Nomod, accuratamente pianificata nel numero e nelle mansioni, odiava visceralmente i primitivi. Adesso essi erano la loro speranza.

 

Tutti i racconti

0
0
4

L'Alba dopo il turno di notte

Storie colorate ad arte tra pittura e scrittura perché sappiatelo finché c'è arte c'è speranza

22 November 2025

Amici lettori ancora una storia a colori, ancora una storia in tandem, ancora una storia per stupirvi, la vita è troppo sbiadita non trovate? Vi sentite scombinati e confusi? Vi sentite frustrati e senza prospettive? Io e il mio amico Adriano l'artista proviamo a darvi una scossa, seguiteci e vi [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

0
0
4

La bella sigaraia (4/4)

22 November 2025

Il corpo ritrovato… sì, affermano sia quello di Mary. Ma su quali basi? Sulla sola coincidenza del tempo, nient’altro. La mente razionale non può accettare una tale coincidenza, il fortuito è bandito per definizione dal ragionamento logico-deduttivo. Analizziamo. La ragazza scompare, e in un intervallo [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

7
8
19

Gemellaggio 3/3

21 November 2025

«Mi fanno venire i brividi» disse Max «animali a sangue freddo». «Però...» intervenne Ambra preparandosi per andare a dormire. «Hanno ragione, lo so. Me la ricordo la teoria dell’estro nascosto. Ventesimo secolo, se ben ricordo. Solo che vederla applicare così... «Animali a sangue freddo. Mi fanno [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Rubrus: E adesso... qualcosa di completamente diverso: se non altro perchè è [...]

  • Rubrus: ps: va da sè che le parti in cui dice che va bene non sono interessanti [...]

1
2
14

La bella sigaraia (3/4)

21 November 2025

Purtroppo, qualche giorno dopo mi accorsi di essermi sbagliato un’altra volta, leggendo sullo stesso odiato quotidiano: ORRORE SUL FIUME HUDSON! Il terribile assassinio della bella Mary Rogers sconvolge New York! New York, 25 luglio 1841 Una tranquilla e luminosa domenica d’estate si è tinta [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
1
20

Gemellaggio 2/3

20 November 2025

«Abbiamo un detto, sulla Terra: “Il medico pietoso fa la piaga purulenta”. E, dato che l’idea è vostra...». Srexis esitò, poi disse «Ecco… è come mangiate, tanto per cominciare». «Come?» Ambra era decisamente sorpresa. Avevano gustato il cibo locale senza troppa difficoltà. Certo, non avevano adoperato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

2
2
15

La bella sigaraia (2/4)

20 November 2025

Da qualche tempo quell’uomo tornava spesso. Parlava poco, ma i suoi occhi dicevano più di qualunque parola. Non sapevo se temerlo o compatirlo. Avevo sentito dire che scriveva storie strane e che viveva quasi senza soldi. Pensavo a lui, a volte, la sera, quando spegnevo la candela e restavo ad [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

3
3
18

Gemellaggio 1/3

19 November 2025

Se un uomo avesse guardato il seno di Ambra in quel modo, Max gli avrebbe mollato un cazzotto. Probabilmente lo avrebbe fatto anche se si fosse trattato di una donna. Ma Shassta non era né donna né uomo. Non era neppure un essere umano. Ciò non di meno dovette percepire l’irritazione di Max perché [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Rubrus: E' il racconto cui accennavo quando ZR parlava dell'ovivorous montanae. [...]

  • Maria Merlo: Mi piace il taglio psicologico e la focalizzazione sulle problematiche interiori. [...]

2
6
24

La bella sigaraia (1/4)

19 November 2025

L’odore del tabacco mi resta addosso così tenacemente che, per quanto usi il sapone, non riesco a liberarmene. Ma devo convivere anche con altro, oltre a quell’odore che impregna ogni cosa del luogo in cui trascorro dieci ore al giorno della mia vita. Ogni mattina, entrando nell’emporio di Anderson [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

4
9
24

L'uovo 2/2

18 November 2025

Quando si svegliò, depose l’uovo nel giaciglio e andò a lavorare. Rientrato trovò l’uovo ridotto in tanti frammenti. Osservò che non vi erano tracce di liquido né sul giaciglio né sul pavimento. C’erano però alcune piume a terra che Luca seguì fino alla finestra aperta. Fuori, nel giardino, vide [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • thecarnival: veramente ti sei commosso Dax? ... guarda che mi hai fatto il più grande [...]

  • Dax: @thecarnival Mi sono immaginato Lyra, wuesta creatura fragile e l'ho associata [...]

4
7
37

Se la vita ti dà limoni... 2/2

18 November 2025

- Federico… Federico... FEDERICO FEDERZONI, SANTIDDIO. - La voce del collega un po' seccato richiama Federico sulla terra. - Eh? - Sbatte le palpebre e si volta verso la scrivania di fianco alla sua. - Ohi, Damiano… dimmi. - - Eh, “Damiano dimmi” un fico secco. - Gli tira un post-it appallottolato. [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Smoki: Sì, infatti, per me non è drammatica - e non era nell'intento, [...]

  • Dax: carino....like

4
6
24

L'uovo 1/2

17 November 2025

Luca pensò di stare ancora sognando. Un uovo era lì, perfetto, con un guscio bianco e lucido, appoggiato accanto a lui sul lenzuolo. Non aveva mai visto un uovo di quelle dimensioni: era alto almeno trenta centimetri. Subito si chiese come quell’uovo fosse finito nel suo letto, poi pensò a uno [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

4
6
45

Se la vita ti dà limoni... 1/2

17 November 2025

Margherita attraversa la piazzetta di corsa. Con lo zainetto che le sbatte sul fianco, entra al Plume con slancio da centometrista, facendo quasi sbattere la porta sul naso di un avventore in procinto di uscire. Gli improperi che lui bofonchia sono coperti dal rumore di accelerazione del bus da [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Maria Merlo: Molto carino, aspetto il seguito.

  • Smoki: Grazie!

    Il seguito arriva domani, speriamo mantenga le aspettative! ;)

Torna su