In un’ansa riposta della Milano degli anni 60, intima come un’amica di famiglia, prosperava senza clamori una fabbrica di cioccolato. Nessuno poteva sospettare che in una manciata di decenni sarebbe divenuta un pezzo di quella che oggi si definisce archeologia industriale. Un pezzo, o per meglio dire, una scheggia.

Tanto tempo fa invece si svegliava ogni mattina molto presto, come un solido custode, e aspettava il passaggio della gente, in special modo di noi bambini delle elementari. Noi non sapevamo cosa contenessero quei muri color biscotto, ma godevamo dell’aria che emanavano: un profumo intenso e originale, che non sapevamo identificare e che non assomigliava a nessun’altra cosa conosciuta. Oggi so che si trattava dell’aroma delle fave di cacao tostate. Ai tempi mi bastava sapere che mi riempiva il cuore di una gioia silenziosa e disegnava un inizio tiepido e dolce per le mie giornate. Osservavo le persone che entravano tra quelle mura bordate da cespugli di fiori e mi sembravano tutte prese da un’allegria contagiosa, mi trafiggevano piccole fitte di invidia!

Nelle mattine di umidità pesante il profumo sembrava diventare appiccicoso e speravo di conservarne sugli abiti una scorta che mi avrebbe accompagnato durante le fatiche scolastiche. Nelle giornate calde, invece, quell’odore speciale si condensava accoccolato sull’asfalto e attendeva delizioso la brezza della sera. Capitava allora che spirasse verso le abitazioni e molte volte andavo a dormire con le narici sollecitate da quel dolce aroma. Erano le notti magiche, in cui i miei sogni venivano visitati dalle storie più interessanti. Ormai avevo assimilato la scrittura e cominciai a pensare che avrei potuto trascrivere quelle storie e conservarle per sempre.

Scoprii subito che non era assolutamente facile raccontare i sogni, perché anzitutto li dovevi acchiappare! Al mio risveglio infatti si dileguavano in un batter di ciglia, o ne rimaneva una trama troppo sfilacciata. Mi scervellavo per trovare una soluzione.

In una notte di miele partorii un’idea che mi sembrò fantastica.

I grandi dicevano sempre che per catturare un passerotto bastava mettergli il sale sulla coda, così mi convinsi che per trattenere i pensieri delle notti dal dolce aroma sarebbe bastato mettermi lo zucchero sulla testa.

Molte volte i miei capelli scricchiolarono speranzosi sul cotone del cuscino, ma nessun sogno vi rimase appiccicato. La mattina chiudevo la delusione in cartella insieme ai quaderni e mi avviavo a scuola. Una sera di primavera inoltrata pensai di sostituire lo zucchero con della marmellata. Ma i sogni si fecero beffe di me come al solito.

La mattina dopo spazzolai i capelli senza troppa cura, per la fretta di uscire di casa. Accadde così la storia più magica che potessi sognare. Al passaggio di noi bambini, dai fiori abbarbicati ai muri della fabbrica di cacao si alzarono nugoli di farfalline che presero a inseguirmi, volteggiando golose tra gli steli sottili dei miei capelli di pesca.

Tutti i racconti

0
0
2

FELICITA'

19 July 2025

“Cosa posso fare per farti felice?” La domanda arrivò inattesa ed improvvisa mentre stavo per uscire. Mi guardava con quello sguardo sornione ed un mezzo sorriso, si poteva pensare ad una battuta scherzosa ma, conoscendolo, sapevo che non era così. Subito pensai alle ore precedenti, se fosse capitato [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

0
0
1

Immoti Interrogativi

Poesia D'amore

19 July 2025

Hai mai sentito scavare il silenzio dell'immoto nelle schegge del varco della distanza che disegna lacrime in schizzi di emozioni sottopelle? Hai mai dimenticato la dolce brezza che nuda accarezzava la pura estasi che abbracciava i nostri tremuli cuori sulla scarpata del nostro fato in [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

6
8
36

Percorsi

18 July 2025

Passi veloci, in fretta, scale, ancora altre scale. Il bip delle porte della metro che stanno per chiudersi accelera il cuore: un ultimo sforzo! Ce l’ho fatta. Le porte si chiudono con un tonfo muto e indifferente, stranamente c'è un posto libero, che occupo subitamente pregando che nessuno mi [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Walter Fest: Non male brava, benvenuta tra di noi. Non posso fare a meno di chiederti....realtà [...]

  • Ondine: Qui e ora. Bel racconto riflessivo profondo e scritto bene

1
4
26

Lolita

18 July 2025

Lolita Era domenica. Lo studio del Cardinale Pamphili. era come sempre pieno di libri — e dunque, di cultura. Sulla scrivania, ordinatamente in disordine, si accatastavano scartoffie, volumi e una scatola di sigari cubani, rigorosamente selezionati. La notte precedente era venuta a trovarlo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Benvenuto a bordo. Concordo con lo Zio ma la scrittura scorre ben e si intravede [...]

  • Ondine: In letteratura ci si deve avventurare anche 'nelle ombre' e nel vaticano [...]

6
9
33

Le rotelline

17 July 2025

Il muro della chiesa era fresco. Enea si sedette sul sedile in pietra accanto all’ingresso e vi si appoggiò, godendosi l’insperato riparo dal caldo del pomeriggio, incurante delle asperità del muro. L’ombra della chiesa occupava la piazzetta – uno slargo pavimentato con ciottoli tondeggianti tra [...]

Tempo di lettura: 5 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Eh, il treno è sempre il treno! 🤣
    Grande Prof!

  • Ondine: Bello a suo modo romantico che sa di luoghi lontani atmosfere un po' perse. [...]

9
10
35

Là nelle stoppie dove singhiozzando…

In difesa del gerundio

17 July 2025

Negli ultimi tempi mi capita di usare spesso l'Intelligenza Artificiale (IA) per chieder pareri su quanto vado scrivendo. Ovviamente non bisogna accettarne pedissequamente i suggerimenti: in sole 10 righe l'IA vi potrebbe infilare 10 twist di trama che manco Chubby Checker… e che, soprattutto, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
13
49

Il ladro di zucchine

16 July 2025

Una mattina, alle sette e venti, sento suonare alla porta. È il mio vicino. Non so neanche come si chiama quell’antipatico. Io lo chiamo il rospo: tarchiato, senza collo, sempre ingrugnito, con gli occhi cerchiati e la bocca larga. – Guarda che l’ho visto! – gracchia con un tono minaccioso. – Visto [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

6
7
33

Quelle strane occasioni

L'occhio indiscreto in una sera d'estate

16 July 2025

Era il 1994, avevamo undici anni ed eravamo amici. Non era una cosa strana per noi trovarci nella mansarda di casa mia, solitamente in orario preserale, a guardare fuori dall'abbaino. Oggi non potremmo più; ma non per colpa dell'abbaino che è più o meno sempre lo stesso, ragnatele comprese, bensì [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

9
11
37

Tuscia

ricordando mio padre

15 July 2025

Bionda cavalla maremmana che importa se non ti trovo qui sei figlia come me sei tuscia e selvaggia odori di finocchio selvatico giù verso il mare che langue la discesa è troppo ardua anche per te, bella siamo spiriti portati dal vento la ferita brucia e va leccata o bagnata nell’acqua natia ci [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

  • Ondine: Mi emozionano il vostro interesse e i commenti così vicini. Grazie

  • Dax: intensa e selvaggia. like🤩

7
11
33

Domenica 31/8/1969 first kiss (2/2)

15 July 2025

Non riesce a distogliere lo sguardo, un qualcosa che non aveva mai provato prima gli dà una sensazione di calore, si vergogna di quello che gli sta succedendo in basso, non può nascondersi spostandosi verso il biliardino perché lo spuntone avversario lo trafiggerebbe, spera che nessuno lo veda, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

7
15
63

Tempo perso

(non cercatelo)

14 July 2025

Ho sempre pensato a giorni alterni che le persone non abbiano un motivo reale per vivere. Inventano. Le persone inventano motivi per giustificare la loro esistenza in vita. Credo che le persone dovrebbero arrendersi all’evidenza. La loro presenza sul pianeta non è necessaria. Ritirarsi, pian piano, [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Boh... ogni punto di vista è rispettabile, sia il tuo che quello del [...]

  • Giovanni: Sono d'accordo con te, Ondine.

22
12
132

Domenica 31/8/1969 first kiss (1/2)

14 July 2025

Cari amici di LdM, non ci conosciamo molto, è da un bel po’ che non entro nel sito, quando lo faccio vedo scrittori nuovi, qualche amico di lunghissima data, mi sento un estraneo, vorrei approfittare di un meccanismo, che non mi fa impazzire, il “Riassembla un vecchio racconto, metti tre virgole, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

Torna su