Adan era letteralmente impazzito per lei.

Ormai la sua giornata era concentrata su quelle due ore. Delle altre 22 non ne conservava quasi memoria. Passavano veloci con lui che ripensava costantemente a quanto accaduto in quelle due. Analizzava ogni particolare. Cercava dei segni d’interesse da Paola.  Rimuginava illazioni pazzesche su sguardi, atteggiamenti e frasi. Viveva in un’altalena di emozioni in base al significato che attribuiva a ognuna di loro. Nel giro di alcuni mesi aveva percorso una parabola che era passata da: euforica speranza, irrequieta attesa, progressiva delusione sino a una rabbiosa e impotente malinconia. Aveva cercato di trasmettere alcuni segnali dei suoi sentimenti a Paola, ma sembrava che non fossero stati neanche notati. Un giorno si era spinto a inviargli dei fiori naturalmente senza svelarsi nel biglietto, sperando che ci arrivasse da sola, ma ancora una volta non c’era stato alcun segno di reazione. A quel punto, un suo amico più sveglio, gli aveva aperto gli occhi: “Dopo una decina di segnali non colti, devi abbandonare. Rischi solo di diventare ridicolo e patetico”. Era subentrata in lui una mesta rassegnazione. Non viveva più la giornata come nervosa attesa di recarsi al “Gatto Rosso” ma i giorni erano diventati tutti uguali e stava cercando, peraltro senza riuscire a decidere, di lasciarsi alle spalle il locale, Milano e naturalmente lei.

Era un pomeriggio primaverile di marzo. Adan si stava recando svogliatamente verso il suo lavoro. Non si aspettava niente. Il solito tran-tran di tutti i giorni. -Niente per cui scrivere a casa- come dicono gli inglesi. Quando era giunto davanti al locale, aveva notato che stranamente le saracinesche erano abbassate.  Non era mai successo. Adan possedeva le chiavi. In silenzio aveva socchiuso la porta. Era rimasto impietrito da quello che scorgeva nella penombra del locale. Paola se ne stava terrorizzata contro una parete, con le mani incrociate sulle spalle, quasi a volersi proteggere. Accanto a lei, seduto per terra, pallido come la neve, c’era il ragazzo biondo che la accompagnava di solito al piano. Stava supplicando qualcuno di non fargli del male. Questo qualcuno erano due brutti ceffi che Adan scorgeva solo di spalle. Uno dei due era davanti a Paola e impugnava un coltello nella mano destra. Il pianista era minacciato da una rivoltella. Il pensiero di fuggire non aveva nemmeno sfiorato Adan. Urlando “lasciala stare!” si era subito lanciato verso i due uomini.  Questi colti di sorpresa si erano girati verso di lui. Quello con la pistola puntandogliela contro aveva sparato senza neanche prendere la mira. Lo sparo era rintronato sicuramente per tutto il quartiere mancando però Adan. I due si erano avvinghiati lottando rabbiosamente. Il pianista aveva approfittato della confusione per sgattaiolare verso la porta e fuggire. Il tizio con il coltello raggiuto Adan alle spalle, l’aveva colpito due volte alla schiena. Quando questi era caduto a terra, i due avevano infilato velocemente la porta. L’ultima cosa che Adan ricordava era Paola che si chinava su di lui.

La giornata nel reparto chirurgia dell’Ospedale Niguarda cominciava presto. Alle sei iniziava il giro delle infermiere che provavano la temperatura, distribuivano le medicine e nel suo caso controllavano le ferite. Poi la colazione e quindi la visita per il reparto del medico. Ore lunghissime. Si arrivava così a mezzogiorno, l’ora delle visite.  Nella settimana che era trascorsa dal suo ricovero Adan non aveva ricevuto nessuno. Anche quella volta si era messo davanti alla grande vetrata che dava sul cortile e che lasciava intravvedere lontano le case. La vita che procedeva incurante. Voltava le spalle all’entrata della stanza che divideva con altri cinque sfortunati. Aveva sentito una mano che si posava sulla sua spalla. Si era girato scorgendo Piero. I ringraziamenti che gli aveva fatto erano stati asciutti com’era nel suo stile, ma Adan era sicuro che gli stava comunicando tutta la sua gratitudine. Poi Piero si era allontanato discretamente. Dietro di lui era apparsa la figura di Paola. Si era avvicinata esitante. Aveva gli occhi lucidi. In mano un mazzo di tulipani rossi e gialli. Con un biglietto del tutto bianco.

 

"amami me che sono re,

stammi vicina sarai regina"

Sì. La canzone stava venendo proprio bene. Ormai era quasi finita. La stavano provando. Tra qualche giorno l’avrebbero presentata al “Gatto rosso”. Paola e lui. Erano passati alcuni anni dall’ora e ormai facevano copia fissa nelle serate del locale. Sul tappeto, Andrea la loro bambina, canticchiava, rideva e batteva le mani.

Tutti i racconti

5
6
24

Il gatto e il topo 2/2

30 December 2025

In un altro sogno ero nel giardino della villa e Luca era lì, ancora una volta. Il suo sguardo mi diceva di stare attenta. Vedevo poi Marco comportarsi come se stesse pianificando qualcosa di terribile. Luca lo bloccava per proteggermi, era più reale di qualsiasi cosa intorno a me. Al risveglio [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • La Gigia: Ciao e bravo. Non concordo con alcuni commenti. Il fatto che fosse vedova lo [...]

  • GianlucaEgo: Grazie a tutti per i commenti.

3
2
24

Il lampo di Natale

30 December 2025

Erano giorni che fervevano i preparativi. Tutti o quasi, sembrava fossero alle prese con acquisti spasmodici come se non ci fosse un domani. Strade affollate, bancarelle prese d'assalto per non perdersi l'occasione migliore, buste stracolme di alimenti e chissà quanti di questi sarebbero finiti [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Paolo Ferazzoli PRFF: I like
    Bel racconto...
    Scritto bene si legge piacevolmente nonostante [...]

  • GianlucaEgo: Bel racconto che ci immerge, con un narratore in prima persona che per definizione [...]

4
4
44

Il gatto e il topo 1/2

29 December 2025

“Il mio desiderio più grande è vedere un topo che mangia vivo un gatto. Prima, però, dovrebbe anche giocarci abbastanza a lungo.” Da “Il gatto e il topo”, Elias Canetti, 1973 Non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare così in fretta. Fino a pochi mesi fa vivevo in un piccolo [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
5
51

Manuale di Zoologia Urbana

Sopravvivere tra Broensis e Ironicus

Miu
29 December 2025

PROLOGO Prima di leggere questo estratto del mio Manuale di Zoologia Urbana serve una piccola prefazione. I nomi latineggianti non sono lì per darmi un tono, ma per catalogare due tipi umani molto reali che mi capita spesso di osservare. L’Homo Broensis, per esempio, è il giovane moderno che vive [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Rubrus: Piaciuto. Credo che il primo esemplare non sia che lo stadio larvale del secondo, [...]

  • Dax: bello.Like

6
59
167

Il paese dei piccoli 2/2

28 December 2025

Il cambiamento avvenne in modo quasi impercettibile, come tutte le rivoluzioni profonde. Arrivò il compleanno di Orlan. Secondo la Legge della Statura, il giovane avrebbe dovuto iniziare a rimpicciolire a partire da quella data: un millimetro alla volta, quasi impercettibile, ma abbastanza per [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Lo Scrittore: si continua a parlare di guerra, ma il riferimento alla stessa non è [...]

  • Rubrus: WF l'unico istinto bellicoso che mi suscita la TV è quando vedo [...]

4
10
55

Nuovi Orizzonti - La consegna

Dax
28 December 2025

Max era affondato sulla poltroncina della cabina di pilotaggio, lo sguardo perso nel vuoto interstellare. La sigaretta elettronica sbuffava vapore viola che gli velava il volto. Doveva trovare un modo per salvare la creatura nella cassa… e sé stesso dalla Space Force. Non era affar suo, eppure [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Lawrence Dryvalley: Mi accodo ai complimenti e ai fan di "nuovi Orizzonti"... We want [...]

  • Dax: @MarcoFanta.Grazie, errori di battitura sfuggiti. "trasalì" [...]

3
5
49

Il paese dei piccoli 1/2

27 December 2025

C’era una volta un mondo in cui il tempo scorreva al contrario. Non era il passato a farsi più lontano, né il futuro a venire incontro: erano le persone a rimpicciolire, anno dopo anno, recuperando a ritroso ogni stadio della loro crescita. Così, chi aveva accumulato saggezza ed esperienza non [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Maria Merlo: Una prima parte davvero accattivante. Brava.

  • GiuliaCango: GRazie di cuore a tutti e a tutte per i commenti... mi piacerebbe fosse letta [...]

4
2
225

E tu, tu mi pensi mai?

27 December 2025

Ti ho pensato, sai? Ti ho pensato così spesso che a volte mi sembravi vero, mi sembravi intero, in carne ed ossa. Mi sembravi in piedi di fronte a me, col tuo odore e il tuo fiato dentro al mio. Mi sembravi vivo, si. Eri vivo. Eri così vivo che ad un certo punto ti ho stretto forte, ti ho abbracciato. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
5
37

L'Oltre

26 December 2025

D’amore e d’odio, sublimati e coscienti, vive la mia sfera. Luce e ombra si contendono il pensiero fatto materia. Ho perso la crisalide per superare ogni tempo e visitare ogni spazio. Non mi cruccio se gli dei mancano all'appuntamento. Procedo col mio bagaglio senza aspettare il treno. Corro spedito, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
2
35

La Statistica

26 December 2025

Che Adelmo avesse qualche rotella fuori posto lo pensavano in tanti, ma dopo ciò che accadde non ci furono più dubbi. Quando andava in centro gli capitava di incontrare quei gruppetti di persone che “giocano” alle tre campanelle, nota truffa studiata ai danni dei turisti. Lui passava delle mezz'ore [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • VittorinaPerbo: Bel racconto che parte con tutta la serietà di un esperimento di un [...]

  • Rubrus: Mi ricordo un episodio, cui non ho assistito direttamente, ma riferito da persona [...]

6
5
37

Cose che capitano solo a Natale

25 December 2025

Nel camino di una casa c’è qualcosa che lo intasa. Non può essere la neve, quella scesa era lieve. Non può essere il carbone, se bruciato va benone. Sto pensando che è Natale, sarà mica un animale? Non si sa che cosa sia, però il fumo non va via. Ci si sente una gran voce, ma non pare sia feroce. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

11
12
188

Procopia e il Cervo - 2/2

ovvero bisogna sempre leggere con attenzione

25 December 2025

«Ecco qui» disse Procopia. «“Come trasformare un cervo volante in rospo”: andrà bene. Tanto poi so come cavarmela». Il principe-bacherozzo cercò invano di protestare, ma la principessa non ci fece caso: nessuno dà mai retta agli insetti, neppure ai Grilli Parlanti, figuriamoci poi alle blatte. [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

Torna su