Del Duca era dove l’avevamo lasciato, seduto dietro la sua scrivania. Ci guardò quasi spaventato.

- “Del Duca, cortesemente, prendimi di nuovo la cassetta con il contante, devo controllare una cosa”. Ordinò Augusto.

- “Capo, è inutile che la prendo, vedo che avete capito, è praticamente vuota”. Rispose Sergio con aria sconfitta.

Le grida di Augusto si udirono in tutto l’edificio dell’Agenzia. Si riuscì a controllare e a non mettergli le mani addosso, ma gliene disse di tutti i colori e che l’avrebbe rovinato. Del Duca, impassibile, assicurò che in pochi giorni avrebbe sistemato tutto, che non si doveva preoccupare, che per lui era solo un momento di difficoltà economica transitorio. Ormai era ora di uscita e Augusto rimandò al giorno dopo ogni decisione e provvedimento. I colleghi facevano capannello nel corridoio per commentare e quando Ferri l’attraversò tutti si affrettarono, armati di badge, a prendere d’assalto il marcatempo, temendo rimproveri per la complicità con Del Duca.

Augusto entrò nel mio ufficio, con la faccia molto incazzata, aveva portato due caffè presi al distributore; mi fece cenno di aprire la finestra per accendere la prima sigaretta della giornata, sempre a dispetto del divieto di fumo. Carlo del personale lo aveva appena informato che Del Duca aveva comunicato telefonicamente che non sarebbe venuto in ufficio, perché infermo. Ferri non disse altro, ma sulla sua fronte scorrevano le parole profetiche del fratello di Del Duca: Augusto; non rivolgerti a me quando sorgeranno i problemi.

Ero intento a verificare la richiesta di concordato fiscale di un’importante ditta di tessuti, quando squillò la suoneria dell’interfono accanto al monitor, si accese la spia, la chiamata proveniva dall’ufficio di Augusto. Alzai la cornetta, ma sentii solo il segnale di occupato, ripresi il lavoro, ma seguì subito un altro squillo, altro segnale di occupato. Decisi di salvare la procedura in atto sul pc e di recarmi nella stanza di Ferri. Bussai e la voce del Dirigente mi invitò ad entrare e mi accolse con fare sornione. La scena che si presentò ai miei occhi era un po' strana, Augusto non era solo, c’era la moglie di Del Duca seduta sulla poltroncina davanti alla scrivania, le gambe accavallate in bella vista, un decolleté molto generoso e il trucco delle grandi occasioni. 

- “Ah proprio te cercavo, ti devo dare un incarico, siediti ne parliamo tra poco. Tu già conosci, vero, la signora Edvige, moglie di Del Duca, è venuta a informarci che una brutta influenza ha colpito Sergio”.  Poi, rivolta alla signora la congedò dicendo, 

- “Va bene Signora, dica a suo marito che, per il momento non si preoccupi, aspetterò ancora qualche giorno che guarisca e torni in ufficio a mettere in ordine la cassa.

Uscita la Signora Edvige, Ferri mi chiese una sigaretta e, dopo averla accesa e aspirata profondamente, disse: 

- “quel Sergio è proprio una persona orrenda, ha mandato la moglie con l’intento di circuirmi in modo che io non lo denunziassi”. 

- “A questo punto possiamo capire perché il suo fascicolo personale è così immacolato, nonostante la pessima fama che lo precede nei vari trasferimenti” ipotizzai accendendo anch’io una sigaretta e, ligio al mio compito di responsabile del divieto di fumo, aprii la finestra. Intanto Augusto, ancora turbato, mi descriveva gli ammiccamenti e i complimenti della signora e per evitare spiacevoli fraintendimenti aveva pensato di chiamarmi. A me venne in mente Gesù nel deserto che resiste alle tentazioni del diavolo.

Mentre Augusto ed io eravamo intenti a decidere come muoverci, qualcuno bussò alla porta. Spegnemmo le sigarette e Augusto diede il permesso di entrare. Era un uomo molto grosso vestito in modo modesto, probabilmente erano i suoi abiti da lavoro. Accertatosi di essere al cospetto del dirigente dell’Ufficio, si presentò. Era il signor Ottavio Mangibene, titolare del laboratorio di pasticceria non molto distante dalla sede dell’Agenzia delle Entrate. Ci raccontò che il nostro collega Del Duca, due mesi prima, gli aveva commissionato centocinquanta colombe pasquali artigianali che aveva ritirato con un acconto di 250 euro, ne vantava ancora duemila, ma il Del Duca era sparito. Ovviamente capiva che noi non potevamo aiutarlo visto che probabilmente non aveva alcun contratto scritto. Il povero signor Ottavio se ne andò desolato, ma anche livido di rancore.

Trascorsa un’altra settimana, Augusto mi chiese di accompagnarlo a casa di Sergio, gli avevamo mandato già due visite fiscali risultate positive e non si avevano notizie.

Ci aprì la porta di casa la Signora Edvige, ma non sembrò sorpresa della nostra visita, quasi ci stesse aspettando. Trovammo una casa devastata, pochissimi arredi: un tavolo, tre sedie un letto matrimoniale e uno singolo, il fornello e pochi altri mobili. Era evidente che prima di noi in quella abitazione un ufficiale giudiziario aveva portato via tutto il sequestrabile. Sergio, seduto su una delle tre sedie fissava un piatto vuoto sul tavolo davanti a lui, forse era tentato di poggiarci la testa in attesa che gli venisse mozzata come San Giovanni decollato.  La barba lunga e incolta, ancora in pigiama, nonostante fosse quasi pomeriggio. Restammo tutti senza parlare per lunghi interminabili minuti poi la signora chiese con fare cerimonioso se gradivamo un bicchiere d’acqua fresca dalla fontana. Augusto fece cenno di no con la mano, si schiarì la voce e rivolto a Del Duca disse: 

- “Domani voglio sulla mia scrivania la tua domanda di trasferimento alla quale io apporrò il nulla osta. Non passare a prendere neanche le tue cose, perché non voglio vedere mai più la tua faccia e perché se ti vede il pasticciere passa un guaio su di te”.

 Lui non disse una parola, annuì con un cenno della testa. Ma mentre uscivamo credo di averlo visto sorridere. Eravamo ormai già fuori la porta quando Edvige ci rassicurò che l’indomani avrebbe portato lei stessa la lettera e avrebbe svuotato la scrivania del marito.

Era quasi mezzogiorno e, in versione più dimessa, la signora Edvige si presentò in ufficio e mi chiese di accompagnarla alla scrivania del marito. Mise le poche cose che trovò in una borsa e, senza convenevoli, andò a bussare alla porta di Ferri. Senza aspettare risposta entrò. Dopo quasi due ore uscì Augusto accompagnandola e mi fece cenno che si stava allontanando e ci saremmo visti dopo. 

 Questa storia ve l’ho raccontata dall’ufficio del dirigente.  Augusto, dopo aver coperto l’ammanco in cassa creato da Del Duca, ritenne opportuno chiedere anche lui il trasferimento ad altro incarico e lasciare la dirigenza a me. Io, nel riorganizzare l’ufficio, nonostante come cantava Venditti “la matematica non sarà mai il mio mestiere”, preferii non rischiare e tenni per me la contabilità. Di Sergio Del Duca non ho saputo più niente. Ferri, che da due anni era divorziato dalla moglie, adesso convive felicemente con Edvige.

n.b.: Storia di fantasia ogni riferimento a cose e persone è assolutamente casuale. 

Tutti i racconti

3
3
20

La lettera che girò il mondo

16 September 2025

La lettera che girò il mondo Questa storia narra di un piccolo gruppo di bambini, che un bel giorno decisero di far volare in cielo tutte le lettere dell’Alfabeto Avevano sognato di mandarle a tutti i bambini del mondo, con la speranza che sarebbero tornate indietro con una semplice risposta [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Ondine: Che bella! Una piccola storia di fantasia che porta con se un carico di significati. [...]

  • Dario Mazzolini: un bel racconto che è una fiaba anche per gli adulti. Alla fine della [...]

1
1
19

📝 Poesia di fine estate

16 September 2025

Notte fonda. Come un respiro trattenuto troppo a lungo, un tuono squarcia il silenzio della città, liberando il cielo da un peso soffocante. Le prime gocce, timide e incerte, si fanno presto insistenti, trasformandosi in rovesci impetuosi che ridisegnano strade, tetti, alberi. Afa, sabbia, [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

1
4
15

Le farfalle

16 September 2025

Una mia compagna di classe credeva a diverse storie sulla magia, ma non quella magia dove le carte compaiono e scompaiono, o dove una persona viene tagliata a pezzettini e ricomposta; no, lei credeva alla fate per esempio, alla possibilità di sviluppare poteri magici di vario genere, e poi alle [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: Un mondo fantastico, onirico, ognuno cerca sogni che gli addolciscano la cruda [...]

  • Dario Mazzolini: io credo che una persona che scrive, in modo particolare qui, sia un eterno [...]

5
12
36

Il treno 2/2

15 September 2025

Corse alla porta di comunicazione tra i vagoni, ma anche quello successivo era vuoto. Stava correndo a perdifiato per tutto il treno e stava arrivando alla locomotiva: non era possibile. Era fuori di sé e quasi fece cadere il capotreno. «Oh, mi scusi» disse. «Di nulla, signore» rispose il capotreno. [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

5
6
26

La bambina

15 September 2025

Ma cosa hanno tutti! Il capoufficio pretende termini entro sera le pratiche che mi ha appena assegnato. "Questo ufficio non è un ente pubblico dove il lavoro procede rallentato: nel privato, dovrebbe saperlo signorina, è necessario rispettare i tempi” sentenzia dall’alto del suo metro e novanta, [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Giampaolo: Grazie a tutti dei commenti lusinghieri, spero di continuare a collaborare [...]

  • Surya6: Mi è piaciuto molto, mi ha ricordato Estranei di Taichi Yamada, letto [...]

3
5
22

Megan 2/2

la ribelle di Scozia

15 September 2025

Finito di dare gli ordini scese dalla torre e si accinse a prepararsi. Il suo scudiero lo aiutò a indossare la sua armatura. I pochi raggi di sole che uscivano dalle nubi la facevano risplendere di una luce sinistra, tanto era lucida. Il ponte levatoio si abbassò e iniziò la sfilata dei cavalieri, [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

  • Ondine: Bello. Ma sono per il motto ( a grandi linee) "facciamo l'amore e [...]

  • Lo Scrittore: Rubrus: conosco bene la storia di Budicca, quella è realtà storica, [...]

6
10
39

Il treno 1/2

14 September 2025

Marco Levratti, prima di salire sul treno, si diede una sistemata al nodo della cravatta e si ravviò i capelli. Aveva un appuntamento importante a Milano per un nuovo lavoro e ci teneva a presentarsi al meglio. Guardò l’orologio al polso e vide che erano le nove del mattino: perfetto, sarebbe arrivato [...]

Tempo di lettura: 4 minuti

  • Dax: Un inizio degno del telefilm "Ai confini della realtà".Like

  • thecarnival: si quello e esattamente lo spirito centrato in pieno;))))

4
5
26

Senza Ombrello

14 September 2025

Seduta accanto alla finestra, con la tenda leggermente scostata, guardava la gente camminare in fretta sotto la pioggia, gli ombrelli aperti. Facce tese, seccate, si vedeva che maledicevano le macchine parcheggiate male, alcune con le ruote sopra il marciapiede, muovendo le labbra nervosamente [...]

Tempo di lettura: 3 minuti

5
5
16

Megan 1/2

La ribelle di Scozia

14 September 2025

I due schieramenti si erano attestati sulle proprie posizioni. Da una parte c'erano gli assalitori. Un esercito eterogeneo di ribelli scozzesi, che avevano preso possesso di una collina in formazione compatta. Erano armati di lunghe aste, spade, archi e frecce, molti avevano soltanto forconi e [...]

Tempo di lettura: 2 minuti

  • Lo Scrittore: no! ovvio che non può essere la vedova dell'eroe, ma eventualmente [...]

  • Dax: Storia alternativa o rimodellata, ben scritta. like

5
7
37

Comunque delicato

Poesia con riferimento a questo sito Letture da Metropolitana

13 September 2025

Vuoi solo leggermi. I tuoi sensi posare su di me, farli scorrere lungo le parole nel loro verso tradizionale. Per, torno a ribadire, distrarti con una lettura leggera. Questo è quello che cerchi. In fondo non hai tutti i torti, questo sito si chiama Letture da Metropolitana. Si pubblicano [...]

Tempo di lettura: 30 secondi

2
6
28

IO

Senza trucco.

13 September 2025

Non è che siamo tutti delle marionette in un grande spettacolo comandato da giganti? Siamo noi, forse, i nanerottoli? E se noi fossimo i giganti dei folletti? Saremmo sicuramente la via di mezzo: né troppo grandi né troppo piccoli. E se tutti noi schiacciamo ogni giorno i più piccini? Mi preoccupo [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

3
4
23

Cartometraggio Di Solitudine

13 September 2025

Nella culla d’ombre, la solitudine s’adagia, tra veli di silenzio e sospiri che non trovano casa, come eco lontano su scogli di desiderio, levigati dal tempo e dalla sete di ciò che non fu. S’inarca l’anima in spire di vetro, fragile architettura di sogni spezzati, mentre [...]

Tempo di lettura: 1 minuto

  • Walter Fest: Laura tu lo sai da sempre quello che simpaticamente e fraternamente ti contestai. [...]

  • Dax: Bella poesia.Quasi quasi posto una delle mie. like

Torna su